Torino: La pace perpetua. Utopia o costruzione realizzabile?
1 month ago
Il Circolo di Sinistra Anticapitalista di Torino Via Santa Giulia 64 Mercoledì 9 aprile 0re 21 presenta: FILOSOFIA E POLITICA Incontro con Matteo Saudino La pace perpetua. Utopia o costruzione realizzabile? Matteo Saudino, professore, attivista, youtuber e scrittore, insegna Filosofia e Storia al liceo Gioberti di Torino. Nel suo canale YouTube BarbaSophia (oltre 350 mila iscritti e 56 milioni di visualizzazioni di adulti e molti ragazzi) e nel suo podcast Pensiero Stupendo, la filosofia e la storia vengono affrontate come incontro col contemporaneo, strumenti per ragionare sulla società, sulla politica, sulle istituzioni e sull’istruzione, sui diritti e sulla giustizia sociale, perché “fare filosofia – come ripete sovente – è un atto di ribellione”. Autore di manuali di educazione civica, storia e filosofia, ha pubblicato diversi libri. L’ultimo, di prossima uscita per Einaudi, s’intitola Anime fragili. Un viaggio con Platone e Aristotele tra le vulnerabilità del nostro tempo. Ore 19.30 apericena. Gradite le prenotazioni 331 5266792 Scarica la locandina in PDF
loc
Ken Loach: «Sollevarsi come leoni dopo il sonno»
1 month ago
«La lotta per la coscienza di classe è ormai cruciale: è la nostra arma contro il fascismo», dice il regista inglese nella lettera che ha inviato al Festival di letteratura working class in corso alla Gkn di Campi Bisenzio [da Jacobin Italia]
checchino
Pour une campagne contre le réarmement, les guerres et l’impérialisme
1 month ago
par Gippò Mukendi Ngandu Nous entrons dans une nouvelle ère. Le retour de Trump à la Maison Blanche est si perturbateur qu’il provoque la crise historique des relations transatlantiques telles qu’elles se sont formées après la Seconde Guerre mondiale. La nouvelle administration républicaine et réactionnaire vise à exploiter la nouvelle situation de « chaos géopolitique » pour relancer le rôle des États-Unis d’Amérique par un tournant autoritaire, fondé sur l’alliance avec les grands capitalistes Hi-tech comme Elon Musk, et par une nouvelle politique étrangère qui met au centre l’intérêt national impérialiste. Face à ce contexte inédit, les chefs d’État européens accélèrent leur course aux armements. Von der Leyen a promis 800 milliards pour l’UE, l’Allemagne a annoncé un plan titanesque de 900 milliards d’euros, en France une augmentation massive du budget de l’armée française à au moins 90 milliards par an est attendue, tandis que dans notre pays les dépenses prévues de 32 milliards augmenteront de manière exponentielle. Le militarisme croissant est justifié par la propagande de guerre contre la « menace russe “ et la rhétorique sur les ” valeurs européennes “ et la ” démocratie ». La réalité est tout autre. En critiquant la brutalité de Trump, les [...]
mugandu
Per Ilaria, per Sara, per tutt3, con tutta la rabbia con tutto il dolore
1 month ago
Una grande manifestazione spontanea, convocata da Non Una Di Meno mercoledì sera 2 aprile a San Lorenzo a Roma. In poche ore a Piazza dell’Immacolata si riuniscono migliaia di donne soprattutto giovanissime, ma anche meno giovani, una marea montante che invade le strade del piccolo quartiere che ancora resiste tra mille contraddizioni grazie al protagonismo transfemminista. C’è rabbia c’è dolore, ma non soltanto. Di fronte agli ennesimi femminicidi e transfemminicidi alle ennesime esecuzioni di giovani donne c’è progettualità, c’è l’elaborazione e la capacità di reagire del movimento transfemminista che da più di un decennio lotta mobilita aggrega contro la cultura patriarcale. La rabbia e il dolore si intreccia con la giusta conflittualità e diventa progetto politico intelligenza collettiva, consapevole che la mano che uccide é quella patriarcale. Si nominano le paure, la fatica e il dolore delle donne e la preoccupazione della soggettività transfemminista ad uscire la notte a tornare a passo veloce a casa, a scegliere le parole per lasciare il proprio partner, a mandare la propria posizione ad un’amica con la consapevolezza che potremmo essere noi o l’amica a subire l’ennesima violenza, come cita la convocazione di NUDM. È separata la manifestazione, agli uomini si chiede di stare [...]
azzmic
Il protezionismo che accelera la crisi dell’impero americano
1 month ago
di Emiliano Brancaccio (da il manifesto) È il gran «giorno della liberazione», come Trump ama chiamarlo: vale a dire, una nuova ondata di barriere doganali con cui l’America indebitata verso l’estero punta a limitare gli afflussi di merci provenienti dal resto del mondo. Definirla «liberazione», in effetti, suona ironico. Per decenni gli Stati uniti hanno potuto importare senza freni dall’estero anche in virtù dell’esorbitante privilegio di emettere dollari, la valuta più richiesta per i pagamenti internazionali. È quello che gli economisti chiamano il «grado di libertà in più» della politica economica americana: una forza monetaria che è anche espressione di una più vasta egemonia imperiale, nel senso che la moneta dominante si è fatta largo anche grazie al controllo politico-militare delle aree in cui si diffondeva. Risultato: il mondo portava i beni all’America, e questa in cambio lo ingozzava di banconote. Proprio quel «grado di libertà» della politica americana, tuttavia, è oggi messo in discussione. Come riconosciuto da Larry Fink e da altri insider del capitalismo statunitense, è possibile che l’egemonia monetaria dell’America stia volgendo al termine. Del resto, se i paesi esportatori accumulano dollari e gli Stati uniti alzano barriere commerciali e finanziarie che impediranno il libero utilizzo di [...]
loc
No Tav, crolla l’ennesimo teorema della procura di Torino
1 month 1 week ago
Askatasuna non è un’associazione a delinquere. Inutile indagine durata quindici anni. Una vittoria per le lotte sociali del Paese mentre arriva il Pacchetto Sicurezza [Checchino Antonini] Racconta l’Ansa che il 31 marzo le note di “Liberi liberi” di Vasco Rossi si alzavano dal gruppo di No Tav e antagonisti davanti al Palazzo di giustizia di Torino, militarizzato per l’occasione, per festeggiare “la bella giornata”: il maxi processo ai militanti del centro sociale Askatasuna era appena terminato con 18 condanne e 10 assoluzioni, ma l’accusa di associazione per delinquere è caduta perché, come hanno detto i giudici, “non sussiste”. La “Procura con l’elmetto” (così è stata più volte definita quella del capoluogo sabaudo) ha visto un’altra volta andare in pezzi il proprio “teorema” (così più volte è stato definito il suo operare a proposito di No Tav e movimenti sociali). La più clamorosa tra le mancate dimostrazioni del teorema è avvenuta tra il 2015 e il 2018 quando fu smontata in ogni grado di giudizio l’accusa di terrorismo per i No Tav. Ancora tre mesi fa, all’inaugurazione dell’anno dell’anno giudiziario, la procuratrice generale di Torino ha definito la città piemontese il «centro dell’eversione» nazionale. Le cose non potrebbero essere più chiare [...]
checchino
For a campaign against rearmament, wars and imperialism
1 month 1 week ago
by Gippò Mukendi Ngandu We are entering a new era. Trump’s return to the White House is so disruptive that it is causing the historic crisis of transatlantic relations as they were constituted after the Second World War. The new Republican and reactionary administration aims to exploit the new situation of ‘geopolitical chaos’ to revive the role of the United States of America through an authoritarian turn, based on an alliance with the big hi-tech capitalists such as Elon Musk, and through a new foreign policy that focuses on imperialist national interests. Faced with this unprecedented context, European heads of state are accelerating their rearmament race. Von der Leyen has promised 800 billion for the EU, Germany has announced a titanic plan of 900 billion euros, in France a massive increase in the French army budget is planned, which should reach at least 90 billion a year, while in our country the planned expenditure of 32 billion will increase exponentially. The growing militarism is justified by war propaganda against the ‘Russian threat’ and by rhetoric about ‘European values’ and ‘democracy’. The reality is quite different. In criticising Trump’s brutality, the European powers, who support the genocide in Gaza, are acting [...]
loc
Turchia. Crisi politica e movimento democratico
1 month 1 week ago
di Emre Öngün (da MPS-ti.ch)* La massiccia mobilitazione democratica che ha investito la Turchia dopo l’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e candidato del CHP (Partito della Repubblica e del Popolo, centro-sinistra), rappresenta un evento sociale e politico di grande importanza alle porte dell’Unione Europea. In tutto il Paese si sono svolte manifestazioni e raduni, con una partecipazione molto importante, in particolare nella piazza Saraçhane di Istanbul, davanti al municipio. L’inasprimento del regime di Erdogan, che con questo arresto ha superato una linea rossa senza precedenti, mette in discussione le informazioni degli ultimi mesi su un processo di pace avviato con il movimento nazionale curdo della Turchia, in particolare con l’organizzazione politico-militare centrale all’interno di questo movimento: il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). Si tratta di comprendere questo contesto con due dinamiche apparentemente contraddittorie al fine di cogliere le potenzialità e le insidie che questa corrente di movimento sta affrontando, di cui sarebbe molto azzardato prevedere le conseguenze nel momento in cui questo articolo viene scritto. Da un’elezione all’altra È necessario ricordare un dato fondamentale: le elezioni in Turchia sono state finora competitive e sono oggetto di un forte investimento civico da parte di una società fortemente politicizzata. [...]
loc
In lotta per il contratto di lavoro contro le logiche mortifere del profitto
1 month 1 week ago
Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici scioperano per il contratto nazionale, per un salario decente, per recuperare una inflazione mai così alta negli ultimi anni e difendere le condizioni di lavoro. Mai lotta è stata più giusta e necessaria. I salari italiani da 30 anni risultano in perdita costante. L’Organizzazione internazionale del lavoro ha certificato che dal 2008 ad oggi sono scesi di 8,7 punti percentuali. Le aziende, hanno continuato a fare profitti e la Federmeccanica rifiuta qualsiasi aumento salariale cercando di smantellare definitivamente il contratto nazionale. Continua l’inaccettabile catena degli omicidi sul lavoro prodotta dalla deregulation padronale e dalla mancanza di misure di sicurezza. Servirà una lotta molto dura per battere padronato e governo che, a sua volta, ha programmato per le lavoratrici e lavoratori del pubblico una riduzione degli stipendi. Viviamo in un mondo in cui la crisi del sistema capitalista basato sulla concorrenza e sulla ricerca del massimo profitto vede i grandi paesi imperialisti, guidati da padroni sempre più potenti e voraci, impegnati non solo in una concorrenza estrema (vedi i dazi), ma anche in un forsennato riarmo militare, moltiplicando così i possibili scontri di guerra. Il conflitto in Ucraina, determinato dell’invasione russa, ha già prodotto [...]
loc
L’unica alternativa è l’ecosocialismo
1 month 2 weeks ago
Tu puoi non essere interessato alla guerra, ma la guerra è interessata a te. Lev Trotsky Cinque buone ragioni per aderire a Sinistra Anticapitalista Compila il modulo per l’adesione oppure contattaci 1. Ecosocialismo o barbarie Una sinistra che sfida il capitalismo può offrire una risposta alla grande questione del XXI secolo: la crisi ecologica. Mai come oggi, questo monito risuona urgente. La catastrofe ambientale che avanza non ha precedenti e si somma ai flagelli della guerra, del colonialismo, dello sfruttamento, del razzismo, dell’autoritarismo e delle oppressioni di genere. Ma oggi esiste una minaccia ulteriore, che esaspera tutte le altre: la distruzione accelerata dell’ambiente naturale da cui dipende la sopravvivenza dell’umanità e delle specie animali. Le crisi ecologica ed economica sono strettamente collegate: la devastazione della natura e la dissoluzione del tessuto sociale hanno la stessa radice, il capitalismo. Il riscaldamento globale ne è la prova più drammatica. Il modello di sovrapproduzione imposto dalle multinazionali divora immense risorse, mentre milioni di persone nel mondo soffrono la fame. Per questo, serve una proposta radicale: non solo la trasformazione dei rapporti di produzione e dei modelli di consumo, ma anche la costruzione di un nuovo paradigma di civiltà, in rottura con il dogma [...]
loc
Street parade a Monteverde in solidarietà con la Palestina e con gli studenti del Manara
1 month 2 weeks ago
Gli studentə del Liceo Manara sono stati colpiti da una violenza che ha molte facce ma un’unica radice: quella della repressione, dell’autoritarismo, del conformismo e della paura del pensiero critico. Questa scuola, oggi simbolo di resistenza, è stata attaccata dalle squadracce dell’estrema destra sionista, che nella notte hanno infangato i muri con stelle di David usate come minaccia, come intimidazione, come segno di potere coloniale e aggressivo. Ma non basta. La destra politica — quella seduta in Parlamento — ha trasformato la solidarietà con il popolo palestinese in un crimine da punire. Ha preteso la rimozione di un murales. Ha fatto interpellanze parlamentari contro dei ragazzə colpevoli di pensare, studiare, occuparsi del mondo. E la scuola, che dovrebbe essere casa del sapere, si è piegata. Ha risposto con sospensioni di massa, con condotte abbassate, con minacce invece di dialogo. La scuola che punisce chi sogna, chi studia la pace, chi costruisce alternative, non è neutra: è parte del problema. Gli studentə non sono solə. Sono parte di una lunga storia di lotte. Lotte per la libertà, per la giustizia, per l’autodeterminazione dei popoli. In quei giorni di occupazione, studentə come voi al Manara al Morgagni e in decine di scuole [...]
loc
No ai massacri contro gli Alawiti in Siria! Per una Siria democratica, sociale, pluralista e laica!
1 month 2 weeks ago
Bureau esecutivo della Quarta Internazionale Dal 6 marzo, gli attacchi contro la popolazione alawita in Siria si sono intensificati, assumendo la forma di veri e propri massacri che hanno causato la morte di diverse centinaia di civili. A seguito di una sanguinosa insurrezione armata da parte delle milizie pro-Assad, varie fazioni armate affiliate a Hayat Tahrir al-Cham (HTS), gruppi jihadisti e altri gruppi armati legati all’Esercito nazionale siriano direttamente collegato alle autorità turche, che insieme costituiscono ora il nuovo esercito siriano del governo di Damasco, hanno portato avanti una campagna di esecuzioni di massa che ha preso di mira la comunità alawita nelle regioni costiere del Paese. Con il pretesto di combattere contro i “resti del regime di Assad”, è soprattutto una logica di odio settario a dominare i massacri e un sentimento di “vendetta” attraverso una falsa equivalenza tra gli alawiti e l’ex regime. Alcuni gruppi jihadisti, da parte loro, utilizzano un discorso più fondamentalista, riferendosi agli alawiti come “miscredenti” per giustificare le loro uccisioni. Quella in corso oggi in Siria non è solo una guerra tra diversi gruppi armati, ma soprattutto un massacro confessionale. Il confessionalismo è un’arma nelle mani delle classi dominanti e delle organizzazioni reazionarie, utilizzata [...]
loc
Congresso mondiale: risoluzioni contro l’invasione russa dell’Ucraina
1 month 2 weeks ago
Il 18° Congresso mondiale della Quarta Internazionale si è tenuto in Belgio dal 23 al 28 febbraio. L’ampio dibattito si è concentrato sulla situazione internazionale in tutti i suoi aspetti, dalla policrisi strutturale nelle sue dimensioni ambientale, economica, sociale e politica ai movimenti di resistenza e alla necessità di costruire e rafforzare la nostra Internazionale. Un punto particolare del dibattito è stato il modo con cui noi, internazionalisti marxisti rivoluzionari, esprimiamo la nostra opposizione all’invasione russa dell’Ucraina e la nostra solidarietà con la resistenza del popolo ucraino a questa invasione, alle politiche neoliberiste del governo Zelensky e alla militarizzazione neoliberista… Pubblichiamo qui la risoluzione presentata dalla maggioranza dell’IC uscente, approvata dal Congresso con 95 voti a favore, 23 contrari, 3 astenuti e 5 non votanti, e la risoluzione alternativa presentata da alcune delegazioni, respinta con 31 voti a favore, 80 contrari e 9 astenuti. N.d.R. La delegazione al congresso di Sinistra Anticapitalista, a larga maggioranza, ha sostenuto la risoluzione alternativa coerentemente col voto, largamente maggioritario che si era espresso in merito nella nostra assemblea nazionale nel gennaio scorso. Risoluzione sull’Ucraina 1. Nel febbraio 2022, Putin ha lanciato una massiccia invasione dell’Ucraina con l’obiettivo di rendere questo paese un satellite russo. [...]
loc
Fermiamo il massacro del popolo palestinese
1 month 2 weeks ago
Il governo sionista di Israele ha rotto la tregua in atto da due mesi in Palestina e ha ripreso a bombardare con una violenza inaudita il popolo palestinese e inviato nuovamente i carri armati a Gaza. Sapendo che, come prima e ancor più di prima durante l’amministrazione Biden, ha il sostegno totale degli USA di Trump, Netanyahu rilancia la barbarie del genocidio di un intero popolo, con l’obbiettivo palese di portare a termine la cacciata dei palestinesi dalla loro terra. E ancora una volta tutto questo avviene con l’appoggio e la complicità della maggior parte degli Stati, compreso il nostro e dell’UE capitalista, liberista e riarmista. E bisogna anche aggiungere, ancora una volta, con il silenzio quasi totale di quella intellettualità, pur molto attiva nelle ultime settimane in Italia, che per prima dovrebbe essere chiamata a difendere i principi fondamentali di umanità, di democrazia e di diritti dei popoli. Più che mai facciamo appello a tutte le associazioni e organizzazioni democratiche e sindacali a tutte le lavoratrici e i lavoratori a costruire la più ampia mobilitazione per impedire che il massacro del governo sionista continui, che i suoi disegni coloniali vengano battuti e che sia posta fine alla strage [...]
loc
ASPETTANDO LA PRIMAVERA DELLA RUSSIA
1 month 2 weeks ago
Questo articolo è stato inviato da Boris Kagarlitsky, socialista e prigioniero politico russo contro la guerra, il 18 febbraio dalla colonia penale di Torzhok, in Russia, dove sta scontando una condanna a cinque anni per “giustificazione del terrorismo”. Il ritardo nella pubblicazione è dovuto alle difficoltà di trasmissione in Occidente. (Nell’immagine in alto una manifestante a Mosca con un cartello “No alla guerra di Putin e alla repressione”) di Boris Kagarlitsky, da Links L’inverno politico della Russia è iniziato già prima dello scoppio del conflitto armato con l’Ucraina, che i documenti ufficiali chiamano eufemisticamente “operazione militare speciale” (OMS). La pandemia Covid-19 del 2020 era già servita da pretesto per limitare fortemente la libertà di riunione. A ciò hanno fatto seguito gli emendamenti costituzionali che hanno prolungato il governo del presidente russo Vladimir Putin – già durato 20 anni – di altri 12 anni anticipati, rendendolo di fatto a vita. La pandemia ha anche giustificato la modifica delle leggi elettorali in modo da rendere quasi impossibile il monitoraggio del voto e il conteggio dei voti. Ciononostante, nell’autunno del 2021, durante le elezioni della Duma di stato, gli elettori di Mosca hanno tentato di eleggere i candidati dell’opposizione nella maggior parte dei [...]
loc
SERBIA, BELGRADO IN LOTTA
1 month 3 weeks ago
Nella giornata di ieri, sabato 15 marzo, nella capitale serba, Belgrado, si è svolta la più grande manifestazione di massa della storia di quel paese, con la partecipazione di centinaia a centinaia di migliaia di serbi. La dimensione è lo stato d’animo dei manifestanti può essere constatato visionando questi filmati pubblicati su Facebook. Filmato n. 1 Filmato n. 2 Filmato n. 3 Pubblichiamo qui sotto un’intervista (da Counterfire) fatta alla vigilia della manifestazione da Vladimir Unkovski-Korica a uno studente su quanto sta accadendo. L’intervista illustra bene il rischio di impasse che grava su un movimento così forte ma ancora privo di proposte politiche unificanti. Un movimento di protesta di massa, guidato dagli studenti, è scoppiato in Serbia dopo il crollo di una tettoia che ha ucciso quindici persone nella seconda città del paese, Novi Sad, a novembre. Il movimento ha diverse richieste, ma, curiosamente, la sua richiesta di responsabilità e trasparenza su quanto accaduto a Novi Sad non è stata soddisfatta nonostante mesi di proteste. Il presidente autoritario ha tenuto duro con un mix di bastone e carota, ma il movimento ha continuato a diffondersi oltre la sua base studentesca iniziale. Negli ultimi mesi centinaia di migliaia di persone sono [...]
loc
In piazza a Roma contro il riarmo europeo
1 month 3 weeks ago
Pubblichiamo alcune foto della manifestazione che si è tenuta ieri a Roma contro il piano di riarmo dell’Unione europea. Inizialmente convocata in forma stanziale in piazza Barberini, si è poi trasformata in un corteo che ha sfilato fino a piazza dell’Esquilino, con la partecipazione di oltre cinquemila attivisti che hanno raccolto gli appelli dei partiti della sinistra di classe, di alcuni settori del sindacalismo conflittuale e di associazioni per una mobilitazione Segnaliamo in particolare la presenza di un pezzo della manifestazione che ha raccolto tante e tanti militanti della Cgil insieme all’area sindacale “Le radici del sindacato”, che non hanno dato seguito all’invito di Landini a manifestare in piazza del Popolo ed hanno invece preferito partecipare a questa manifestazione per la chiarezza della sua piattaforma antimilitarista. Le militanti e i militanti di Sinistra Anticapitalista erano in piazza con uno striscione contro il riarmo europeo, auspicando che si costruisca nelle prossime settimane un movimento di massa contro la guerra.
loc
“America First” e il grande sconvolgimento delle relazioni internazionali
1 month 3 weeks ago
di Gilbert Achcar (da mps.it) La logica dell’“America First”, adottata dal movimento neofascista statunitense noto come MAGA, può sembrare razionale a chi non ha familiarità con la storia economica delle relazioni internazionali. Secondo Trump e i suoi accoliti, l’America ha speso enormi somme di denaro per proteggere i suoi alleati, soprattutto i Paesi ricchi, cioè l’Occidente geopolitico (Europa e Giappone in particolare) e gli Stati petroliferi del Golfo. È giunto il momento di ripagare il debito: tutti questi Paesi devono pagare il conto aumentando i loro investimenti negli Stati Uniti e i loro acquisti da essi, soprattutto quelli di armi (è questo che Trump intende con le sue continue pressioni sugli europei affinché aumentino le loro spese militari). Tutto questo rientra naturalmente nella logica mercantile coerente con il fanatismo nazionalista che caratterizza l’ideologia neofascista (si si veda qui “L’era del neofascismo e i suoi tratti caratterizzanti”, 04/02/2025). Da questo punto di vista, la spesa militare degli Stati Uniti – che ha veramente superato non solo quella degli alleati dell’America, ma ha quasi eguagliato, ad un certo punto, la spesa militare di tutti gli altri Paesi del mondo messi insieme – è stata un grande sacrificio a beneficio di altri. Secondo la [...]
loc
Checked
18 hours 48 minutes ago
:: Ecosocialista Femminista Rivoluzionaria ::
Subscribe to Sinistra Anticapitalista feed