Cancellare il popolo attraverso la disinformazione: la Siria e l'“anti-imperialismo” degli imbecilli

Scrittori e mezzi di comunicazione di dubbia reputazione, spesso operanti sotto l’egida del “giornalismo indipendente” con opinioni presumibilmente di “sinistra”, stanno diffondendo una propaganda corrosiva e una disinformazione il cui obiettivo è quello di negare ai siriani una rappresentazione politica.

Dall’inizio della sollevazione siriana 10 anni fa e in particolare da quando la Russia è intervenuta in Siria per conto di Bashar al-Assad si è prodotto un curioso e perverso sviluppo: l’emergere di lealtà pro-Assad in nome dell'”antiimperialismo” tra persone che in altri momenti verrebbero considerate generalmente come progressiste o “di sinistra” e la conseguente diffusione di una disinformazione manipolatrice che quotidianamente devia l’attenzione dai ben documentati abusi di Assad e dei suoi alleati.

Dipingendosi come “oppositori” dell’imperialismo, mostrano abitualmente un’attenzione molto selettiva alla questione degli “interventi” e alle violazioni dei diritti umani allineandosi spesso con i governi di Russia e Cina; coloro che non sono d’accordo con le loro opinioni fortemente politicizzate sono frequentemente (e falsamente) bollati come “entusiasti del cambio di regime” o plagiati dagli interessi politici occidentali.

Il ruolo divisivo e settarizzante giocato da questo gruppo è inequivocabile: nella loro visione semplicistica tutti i movimenti pro-democrazia e pro-dignità che vanno contro gli interessi statali russi o cinesi sono abitualmente ritratti come eterodiretti dalle interferenze occidentali; nessun movimento è autoctono, nessuno è parte di decenni di lotta interna indipendente contro una brutale dittatura (come in Siria) e nessuno rappresenta veramente i desideri delle persone che chiedono il diritto a una vita dignitosa invece che l’oppressione e l’abuso.
Ciò che li accomuna tutti è il rifiuto di confrontarsi con i crimini del regime di Assad, o anche riconoscere che c’è stata una rivolta popolare contro Assad brutalmente repressa.

Questi scrittori e queste fonti si sono moltiplicate negli ultimi anni e hanno spesso messo la Siria al centro nelle loro critiche all’imperialismo e all’interventismo, che considerano caratteristica peculiare del solo Occidente; il coinvolgimento russo e iraniano è generalmente ignorato. Nel fare ciò hanno cercato di allinearsi con una lunga e venerabile tradizione di opposizione interna agli abusi del potere imperiale in altri paesi, tradizione proveniente non solo ma molto spesso dalla sinistra. Ma loro non hanno alcun diritto di appartenere a quella compagnia.

Nessuno che esplicitamente o implicitamente sostenga il malvagio governo di Assad può esserlo. Nessuno che utilizzi le accuse di “imperialismo” in maniera selettiva e opportunistica in base alle ragioni della propria particolare versione di cosa sia una politica di “sinistra” piuttosto che opporsi coerentemente ad esso per ragioni di principio in tutto il mondo – riconoscendo così l’interventismo imperialista di Russia, Iran e Cina – può esserlo.

Spesso nascondendosi dietro la maschera del “giornalismo indipendente” questi vari scrittori e ambienti hanno funzionato come fonti principali di disinformazione e propaganda riguardo l’attuale disastro globale che la Siria è diventata. La loro realpolitik reazionaria alla rovescia è ossessionata dalla “politica di potenza” top-down e antidemocratica come quella di Henry Kissinger o Samuel Huntington, solo con valenza invertita.

Ma questa mossa retorica stupidamente semplicistica (“rovesciare le parti”, come uno di loro ha detto una volta), per quanto attraente possa essere per quelli desiderosi di identificare chi sono i “buoni” e i “cattivi” in qualsiasi luogo del pianeta, è in realtà uno strumento di adulazione ritagliato su misura del loro pubblico riguardo il “vero funzionamento del potere” che serve a rafforzare uno status quo disfunzionale e a impedire lo sviluppo di un approccio veramente progressista e internazionale alla politica globale, un approccio di cui abbiamo così disperatamente bisogno date le sfide planetarie necessarie a rispondere al riscaldamento globale.

Il fatto evidente che il potere degli Stati Uniti sia stato spaventosamente distruttivo, specialmente durante la Guerra Fredda, diventa soverchiante: in tutto il mondo, dal Vietnam all’Indonesia all’Iran al Congo al Sud e Centro America e oltre, il record di massicce violazioni dei diritti umani accumulate in nome della lotta al comunismo è evidente. E nel periodo post-Guerra Fredda della cosiddetta “Guerra al Terrore” gli interventi statunitensi in Afghanistan e Iraq non hanno fatto nulla per suggerire che ci fosse un cambiamento determinante del sentimento nazionale.

Ma gli Stati Uniti non sono centrali in quello che è successo in Siria nonostante quello che queste persone sostengono. L’idea che in qualche modo lo siano, nonostante tutte le prove che dimostrino il contrario, è il sottoprodotto di una cultura politica provinciale che insiste sia sulla centralità del potere statunitense a livello globale sia sul diritto imperialista di identificare chi sono i “buoni” e i “cattivi” in ogni diverso contesto.

L’allineamento ideologico degli ammiratori di destra di Assad con questo tipo di “sinistra” favorevole all’autoritarismo è sintomatico di questo, e indica che il problema molto forte e molto serio si trova altrove: cosa fare quando un popolo è vittima di soprusi del proprio governo come lo è stato il popolo siriano, tenuto prigioniero da coloro che non si preoccupano affatto a torturare, far sparire e uccidere le persone, persino quelle che mostrano il minimo accenno di opposizione politica alla loro autorità? Visto che molti paesi si avviano sempre più su una strada autoritaria e si allontanano dalla democrazia ci sembra una domanda politica profondamente urgente alla quale non c’è ancora una risposta; e poiché non c’è una risposta, in tutto il mondo c’è una crescente impunità dei dei potenti e una crescente vulnerabilità degli ultimi.
Su questi fatti tali “antimperialisti” non esprimono parole utili. Sulla profonda violenza politica che gli Assad, gli iraniani e i russi hanno fatto al popolo siriano? Nessuna parola. Perdonateci se facciamo notare che questa cancellazione delle vite e delle esperienze siriane ci sembra incarnare l’essenza stessa del privilegio imperialista (e razzista).

Questi scrittori e blogger non hanno mostrato alcuna consapevolezza dell’esistenza delle/dei siriane/i, inclusa quella delle/dei firmatari/e di questa lettera,. che hanno rischiato le loro vite opponendosi al regime, che sono state/i incarcerate/i nei centri di tortura di Assad (alcune/i per molti anni), hanno perso i loro cari, hanno visto amici e parenti fatti scomparire con la forza, hanno lasciato il loro paese – nonostante il fatto che molte/i siriane/i abbiano parlato e scritto a lungo di questi eventi e del loro significato ormai da anni.

Collettivamente le esperienze siriane dalla Rivoluzione ad oggi pongono una sfida fondamentale al mondo per come lo vedono queste persone. Le siriane e i siriani che si sono opposti frontalmente al regime di Assad, spesso a caro prezzo, non lo hanno fatto a causa di qualche complotto imperialista occidentale, ma a causa di decenni di abusi, brutalità e corruzione che erano e rimangono intollerabili.
Insistere diversamente, e sostenere Assad, significa tentare di spogliare le/i siriane/i di ogni rappresentazione politica e avallare la lunga politica di politicidio interno del regime degli Assad che ha privato le/i siriane/i di ogni voce significativa nel loro spazio di governo e nella loro condizione.

Noi siriane/i e sostenitori della lotta del popolo siriano per la democrazia e i diritti umani consideriamo questi tentativi di “far scomparire” le/i siriane/i dal mondo della politica, della solidarietà e del partenariato come del tutto coerenti con il carattere dei regimi che queste persone così apertamente ammirano. Questo è l'”anti-imperialismo” e il “sinistrismo” degli sprovveduti, dei pigri e degli imbecilli, e rafforza solo il disfunzionale stallo internazionale esibito nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Speriamo che i lettori di questo pezzo si uniscano a noi nell’opporsi ad esso.

ADERITE ANCHE VOI:

—————————————————————————

Siriane/i

Ahmad Aisha, giornalista e tradutttrice (Turchia)
Ali Akil, fondatore e portavoce di Syrian Solidarity New Zealand (Aotearoa/Nuova Zelanda)
Amina Masri, attivista/educatrice (USA)
Asmae Dachan, giornalista italo-siriana (Italia)
Ayaat Yassin-Kassab, Studentessa, Università di Oxford (Regno Unito)
Aziz Al-Azmeh, professore universitario emerito, Università Centrale Europea (Austria)
Bakr Sidki, traduttore ed editorialista (Turchia)
Banah el Ghadbanah, Università della California, San Diego (USA)
Bisher Ghazal-Aswad, medico, NHS (Regno Unito)
Dellair Yousef, scrittore e regista, Berlino (Germania)
Dr. Mohammed Zaher Sahloul, presidente e fondatore, Coalizione americana di soccorso per la Siria (USA)
Faraj Bayrakdar, poeta (Svezia)
Farouk Mardam-Bey, editore e scrittore, Parigi (Francia)
Fouad M. Fouad, professore, Università americana di Beirut (Libano)
Fouad Roueiha, attivista (Italia)
Ghayath Almadhoun, poeta (Germania)
Haian Dukhan, ricercatore associato, Centro di studi siriani, Università di St. Andrews (Regno Unito)
Haid Haid, ricercatore senior, Chatham House (Regno Unito)
Hala Alabdalla, regista (Francia)
Hassan Nifi, scrittore (Turchia)
Irène Labeyrie Chaya, architetta ed ex insegnante alla facoltà di architettura dell’Università di Qalamun, Deir Atiya, Siria
Joseph Daher, accademico siriano/svizzero, Università di Losanna/Istituto Universitario Europeo (Svizzera)
Karam Shaar, analista senior, Tesoro della Nuova Zelanda (Nuova Zelanda)
Karim Al-Afnan, Giornalista (Regno Unito)
Lara el Kateb, membro dell’Alleanza dei Socialisti del Medio Oriente e del Nord Africa
Leila Al-Shami, Scrittrice/Attivista (Scozia)
Lubayed Aljundi, dottorando, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Mahmoud el Wahb, scrittore (Turchia)
Marcus Halaby, scrittore britannico-siriano e membro del partito laburista (Regno Unito)
Mayson Almisri, Protezione civile siriana – Caschi bianchi, co-vincitore del Gandhi Peace Award 2021 (Canada)
Miream Salameh, artista siriana (Australia)
Mohamed Al Rashi, Attore (Francia)
Mohamed T. Khairullah, Sindaco, Comune di Prospect Park, New Jersey (USA)
Mohammad Al Attar, Scrittore, Drammaturgo, Berlino (Germania)
Nidal Betare, Giornalista (USA)
Nisrine Al Zahre, accademica e scrittrice (Francia)
Noor Ghazal Aswad, dottoranda, Università di Memphis (USA)
Odai Al Zoubi, scrittore (Svezia)
Omar Qaddour, romanziere e giornalista (Francia)
Orwa Khalifa, scrittore (Turchia)
Osama Alomar, scrittore (USA)
Rahaf Aldoughli, docente di studi sul Medio Oriente e l’Africa del Nord, Università di Lancaster (Regno Unito)
Ramzi Choukair, attore e regista, compagnia teatrale Kawalisse (Francia)
Robin Yassin-Kassab, scrittore (Scozia)
Sadek Abd Alrahman, scrittore (Turchia)
Salam Abbara, Medico e attivista, Parigi (Francia)
Salam Said, Accademico (Germania)
Saleem Albeik, scrittore/giornalista, palestinese/siriano (Francia)
Samar Yazbek, romanziera (Francia)
Sami Haddad, attivista (Italia)
Touhama Ma’roof, dentista (Turchia)
Victorios Bayan Shams, Giornalista (Brasile)
Wael Khouli, medico dirigente – B E Smith, Michigan (USA)
Yasmine Merei, scrittrice e giornalista e responsabile delle donne per lo spazio comune, Berlino (Germania)
Yasser Khanger, poeta del Golan occupato
Yasser Munif, Emerson College (USA)
Yassin al-Haj Saleh, scrittore, ex prigioniero politico (Germania)
Yazan Badran, dottorando, Vrije Universiteit e SyriaUntold (Belgio)

Altre/i
Abdul-Wahab Kayyali, ricercatore, Università di Princeton (Canada)
Adam Sabra, professore di storia, Università della California, Santa Barbara (USA)
Adam Shatz, scrittore, Brooklyn (USA)
Aditya Sarkar, Università di Warwick (Regno Unito)
Ahmad Matar, chef (palestinese, Germania)
Aidan Geboers, professionista finanziario (Regno Unito)
Alan Wald, H. Chandler Davis Collegiate Professor Emeritus, Università del Michigan (USA)
Aldo Cordeiro Sauda, Editora Contrabando, San Paolo (Brasile)
Alessandra Mezzadri, docente senior, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Alex De Jong, co-direttore, Istituto internazionale per la ricerca e l’educazione – IIRE (Paesi Bassi)
Alex Johnson, Syria Solidarity Australia (Australia)
Ali Bakeer, ricercatore senior, Centro Ibn Khaldun (Turchia)
Ali Fathollah-Nejad, Freie Universität Berlin (Germania)
Ali Samadi Ahadi, regista (Germania)
Amahl Bishara, Tufts University (USA)
Amina A., Syria Solidarity New York City (USA)
Anahita Razmi, Artista visivo (Germania)
Andrea Love, Educatore (USA)
Andrew Berman, Comitato di solidarietà con il popolo siriano – CISPOS (USA)
Anis Mansouri, insegnante di educazione speciale e coordinatore degli internazionalisti tunisini in Svizzera (Svizzera)
Anja Matar, agente di viaggio (Germania)
Ann Eveleth, attivista contro la guerra, Washington DC (USA)
Anna Alboth, Marcia civile per Aleppo (Germania/Polonia)
Ansar Jasim, ricercatore politico, Berlino (Germania)
Anthony Ratcliff, California State University, Los Angeles (USA)
Anya Briy, dottoranda, Binghamton University (USA)
Arash Azizi, dottorando, New York University (USA)
Arianna Parisato (Italia)
Ariel Dorfman, scrittore ed ex consigliere del governo di Salvador Allende (Cile/USA)
Art Young, attivista della solidarietà (Canada)
Ashley Smith, membro del DSA e del Collettivo Tempest (USA)
Athena Moss, giornalista (Grecia)
Au Loong-Yu, attivista per la giustizia globale e il lavoro (Hong Kong)
Austin G Mackell (Australia)
Barbara Blaudzun, studentessa di master, Università Humboldt di Berlino (Germania)
Barbara Epstein, Professoressa Emerita, Università della California, Santa Cruz (USA)
Bashir Abu-Manneh, lettore, Università di Kent (Regno Unito)
Becky Carroll, co-fondatrice della campagna Stand With Aleppo (USA)
Ben Manski, assistente professore di sociologia, George Mason University (USA)
Bernard Dreano, attivista (Francia)
Bilal Ansari, socio di facoltà e direttore del programma di cappellania islamica, Hartford Seminary (USA)
Bill Fletcher, Jr., ex Presidente del Forum TransAfrica (USA)
Bill Weinberg, giornalista e autore (USA)
Brian Bean, organizzatore/giornalista, Rampant Magazine, Tempest Socialist Collective (USA)
Bushra A., Syria Solidarity New York City (USA)
Camila Pastor, Professore di ricerca, Dipartimento di Storia, Centro per la ricerca e l’insegnamento dell’economia (Messico)
Caroline Gilbert, Consigliere del Centro HELP in pensione, Università del Minnesota (USA)
Caterina Coppola, Attivista (Italia)
Catherine Estrade, Cantante (Francia)
Catherine Samary, Economista, Membro del Consiglio Scientifico di ATTAC (Francia)
Cedric Beidatsch, Cuoco in pensione (Australia)
Charles-André Udry, Economista, Editore, alencontre.org (Svizzera)
Cheryl Zuur, ex presidente AFSCME Local 444 (USA)
Chris Keulemans, scrittore e giornalista (Paesi Bassi)
Christian Dandrès, membro del Parlamento (Conseil National) (Svizzera)
Christian Shaughnessy, Democratic Socialists of America, Inland Empire Chapter (USA)
Christian Varin, funzionario pubblico e membro della commissione internazionale del Nouveau Parti Anticapitaliste (Francia)
Christin Lüttich, esperta di Siria, iniziativa di solidarietà tedesco-siriana “Adotta una rivoluzione” (Germania)
Christoph Reuter, giornalista e autore, Berlino (Germania)
Claude Marill, educatore in pensione e sindacalista, Syndicat National des personnels de l’éducation et du social (Francia)
Colette Morrow, professore di inglese, Purdue University Northwest (USA)
Colleen Keyes, Facoltà aggiunta, Hartford Seminary (USA)
Craig Larkin, docente senior, King’s College London (Regno Unito)
Dan Buckley, Organizzazione Internazionale Marxista-Umanista (USA)
Dan La Botz, New Politics Journal (USA)
Daniel Fischer, Food Not Bombs (USA)
Danny Postel, Scrittore, Membro Internazionalismo dal basso (USA)
Dario Lopreno, Geografo (Svizzera)
David Bedggood, Gruppo di discussione e strategia sulla solidarietà in Siria (Aotearoa/Nuova Zelanda)
David Brophy, docente senior di storia, Università di Sydney (Australia)
David McNally, Cullen Distinguished Professor di Storia, Università di Houston (USA)
David N. Smith, professore di sociologia, Università del Kansas (USA)
David Turpin, attivista contro la guerra (USA)
David Wearing, professore senior, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
David Westman, organizzazione della Voce Comunista, USA
Dilip Simeon, Insegnante (India)
Dina Matar, Lettore SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Donya Alinejad, Docente e ricercatrice post-dottorato, Università di Amsterdam e Utrecht (Paesi Bassi)
Dora Manna, attivista (Italia)
Dr. Amr al-Azam, Professore di Storia e Antropologia del Medio Oriente, Shawnee State University (USA)
Ed Sutton, attivista dei media e organizzatore di aiuto reciproco (USA)
Edin Hajdarpasic, professore associato di storia, Loyola University Chicago (USA)
Elena De Piccoli, Attivista (Italia)
Eleni Varikas, Professore Emerito di Scienze Politiche, Université de Paris 8 (Francia)
Elias Khoury, scrittore (Libano)
Elsa Wiehe, Università di Boston (USA)
Emma Wilde Botta, New Politics Journal (USA)
Emran Feroz, Giornalista (Germania)
Enrico De Angelis, ricercatore indipendente, Berlino (Germania)
Eric Toussaint, membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale (Belgio)
Fabio Bosco, CSP-Conlutas (Brasile)
Fatemeh Masjedi, ricercatore associato, Centro Marc Bloch, Berlino (Germania)
Firoze Manji, Editore, Daraja Press (Canada)
Francesca Giura, Attivista (Italia)
Francesca Scalinci, traduttrice e scrittrice (Italia)
Francis Sitel, Membro della squadra nazionale di animazione di ENSEMBLE! (Francia)
Franco Casagrande (Italia)
Frankie Hill, Lavoratore autonomo (Nuova Zelanda)
Frieda Afary, produttrice di Iranian Progressives in Translation (USA)
Gabriel Huland, dottorando e assistente all’insegnamento, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Gennaro Gervasio, professore associato in Storia e Politica del Medio Oriente, Università Roma Tre (Italia)
George Monbiot, autore, giornalista e attivista ambientale (Regno Unito)
Gilbert Achcar, Professore, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Gilberto Conde, Professore di ricerca, El Colegio de México (Messico)
Giovanna De Luca, traduttrice e attivista (Italia)
Golineh Atai, Giornalista TV (Germania)
Graciela Monteagudo, Università del Massachusetts Amherst (USA)
Günther Orth, traduttore (Germania)
Habib Nassar, attivista/avvocato (Paesi Bassi)
Hadrien Buclin, accademico e deputato Ensemble à Gauche nel Parlamento del Governatorato di Vaud (Svizzera)
Haideh Moghissi, professore emerito, York University (Canada)
Harald Etzbach, Giornalista (Germania)
Harout Akdedian, ricercatore senior, progetto Striking from the Margins, Università Centrale Europea (USA)
Heather A. Brown, Professore Associato di Sociologia, Westfield State University (USA)
Helen Lackner, ricercatrice associata, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Hiroki Okazaki, docente universitario (Giappone)
Howie Hawkins, candidato alla presidenza del Partito Verde per il 2020(USA)
Ivan Handler, CIO in pensione dell’Illinois Medicaid e dello scambio di informazioni sanitarie (USA)
Izzat Darwazeh, Professore, University College London (Regno Unito)
Jaime Pastor, Professore di Scienze Politiche, Universidad Nacional de Educación a Distancia (Spagna)
Jairus Banaji, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
James Dickert, ingegnere informatico in pensione (USA)
James Mullally, attivista dei diritti umani, British Columbia (Canada)
Jamie Mayerfeld, Professore di Scienze Politiche, Università di Washington, Seattle (USA)
Jan Malewski, Editore, Inprecor (Francia)
Jane England, scrittrice (Aotearoa/Nuova Zelanda)
Janet Afary, Cattedra Mellichamp in Religione globale e modernità, Università della California, Santa Barbara (USA)
Janet Robin Bogle, nonna (Aotearoa/Nuova Zelanda)
Janick Schaufelbuehl, professore associato, Università di Losanna (Svizzera)
Jean Batou, storico e deputato al Parlamento del Governatorato di Ginevra (Svizzera)
Jean-Michel Dolivo, avvocato ed ex deputato, Ensemble à Gauche, Parlamento del Governatorato di Vaud (Svizzera)
Jen MacLennan, media indipendenti, attivista per la solidarietà con la Siria, Londra (Regno Unito)
Jens Hanssen, Università di Toronto (Canada)
Jens Lerche, lettore, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Jessy Nassar, dottorando, King’s College London (Libano)
Joan Connelly, Segretaria, USA in pensione
Joel Beinin, professore di storia del Medio Oriente, emerito, Università di Stanford (USA)
Joey Ayoub, Assoc. ricercatore di dottorato, Univ. di Zurigo, fondatore di ‘The Fire These Times’, scrittore/giornalista (Svizzera)
John Dunn, ex minatore di carbone in sciopero e membro del comitato di settore, National Miners Union, Darbyshire Branch (Regno Unito)
John Feffer, direttore, Foreign Policy In Focus, Istituto per gli studi politici (USA)
John Kahler, MD, FAAP (Fellow of the American Academy of Pediatrics) (USA)
John Reimann, ex segretario di registrazione, Carpenters Union Local 713, Editore, Oakland Socialist (USA)
Joseph Green, Organizzazione della Voce Comunista (USA)
Josepha Ivanka (Joshka) Wessels, docente senior, Università di Malmö (Svezia)
Julia Bar-Tal, contadina, Berlino (Germania)
Julien Salingue, Direttore del giornale e sito web l’Anticapitaliste, Nouveau Parti Anticapitaliste (Francia)
Juliette Harkin, scrittrice (Regno Unito)
Kaori Hizume, Produttore televisivo, Tokyo (Giappone)
Kelly Grotke, PhD, scrittore, Boston (USA)
Ken Hiebert, attivista per la solidarietà con la Palestina (Canada)
Kevin B. Anderson, professore di sociologia, Università della California, Santa Barbara (USA)
Khaled Ghannam, magazziniere (Australia)
Khaled Mansour, scrittore (Egitto)
Khaled Saghieh, giornalista e scrittore, Beirut (Libano)
Konstantin Rintelmann, dottorando, Università di Edimburgo (Regno Unito)
Lauren Langman, professore di sociologia, Loyola University of Chicago (USA)
Laurie King, professore associato di insegnamento, Dipartimento di Antropologia, Università di Georgetown (USA)
Lisa Albrecht, Professoressa in pensione dell’Università del Minnesota, Giustizia sociale (USA)
Lisa Wedeen, Mary R. Morton Professoressa di Scienze Politiche e del Collegio, Università di Chicago (USA)
Livia Wick, Professoressa associata, Università americana di Beirut (Libano)
Lois Weiner, Professoressa Emerita, New Jersey City University (USA)
Loretta Facchinetti, Attivista (Italia)
Lydia Beattie, Comitato di solidarietà con il popolo siriano – CISPOS (USA)
Mahdi Ghodsi, Economista, Istituto di Vienna per gli studi economici internazionali (Austria)
Mahvish Ahmad, professore assistente in diritti umani e politica, London School of Economics (LSE) (Regno Unito)
Mai Taha, Goldsmiths, Università di Londra (Regno Unito)
Maire Kelly, attivista, Berlino (Germania)
Marese Hegarty, Lavoratrice per lo sviluppo della comunità, Irish Syria Solidarity Movement (Irlanda)
Marina Centonze, Attivista (Italia)
Mark Goudkamp, insegnante ESL e storia, Syria Solidarity Australia (Australia)
Marta Tawil-Kuri, Professore di ricerca, El Colegio de México (Messico)
Martti Koskenniemi, Prof. di diritto internazionale, Università di Helsinki (Finlandia)
Mary Killian, pianista/insegnante di musica, Berlino (Germania)
Mary Lynn Murphy, Comitato in solidarietà con il popolo della Siria – CISPOS (USA)
Mary Rizzo, traduttrice-attivista (Italia)
Mayssoun Sukarieh, docente senior, King’s College London (Regno Unito)
Mazen Halabi, attivista (USA)
Meghan Keane, co-direttrice di Emergent Horizons (USA)
Michael Albert, ZNet (USA)
Michael Fuller, scienziato sociale, British Columbia (Canada)
Michael Hirsch, NYC Socialisti Democratici d’America (USA)
Michael Karadjis, Western Sydney University, Syria Solidarity Australia (Australia)
Michael Löwy, direttore di ricerca emerito, Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) (Francia)
Michael Pröbsting, Autore, Editore di http://www.thecommunists.net (Austria)
Michael Santos, attivista contro la guerra (USA)
Miguel Urbán, Membro del Parlamento Europeo (GUE/NGL) (Spagna)
Mohamad Khouli, Comitato di solidarietà con il popolo siriano – CISPOS (USA)
Mohamed Abdi Nour, segretario generale, sindacato pubblico somalo (Somalia)
Molly Crabapple, artista e scrittrice (USA)
Na’eem Jeenah, Direttore esecutivo, Centro Afro-Medio Oriente (Sudafrica)
Nader Hashemi, Direttore, Centro di Studi sul Medio Oriente, Università di Denver (USA/Canada)
Nadia Leïla Aïssaoui, sociologa (Algeria/Francia)
Nadia Samour, Avvocata, Berlino (Germania)
Nadje Al-Ali, Professoressa di Antropologia e Studi sul Medio Oriente, Brown University (USA)
Nancy Holmstrom, Professoressa Emerito, Rutgers University (USA)
Navtej Purewal, professore, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Nazan Üstündağ, studioso indipendente (Germania)
Nick Riemer, Università di Sydney (Australia)
Nicola Gandolfi (Spagna)
Nigel Gibson, Emerson College (USA)
Nils de Dardel, avvocato, ex parlamentare (Svizzera)
Noam Chomsky, Università dell’Arizona (USA)
Ofer Neiman, Studente, Gerusalemme (Israele)
Omar Dewachi, antropologo, Rutgers University (USA)
Pam Bromley, membro indipendente, Consiglio comunale di Rossendale Borough (Regno Unito)
Parvathi Menon, ricercatore/docente aggiunto, Università di Helsinki (Finlandia)
Patrick Bond, Professore, Università del Capo Occidentale (Sudafrica)
Patrick J. O’Dea, elettricista e sindacalista (Nuova Zelanda)
Payam Ghalehdar, Università di Göttingen (Germania)
Penelope Duggan, Editore, International Viewpoint (Francia)
Pete Klosterman, attivista dei diritti umani, New York City (USA)
Peter Bohmer, Facoltà emerita, Evergreen State College (USA)
Peter Hudis, professore di filosofia, Oakton Community College (USA)
Peter McLaren, professore emerito di studi critici, Chapman University (USA)
Phil Gasper, professore emerito, Notre Dame de Namur University (USA)
Piero Maestri, Attivista, Milano (Italia)
Pierre Conscience, Deputato comunale, Consiglio comunale di Losanna, Ensemble à Gauche – solidaritéS Vaud (Svizzera)
Polly Kellogg, Professoressa in pensione di relazioni umane, St. Cloud State University, Minnesota (USA)
Rana Issa, Università americana di Beirut (AUB) (Libano/Norvegia)
Rashad Ali, ricercatore senior residente, Istituto per il dialogo strategico (Regno Unito)
Rashmi Varma, Università di Warwick (Regno Unito)
Rebekka Rexhausen, assistente di progetto, Alsharq Reise (Germania)
Rev. Dr. Rachael Keefe, Clero, Living Table United Church of Christ (USA)
Rev. Gregory Seal Livingston, Iniziativa Fede Siria, NYC (USA)
Richard Greeman, Fondazione Victor Serge (Francia)
Rima Majed, Professore assistente, Università Americana di Beirut (Libano)
Roane Carey, redattora senior, The Nation (USA)
Roberto Andervill, assistente sociale e attivista (Italia)
Roger Silverman, ex candidato, Comitato esecutivo nazionale del Partito laburista britannico (Regno Unito)
Rohini Hensman, scrittore e studioso indipendente (India)
Roland Merieux, membro della squadra nazionale di animazione di ENSEMBLE! (Francia)
Romolo Molo, Avvocato (Svizzera)
Rupert Read, Filosofo, Università di East Anglia (Regno Unito)
Saajeda Bayat, Imprenditrice (Sudafrica)
Sadri Khiari, designer (Tunisia)
Salwa Ismail, Professore di Politica, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Sam Friedman, poeta e ricercatore sull’AIDS (USA)
Sam Hamad, scrittore e ricercatore, Università di Glasgow (Scozia)
Samantha Falciatori, Autrice web (Italia)
Samuel Farber, Professore Emerito di Scienze Politiche, Brooklyn College of CUNY (USA)
Sandra Hetzl, traduttrice e curatrice (Germania)
Sara Abbas, dottoranda, Freie Universität, Berlino (Germania)
Saskia Sassen, Professoressa, Columbia University, New York City (USA)
Scott Lucas, editore, EA WorldView e professore emerito, Università di Birmingham (Regno Unito)
Sébastien Guex, Professore, Università di Losanna ed ex membro del Consiglio Comunale di Losanna (Svizzera)
Seda Altuğ, Accademicao, Istanbul (Turchia)
Sevgi Dogan, Professore, Scuola Normale Superiore (Italia)
Seyla Benhabib, professoressa emerito di scienze politiche e filosofia Eugene Meyer, Università di Yale (USA)
Sherry Wolf, autrice/sindacalista, membro del Tempest Collective, New York City (USA)
Shintaro Mori, traduttore (Giappone)
Silvia Carenzi, dottoranda, Scuola Normale Superiore (Italia)
Simon Assaf, editore, al-Manshour, Londra/Beirut (Regno Unito/Libano)
Sina Zekavat, Coalizione globale per l’abolizione delle prigioni (USA)
Soraya Misleh, Giornalista (Brasile)
Stacy Brown, Direttore, Refugees Forward (USA)
Stanley Heller, host, The Struggle Video News (USA)
Stefan Zgliczyński, Autore e Editore (Polonia)
Stéfanie Prezioso, Accademica, Università di Losanna e membro del Parlamento svizzero, Ensemble à Gauche (Svizzera)
Stephen Hastings-King, PhD, scrittore, grande Boston (USA)
Stephen R. Shalom, William Paterson University, New Jersey (USA)
Stephen Soldz, Coalizione per una psicologia etica (USA)
Stephen Zunes, professore di politica e studi internazionali, Università di San Francisco (USA)
Steven Heydemann, direttore del programma di studi sul Medio Oriente, Smith College (USA)
Subir Sinha, docente senior, SOAS, Università di Londra (Regno Unito)
Sue Sparks, Unite (Regno Unito)
Susan Nussbaum, scrittrice (USA)
Swati Birla, Università del Massachusetts Amherst (USA)
Tanya Monforte, candidata DCL, McGill University (Canada)
Tassos Anastassiadis, Giornalista (Grecia)
Terry Burke, Comitato in solidarietà con il popolo della Siria – CISPOS (USA)
Il Rev. David W. Good, ministro emerito, First Congregational Church of Old Lyme, Connecticut (USA)
Theo Horesh, autore e giornalista freelance (USA)
Therese Rickman Bull, difensore indipendente dei diritti umani (USA)
Thomas Harrison, membro del comitato editoriale della rivista New Politics (USA)
Tim Leadbeater, Insegnante (Aotearoa/Nuova Zelanda)
Toufic Haddad, accademico e autore (Palestina)
Tristan Sloughter, Democratic Socialists of America, Larkspur, Colorado (USA)
Vahid Yücesoy, candidato al dottorato, Università di Montreal (Canada)
Vicken Cheterian, docente universitaria di Storia e IR, Università di Ginevra, Webster University Geneva (Svizzera)
Vincent Commaret, Cantautore (Francia)
Vivian O’Dell, ricercatrice, Centro di astrofisica delle particelle dell’Università del Wisconsin (USA)
W. J. T. Mitchell, redattore senior, Critical Inquiry, Chicago (USA)
Wendy Pearlman, Professore, Università Northwestern (USA)
Yasmin Fedda, regista e artista (Regno Unito)
Yossi Bartal, scrittore (Germania)
Zeenat Adam, stratega delle relazioni internazionali, campagna Stop the Bombing (Sudafrica)
Zhaleh Sahand, indipendente (USA)
Ziad Elmarsafy, professore di letteratura comparata, King’s College London (Regno Unito)
Ziad Majed, professore associato, Università americana di Parigi (Libano/Francia)
Zulekha Dinath, Autrice (Sudafrica)

Fonte: Le Voci Della Libertà

Same author