Sinistra Anticapitalista

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Che vuol dire alzare le spese militari al 5% del Pil

12 hours 20 minutes ago
E’ il più grande stravolgimento fiscale del dopoguerra. La fine definitiva del modello sociale europeo. L’analisi della Campagna No ReArm Europe E’ surreale: da quanto è stato eletto, Trump ha dichiarato più volte di voler lasciare l’Europa al suo destino e lo ha dimostrato più volte, aumentando i dazi e lasciando all’oscuro i paesi europei sui piani di attacco all’Iran. I paesi europei, invece che approfittarne per rompere la gabbia atlantica, ieri si sono di nuovo inchinati ai suoi voleri, e hanno accettato il diktat di alzare al 5% la spesa militare in dieci anni. L’eccezione della Spagna dimostra che non era obbligatorio, dire di sì.  Il 3,5% del PIL dovrà andare a investimenti in armi, mezzi, munizioni, costi operativi, stipendi e pensioni, spese per le missioni internazionali e sostegno militare all’Ucraina.  L’1,5% del PIL sarà per spese per la sicurezza nazionale: infrastrutture (strade, ferrovie, ponti, porti), cybersicurezza, difesa delle frontiere e altro ancora. Mentre nell’1,5% per la sicurezza nazionale sarà possibile conteggiare spese già programmate o a doppio uso anche civile, la vera sfida impossibile è quella del 3,5% di spese militari pure, per le quali andranno reperite risorse nuove nel bilancio dello Stato.  Per l’Italia, ci vorranno quasi [...]
checchino

Il gioco al rialzo del riarmo europeo

12 hours 27 minutes ago
Quel che succede nell’UE è un vero salto di paradigma preparato da 25 anni in cui i governi di centro destra e centro sinistra hanno imposto le ferree leggi del capitale. Ora si deve costruire il movimento contro la guerra nelle forme più ampie possibili. Dovrà esserci in autunno una grande capacità di lotta unitaria e convergente per affrontare le scelte sociali e economiche del governo nel varo della finanziaria. Sarà una lotta molto dura [Franco Turigliatto] Dobbiamo ormai guardare la cartina di Europa con degli occhi diversi. I colori diventano sempre più cupi dove al nero delle politiche liberiste di austerità che da oltre 20 anni hanno massacrato e scomposto la società civile e le classi lavoratrici si aggiunge ora il nero delle bombe e degli elmetti e le divise mimetiche e grigio verdi delle truppe e degli eserciti da costruire o da incrementare. Quel che succede nell’Unione Europea è un vero salto di paradigma, certo preparato da 25 anni in cui i governi di centro destra e centro sinistra hanno imposto le ferree leggi del capitale, colpito i salari e le pensioni, precarizzato il lavoro, più che dimezzato il welfare, strozzata la Grecia che minacciava di ribellarsi, garantito [...]
checchino

Cena sociale ad Aprilia venerdì 4 luglio

3 days 5 hours ago
CENA SOCIALE in località Campoleone, presso “Casa Gramsci”, venerdì 4 luglio, per il piacere di stare insieme tra compagne e compagni e contrastare l’individualismo e l’isolamento in cui ci vorrebbero padroni e governanti! Per sostenere l’organizzazione contro la barbarie del capitalismo e delle forze reazionarie, delle loro guerre, dei loro decreti “sicurezza”, del loro riarmo. Per un mondo di pace e solidarietà tra le classi lavoratrici! Per info e prenotazioni: 370 332 3713 – 347 780 6917 
azzmic

Torino – Apericena e presentazione Università Estiva Ecosocialista venerdì 4 luglio

3 days 11 hours ago
Apericena venerdì 4 luglio alle ore 19.30 in Via di Santa Giulia, 64 a Torino.A seguire, la presentazione dei contenuti dell’Università Estiva Ecosocialista che si svolgerà a Marina di Massa dal 28 al 31 agosto 2025. Contro la barbarie capitalista e la distruzione ambientale, costruire l’alternativa ecosocialista!
azzmic

Giù le mani dal presidio ex Gkn

5 days 3 hours ago
Comunicato della direzione nazionale di Sinistra Anticapitalista Senza la convergenza e lo sviluppo delle lotte, non si cambiano i rapporti di forza Dopo essere stati tra i primi a essere licenziati dopo lo sblocco dei licenziamenti post-Covid, ora rischiano di essere tra i primi a subire le conseguenze del Dl Sicurezza, insieme ai metalmeccanici emiliani che hanno invaso la tangenziale per reclamare il diritto a un contratto e un salario decenti.  Sono i lavoratori dell’ex Gkn, un collettivo di fabbrica che da quasi cinque anni conduce una lotta che è sindacale, sociale e politica per difendere la fabbrica e dare vita a un progetto di reindustrializzazione dal basso, pubblico e socialmente utile. Ora un Tribunale fallimentare, a dir poco compiacente, avrebbe “ordinato lo sgombero” accogliendo in pieno i desiderata dei soggetti immobiliari che su quell’area nutrono i soliti progetti di speculazione e consumo di suolo.  Tutto questo dopo aver respinto la proposta di affidare temporaneamente la custodia al Comune di Campi Bisenzio ritenuto non affidabile perché mira a ricreare posti di lavoro sul territorio.  La società a vocazione immobiliare è stata creata ad hoc nel settembre 2023 dal gruppo legato a quell’imprenditore Borromeo che venne salutato come salvatore della patria [...]
loc

Università estiva ecosocialista: aperitivo di presentazione a Roma venerdì 27 giugno

1 week ago
Venerdì 27 giugno alle ore 19:00 al Circolo di San Lorenzo in Via di Latini 73-75, aperitivo di presentazione del programma della seconda edizione dell’Università estiva Ecosocialista, organizzata da Sinistra Anticapitalista e dalla Biblioteca Livio Maitan, che si terrà a Marina di Massa dal 28 al 31 agosto 2025.Dalle ore 21:00 il jazz dei Roots Magic, con: Alberto Popolla, clarinetti Eugenio Colombo, flauto, sax Errico De Fabritiis, sassofoni Gianfranco Tedeschi, contrabbasso Fabrizio Spera, batteria
azzmic

Stop Rearm Europe. Grande manifestazione contro la guerra: ripartiamo dai movimenti sociali(video e foto)

1 week 1 day ago
Intervento di Francesco Locantore dal camion:
loc

Con i nostri corpi fermiamo la guerra globale. Il Governo italiano non partecipi alla guerra!

1 week 1 day ago
Comunicato del Comitato Organizzatore Stop Rearm Europe Neppure una notte di gioia per il grande e bellissimo corteo di ieri, ci concede la follia del mondo. Ieri il nostro intervento alla chiusura della manifestazione cominciava così: “non sappiamo se stanotte la guerra scatenata da Israele all’Iran si allargherà e se Trump entrerà in guerra. Una cosa sappiamo: tutto questo non è più sopportabile, non è più tollerabile. Sappiamo che dobbiamo ribellarci, e dobbiamo farlo insieme”. Stanotte Trump è entrato in guerra a fianco di Israele. Un conflitto globale è alle porte davvero. Siamo a rischio anche noi, con i nostri territori pieni di basi e di armi statunitensi. E’ estate, e siamo esausti. Ma non vogliamo morire, non vogliamo che continuino a morire innocenti, e non vogliamo vivere nella barbarie. Vi proponiamo alcune prime idee immediate: 1) qui trovate l’audio delle bombe su Gaza che abbiamo usato nel corteo di ieri per il die-in: https://www.spreaker.com/episode/bombing-unsilence-gaza–66688100 Dura due minuti, può essere riprodotto più volte di seguito quanto volete. Potete usarlo per organizzare die-in contro la guerra ovunque, nei quartieri, nei paesi, nelle città. A Roma il die-in si terrà davanti al Parlamento martedì alle ore 18:00. Invitiamo tutti e tutte a [...]
loc

L’imperatore non è pazzo, è indebitato

1 week 1 day ago
di Emiliano Brancaccio (da il manifesto) Tutti a interrogarsi sul Trump che sbraita ma tentenna, urla ma arretra, minaccia ma si nasconde, quindi sorride, morde all’improvviso, chiede scusa e poi punta la pistola in faccia, come in un infinito circo dell’orrore. Si diffonde l’idea, lo sostiene ad esempio il Nobel per l’economia Heckman, che sia solo un altro «pazzo al potere». L’ultimo sintomo di instabilità mentale sarebbe l’andirivieni del presidente sulla dimensione effettiva dell’appoggio militare americano a Israele, nella guerra contro l’Iran. Questa moda di scovare i moventi rapsodici del leader tra le pieghe nascoste di una mente disturbata non è una novità. Già Erich Fromm, in pieno revisionismo freudiano, teorizzava sulle possibili ossessioni sadiche di Stalin per disvelare le cause della sua violenza politica. Di recente il concetto è stato ribadito per Putin, Kim, Khamenei. E adesso, tocca al capo del fronte occidentale. Per la loro estrema semplicità, queste interpretazioni psicanalitiche godono di ampio successo tra gli opinionisti di grido, più che mai disallenati al pensiero complesso. In fondo, «il capo è pazzo» è un’espressione al contempo abbastanza stupida e solenne da funzionare alla perfezione nel ritmato nulla degli odierni talk televisivi. Le seducenti teorie del «pazzo al potere», [...]
loc

En Italie, après l’échec du référendum, nouveau départ dans les luttes

1 week 3 days ago
par Franco Turigliatto (Inprecor) Malgré l’échec des référendums, une nouvelle séquence de mobilisation s’annonce en Italie pour les salaires, pour la paix, contre les lois de l’exploitation et l’extrême droite. Les référendums sur le travail et la citoyenneté n’ont pas atteint le quorum nécessaire (50% + 1) pour être valides. C’est une défaite pour la classe ouvrière, qui confirme le climat politique délétère, marqué par un individualisme où le ventre mou, passif et colérique de la société l’a emporté. La droite au pouvoir sort renforcée de ce vote, ayant misé sur l’abstention pour faire échouer les référendums. L’extrême droite et le patronat ont distillé leur poison En réalité, seuls 30 % des électeurEs éligibles, soit environ 15 millions de personnes, ont voté ; parmi eux, environ 12 millions ont voté oui aux quatre questions portées par la CGIL (entre 87 % et 89 %), mais seulement 9 millions (65 %) ont soutenu la proposition sur la citoyenneté, qui aurait permis à un million et demi d’immigréEs de demander plus rapidement la nationalité — autrement dit, l’égalité des droits avec les autres travailleurEs italienNEs. Le poison de la division distillé par la Ligue de Salvini et les forces proches du patronat [...]
loc

Genova: La lotta per il contratto e la solidarietà internazionalista

1 week 3 days ago
Scarica il volantino in PDF LA LOTTA PER IL CONTRATTO. AUMENTI SALARIALI E MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO I/Le lavoratori/trici metalmeccanici/che scioperano per il contratto nazionale, per un salario decente, per recuperare una inflazione mai così alta negli ultimi anni e difendere e migliorare le condizioni di lavoro. I salari italiani da 30 anni sono in perdita costante. L’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha certificato che dal 2008 a oggi i salari reali in Italia sono scesi dell’8,7%. Le imprese hanno invece continuato a fare profitti come non mai, ma la Federmeccanica e le altre associazioni padronali rifiutano qualsiasi aumento salariale, cercando anzi di smantellare il contratto nazionale. Servirà una lotta molto dura (con le 8 ore di venerdì 20 giugno saranno 40 le ore di sciopero sinora effettuate) per battere padronato e Governo che, a sua volta, ha programmato per i/le lavoratori/trici del pubblico impiego una riduzione reale dei salari di oltre il 10%. Nelle mobilitazioni, inoltre, dobbiamo difendere il nostro diritto a utilizzare le forme di lotta che riteniamo necessarie, contrastando le leggi recentemente varate dal Governo che mirano a impedire la protesta. LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA. CONTRO TUTTI GLI IMPERIALISMI E IL RIARMO EUROPEO La crisi del sistema capitalista [...]
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Dichiarazione congiunta delle organizzazioni sindacali indipendenti in Iran: opposizione alla guerra e alle politiche guerrafondaie

1 week 3 days ago
Alla luce delle attuali condizioni di instabilità e pericolo in Iran e nella regione, le organizzazioni sottoscritte ritengono doveroso adottare una posizione collettiva. I lavoratori iraniani – operai, insegnanti, infermieri, pensionati e altri salariati – non hanno mai avuto e non avranno mai alcun interesse nella guerra, nella militarizzazione, nel bombardamento del Paese o nelle politiche di oppressione e sfruttamento. Gli attacchi militari e i bombardamenti di Israele su centinaia di obiettivi in diverse parti dell’Iran – tra cui infrastrutture, luoghi di lavoro, raffinerie e aree residenziali – fanno parte di un progetto guerrafondaio il cui prezzo viene pagato con le vite, i mezzi di sostentamento e il futuro della gente comune, soprattutto della classe operaia. L’affermazione di Israele di non provare ostilità nei confronti del popolo iraniano non è altro che una menzogna e una propaganda politica. Proprio ieri il ministro della Difesa israeliano ha minacciato di “bruciare Teheran”. Le ripetute minacce di Trump e di altri funzionari statunitensi, e il sostegno incondizionato dei governi occidentali a tali azioni, hanno solo alimentato la tensione, l’insicurezza e la distruzione nella regione. I governi di Israele e degli Stati Uniti sono i principali responsabili del genocidio in corso a Gaza e [...]
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Iran. I socialisti rivoluzionari si esprimono contro la guerra

1 week 3 days ago
da MPS Ticino Pubblichiamo qui di seguito una dichiarazione del Partito Hekmatista (Linea Ufficiale), noto anche come Partito Comunista-Operaio dell’Iran – Hekmatista (Linea Ufficiale). La corrente hekmatista/comunista-operaia, che oggi comprende diverse organizzazioni, ha origine da una scissione del Partito Comunista Iraniano avvenuta nel 1991 ad opera di un gruppo di militanti guidati da Mansoor Hekmat. ******************************* L’attacco dei leader bellicisti di Israele contro l’Iran* Nelle prime ore di venerdì 13 giugno 2025, il governo fascista e bellicista di Israele, con il pretesto della “minaccia di un Iran nucleare e della sicurezza di Israele”, ha lanciato attacchi generalizzati contro decine di basi militari e nucleari, nonché contro quartieri residenziali, in diverse città dell’Iran, tra cui Teheran, Shiraz, Isfahan, Kermanshah e Tabriz. Oltre alla morte di diversi comandanti militari della Repubblica islamica, questi attacchi hanno anche ucciso e ferito centinaia di civili innocenti. Il governo israeliano ha annunciato che “questi attacchi continueranno per tutto il tempo necessario”, il che costituisce una dichiarazione ufficiale della sua politica volta a trascinare l’intera regione in un’era buia e pericolosa. Questi attacchi, come quelli di Israele contro Gaza, il Libano e la Siria, e il massacro di centinaia di migliaia di innocenti, non sarebbero stati possibili senza l’approvazione e la cooperazione [...]
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No all’escalation delle guerre

1 week 3 days ago
Scarica il volantino in formato PDF Fermiamo Israele, la Nato, Putin e Trump Fermiamo i signori della guerra Fermiamo il genocidio del popolo palestinese No alla folle corsa del riarmo europeo L’attacco senza precedenti di Israele all’Iran è il risultato diretto dell’impunità di cui ha goduto negli ultimi 20 mesi il governo israeliano di estrema destra nel compiere il genocidio del popolo palestinese, una barbarie mostruosa, un massacro senza fine di donne bambini e uomini, con l’aperto e dichiarato obiettivo di cacciare definitivamente tutte/i le/i palestinesi dalla loro terra. CRIMINI E IMPUNITA’ DEL GOVERNO ISRAELIANO Questa impunità di Israele è possibile grazie agli Stati Uniti e ai vari governi europei che continuano a fornirgli armi, finanziamenti e piena copertura politica mentre sta commettendo atrocità di massa in tutta la regione. Tutti questi governi, compresi quello italiano di Meloni sono complici dell’aggressione israeliana in tutta la regione e delle spaventose atrocità commesse. Con l’attacco all’Iran il governo israeliano punta a schiacciare e sottomettere i paesi e i popoli della regione, violando non solo il diritto internazionale, ma accelerando l’escalation delle guerre, producendo sofferenze inenarrabili alle popolazioni bombardate e aprendo la strada a terribili catastrofi. E non è escluso che gli USA [...]
loc

Nessun re! Libertà! Milioni di persone protestano contro Trump negli Stati Uniti

1 week 5 days ago
DI DAN LA BOTZ Almeno cinque milioni di persone hanno partecipato alle 2.000 proteste del “No Kings Day” nelle grandi città e nei piccoli centri di tutti i 50 Stati, la più grande di una serie di manifestazioni nazionali. In un festoso spirito di sfida, con bande e tamburini, i manifestanti hanno cantato, intonato canzoni e sventolato i loro cartelli con slogan come “Nessun re dal 1776” o cartelli che si opponevano agli attacchi del presidente Donald Trump all’assistenza sanitaria, ai programmi alimentari per bambini e anziani o ai suoi attacchi all’istruzione e alla scienza. Alcuni striscioni recitavano “Fight Oligarchy”. Un numero maggiore di cartelli rispetto alle proteste precedenti recitava “Combatti il fascismo!”. In tutte le proteste c’erano più bandiere americane e cori che esprimevano il desiderio di riscatto nazionale. Dove ho partecipato alla protesta, a New York ,la gente ha cantato: “Di chi è il Paese? E’ nostro!”. A Philadelphia, il portabandiera delle manifestazioni, lo storico Timothy Snyder, ha ripetuto più volte “No Kings” mentre la folla rispondeva “Freedom!”. Sono state quasi tutte manifestazioni pacifiche e praticamente senza incidenti. A Riverside, in California, un manifestante inseguito dalla polizia è stato trovato in possesso di una pistola nella sua auto. [...]
loc

Fermare israele ora!

2 weeks 1 day ago
Dichiarazione del Comitato esecutivo della Quarta Internazionale, 13 giugno 2025 L’attacco senza precedenti di Israele all’Iran è il risultato diretto dell’impunità di cui ha goduto negli ultimi 20 mesi nel compiere il genocidio in Palestina, trasmesso in diretta. Con il falso pretesto dell’“autodifesa”, Israele ha intensificato la sua politica di sradicamento dei palestinesi, che ha portato a un genocidio su vasta scala. Oggi sta estendendo questa aggressione bombardando l’Iran, sostenendo di difendersi da un’ipotetica minaccia nucleare, anche se non è firmatario del Trattato di non proliferazione nucleare e non risponde del proprio arsenale nucleare. Questa impunità è resa possibile dagli Stati Uniti e dai vari governi che continuano ad armare Israele, fornendogli armi, finanziamenti e copertura politica mentre commette atrocità di massa in tutta la regione. Gli Stati Uniti hanno insistito sul fatto che Israele ha agito unilateralmente nell’attacco all’Iran e hanno negato qualsiasi coinvolgimento, pur essendo il principale fornitore delle armi utilizzate nell’attacco. Insieme ad altri governi che armano e proteggono Israele, gli Stati Uniti sono complici dell’espansione dell’aggressione israeliana in tutta la regione. Sono tutti complici di queste atrocità. Queste azioni belliche non solo sono costate la vita di civili, ma minacciano anche la lunga e coraggiosa lotta [...]
mugandu

Le lacrime di coccodrillo di un liberalismo agonizzante

2 weeks 3 days ago
di Gilbert Achcar I leader dei governi liberali occidentali – Germania, Gran Bretagna, Francia e Canada – hanno atteso un anno e mezzo dall’inizio della guerra genocida condotta dall’esercito sionista contro il popolo martire di Gaza prima di iniziare, con notevole timidezza, a protestare contro lo zelo dello Stato di Israele nel commettere questo odioso massacro. Tuttavia il loro comportamento non ha fatto altro che sottolineare il loro precedente silenzio, un silenzio dei cimiteri, se non la loro palese complicità con il governo sionista. Si erano tutti schierati con l’amministrazione Biden, non solo per giustificare la nuova invasione della Striscia di Gaza da parte di quel governo, ma anche per respingere qualsiasi richiesta di “cessate il fuoco” – in questo caso, la fine del genocidio. Questo comportamento è continuato per diversi mesi, fino a quando non hanno cominciato a vergognarsi di questa posizione ignominiosa, di fronte all’indignazione popolare per il massacro, che continuava a crescere con il passare del tempo e con l’aumento delle vittime della macchina omicida israeliana. Anche allora, la loro posizione non differiva da quella dell’amministrazione Biden, in quanto si astenevano dal criticare pubblicamente il governo di Benjamin Netanyahu o dall’esercitare una reale pressione su di esso. [...]
loc

Fermiamo Israele, la Nato, Putin e Trump, fermiamo la guerra anche sul fronte interno!

2 weeks 3 days ago
Tuttз a Roma il 21 giugno! La campagna Stop ReArm Europe deve continuare! Fermare la guerra subito! [direzione nazionale Sinistra Anticapitalista] Sinistra Anticapitalista è vicina e solidale con le vittime dell’attacco israeliano all’Iran così come è vicina e solidale alla popolazione di Gaza e Cisgiordania colpite dalla violenza genocidiaria del governo sionista di estrema destra e al proletariato ucraino vittima dell’invasione e dei bombardamenti russi, siamo vicinз alle popolazioni delle zone della Russia colpite dai bombardamenti, alle donne iraniane strette nella morsa oscurantista della teocrazia e a tutte le vittime di quella “guerra mondiale a pezzi” che stanotte ha subito una ulteriore escalation da parte del governo Netanyahu. Se Israele ha attaccato l’Iran è perché sa di poter contare sulla complicità di Usa e Unione Europea, in particolare sulla complicità di alcuni governi – quello italiano con Meloni, Salvini e Crosetto è in prima fila – che non solo fanno affari nell’economia di guerra ma sono intimamente solidali con le ideologie suprematiste e coloniali di Netanyahu e Trump. Il compito di ciascunə di noi – militanti e organizzazioni – è di rendere di massa e permanente la mobilitazione contro la guerra organizzando e partecipando sia alle campagne in corso, sia [...]
checchino

Italy left fails to win its referendums

2 weeks 4 days ago
by Dave Kellaway (Anticapitalist Resitance) Results Referendum question Yes No Stopping sacking without justifiable cause 89.06 11.94 Legal compensation for workers in workplaces with less that 15 workers 87.60 13.40 Making short term contracts more difficult to impose 89.04 11.96 On subcontracting/Health and safety 87.35 12.65 On halving 10 year process for citizenship 65.49 34.51 Turnout: 14.07 million (registered electorate is 45.99 million) 30.59% All five referendums were lost because none reached the quorum of 50% of the electorate. Around 88-89% who voted supported the progressive changes to the labour laws but this went down by 33 percentage points for the change to the citizenship process for immigrants. Over the last thirty years only one out of nine referendums reached the quorum – in 2011 to defend water as a public good. Even then the government maneuvered to not implement the change demanded by the broad left and a vast grassroots campaign. As a democratic mechanism for change it worked effectively to legalise divorce and abortion rights in the seventies and eighties when Italy was a different country with a turnout of over ninety percent for many elections. A more individualized country I remember how different civil society was even in a [...]
loc

Des résistances face au monde de Meloni et de l’extrême droite en Italie

2 weeks 4 days ago
Par Franco Turigliatto (l’Anticapitaliste) Les sondages électoraux donnent toujours une large avance aux forces d’extrême droite au pouvoir en Italie, et de larges secteurs de la société restent passifs et même favorables à leurs politiques antisociales et réactionnaires.  Cependant, une certaine effervescence sociale commence à se manifester et la volonté d’opposition grandit. Cette mobilisation sociale et politique s’articule autour de trois axes. Mobilisation contre le décret de la peur  Il s’agit d’un décret-loi gouvernemental hyper répressif, antidémocratique et anticonstitutionnel qui « combine répression politique, contrôle social, populisme pénal, culture patriarcale, mépris de classe et racisme, en introduisant 23 nouveaux délits pénaux… Il s’agit d’une véritable guerre interne déclenchée par le gouvernement post-fasciste contre la classe ouvrière, les mouvements sociaux, les jeunes, les écologistes, les femmes et les migrants ». Après de nombreuses manifestations locales, une très grande manifestation s’est déroulée samedi 31 mai à Rome, réunissant tous les mouvements sociaux, les forces de la gauche radicale, mais aussi la CGIL et les partis d’opposition parlementaire contre le « décret de la peur », tout en exprimant la solidarité avec la Palestine et le refus du réarmement. Se soulever pour la Palestine et contre le réarmement C’est là le deuxième thème central : les manifestations de solidarité avec le [...]
loc
Checked
4 hours 17 minutes ago
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