Un movimento di massa per bloccare il ddl sicurezza
1 week ago
di Checchino Antonini L’opposizione al ddl Sicurezza si materializzerà di nuovo in decine di piazze il 17 gennaio: “100mila luci contro il buio del regime”, la forma sarà quella dell’assedio, con una fiaccolata, ai luoghi che rappresentano il governo. Nella capitale si proverà a manifestare più vicino possibile al Senato, dove il ddl è in discussione, altrove l’appuntamento sarà davanti alle prefetture. Tuttavia a Roma e nelle altre città potrebbero esserci restrizioni in nome della strategia della tensione che il governo sta mettendo in atto soprattutto per dirottare la pubblica opinione dall’omicidio di Ramy. I promotori della manifestazione, la Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – “A Pieno Regime” invita tutte le forze politiche alla costruzione di cordoni di difesa e tutela di chi manifesta, già a partire da questa data. «Laddove le questure negheranno permessi e agibilità lo annunciamo fin da subito che disobbediremo a qualsiasi divieto». L’indizione giunge al termine della seconda assemblea nazionale della rete che si è tenuta a Roma domenica 12 febbraio, a quasi un mese dal corteo nazionale del 14 dicembre che ha visto alcune decine di migliaia di persone riempire Piazza del Popolo. Si tratta di uno spazio politico vasto, abbastanza eterogeneo, che raccoglie [...]
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Un anno di sinistra anticapitalista
3 weeks ago
di Francesco Locantore L’anno che sta per concludersi è stato un anno intenso per le militanti e i militanti di Sinistra Anticapitalista, che sono state impegnate e impegnati nel rilancio dell’attività politica dell’organizzazione. Abbiamo cominciato con una lunga e approfondita discussione congressuale, che ha visto coinvolti i circoli in una fase di discussione preliminare nel mese di febbraio e poi nella celebrazione dei congressi locali e di quello nazionale, chiuso il 21 aprile con l’approvazione unitaria di un ordine del giorno finale e di undici tesi che delineano gli assi della nostra azione politica in questa fase. Un congresso importante, il quarto dalla nascita di Sinistra Anticapitalista undici anni fa, ma il primo in presenza dopo cinque anni, considerato che il terzo congresso si era dovuto celebrare in videoconferenza a causa della pandemia. Dal congresso sono uscite indicazioni di lavoro importanti, prima fra tutte la decisione di realizzare la prima edizione dell’Università ecosocialista d’estate, in collaborazione con la Rete Ecosocialista e la Biblioteca Livio Maitan. Dal 5 all’8 settembre a Marina di Massa sono stati quattro giorni di approfondimenti, dibattiti, concerti e socialità alternativa, per costruire la resistenza anticapitalista e la prospettiva di una società ecosocialista, con ospiti italiani e [...]
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Gkn: approvata la legge sui consorzi industriali
4 weeks 2 days ago
di Michele Gambirasi (da il manifesto) È stata approvata nella notte tra venerdì e sabato dal consiglio regionale toscano la proposta di legge sui consorzi industriali, elaborata in prima istanza dal Collettivo di fabbrica degli ex-lavoratori Gkn di Campi Bisenzio. Presentato per la prima volta ad aprile il testo, a prima firma della consigliera M5s Silvia Noferi, ha vissuto una lunga gestazione in seno all’istituzione toscana, non ultimo il tentativo di ostruzionismo delle destre, soprattutto Lega, che puntavano a portarla almeno a gennaio 2025. Invece, dopo una seduta fiume durata 4 giorni (impegnata anche nell’approvazione del nuovo Testo unico sul turismo) intorno all’una e trenta di notte la maggioranza ha dato il via libera. Favorevoli Pd, M5s, Iv e un consigliere di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, in dissenso con il proprio partito. Fuori dal consiglio regionale, in via Cavour a Firenze, dalle 19 i lavoratori dell’ex-stabilimento di Campi Bisenzio si erano riuniti in attesa della votazione. Poi, al momento del sì definitivo è esplosa la festa di cori, tamburi, fumogeni e fuochi d’artificio. «Nella vita, l’importante è la sobrietà. È legge» hanno scritto. Contenta anche la Cgil Toscana, che ha commentato: «arriva uno strumento importante per affrontare le innumerevoli crisi [...]
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Presto la plastica dominerà la biosfera
1 month ago
di Umberto Oreste Pochi giorni dopo la chiusura ingloriosa della COP29 a Baku, che ha ancora una volta ignorato gli accordi di Parigi 2015, si è chiusa il primo di dicembre la INC5 di Busan in Corea del Sud, la conferenza ONU che doveva mettere mano alla riduzione della produzione di plastica alla luce degli evidenti danni ambientali che produce. La massa della plastica, che è l’insieme di diverse sostanze chimiche sintetiche, sta crescendo il maniera esponenziale, conquistando tutti gli ambienti del pianeta, dalle profondità degli abissi oceanici al citoplasma delle nostre cellule. Sebbene l’allarme sia stato lanciato da tempo dagli scienziati, la produzione di plastica è in costante aumento dal 1907, anno della sintesi della bakelite da parte del chimico belga Leo Baekeland. Gli anni seguenti hanno visto la nascita del Polivinilcloruro (PVC), Cellophan, Polistirene, Nylon (Poliammide), PET (Polietilene tereftalato), Moplen (Polipropilene isotattico) e tante altre sostanze “plastiche”. Negli ultimi 60 anni ne sono state prodotte nel mondo oltre 8 miliardi di tonnellate di cui solo il 9% è stato riciclato; il 12% è stato incenerito ed il 79 % è stato semplicemente riversato nell’ambiente naturale. Il problema è enorme: basti ricordare l’enorme isola di plastica galleggiante nel Pacifico [...]
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Brescia antifascista si riprende Piazza Loggia
1 month ago
La risposta della città alla vergognosa sfilata degli ultrafascisti è stata di massa e in gran parte militante. Almeno 5.000 persone, forse di più [Brescia anticapitalista] Una Piazza Loggia strapiena, come ai bei tempi. La risposta della Brescia antifascista (compresi i tiepidi di sempre, ma con moltissime bandiere rosse a “segnare il territorio”) alla vergognosa sfilata degli ultrafascisti di venerdì scorso è stata di massa e in gran parte militante. Almeno 5.000 persone, forse di più: venti antifascisti bresciani per ogni fascistello (compresi quelli d’importazione). E ci siamo ripresi la nostra piazza, quella segnata dal sangue dei nostri compagni assassinati il 28 maggio 1974. Anche lo spezzone alternativo, di oltre un migliaio di compagn*, in gran parte giovani e giovanissimi, che ha sfilato da Piazza Loggia fino in Stazione, ha grandemente contribuito a dare il segno di questa risposta di massa. Uno spezzone combattivo ed unitario, dove si mescolavano gli slogan (alcuni che riemergevano dagli anni ’70, come “Piazzale Loreto c’è ancora tanto posto….”) e le bandiere dell’Associazione Diritti per Tutti e del Mag47 (i principali organizzatori del concentramento alternativo) con quelle di Sinistra Anticapitalista, dei COBAS, degli Antifa, di Potere al Popolo e dei vari gruppi e collettivi della [...]
checchino
Siria: si la gioia, ma tra prudenza e paura
1 month ago
Pubblichiamo da International Viewpoint, organo in inglese della Quarta Internazionale, questa iimportante intervista, utile anche per cogliere le dinamiche nell’Amministrazione Autonoma del Nord est, nata a partire dall’esperienza del Rojava e dalla Resistenza di Kobane, espressione di forze arabe democratiche e delle forze progressiste e socialiste curde. Munif Mulhem è un compagno della Quarta Internazionale che vive a Damasco. Militante del Partito d’Azione Comunista della Siria, è stato imprigionato per 17 anni nella terribile prigione di Palmira. Non ha mai rinunciato alla sua lotta contro la dittatura ed è stato arrestato di nuovo cinque anni fa, ma fortunatamente è stato rilasciato dopo alcuni mesi. Mireille Court lo ha contattato telefonicamente per avere le sue prime impressioni sui disordini in corso in Siria. –La caduta del regime di Assad è stata accolta con gioia ed entusiasmo dal popolo siriano, durante i 10 giorni dell’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e nelle città conquistate sulla strada per Damasco. Sì, il popolo siriano ha accolto con grande gioia la caduta del regime di Assad. Questo regime ha governato la Siria per più di mezzo secolo con una dittatura senza pari. L’ultimo decennio del suo governo ha portato alla distruzione di persone ed edifici, [...]
mugandu
Dipendenti pubblici, il referendum che interessa tutte/i
1 month ago
Il 6 dicembre alcune sigle sindacali del pubblico impiego hanno firmato con il governo (tramite l’ARAN, l’agenzia governativa incaricata delle trattative sui contratti collettivi) il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del comparto delle “funzioni centrali” della pubblica amministrazione. E’ stato firmato solamente dalla Federazione della Cisl del settore e dai sindacati autonomi Confsal e Confintesa, che, secondo le regole per la rappresentatività, stabilite dagli accordi quadro, assommerebbero a circa il 53% di rappresentanza dei dipendenti pubblici, dunque appena necessari a raggiungere quel 50 più 1 che rappresenterebbe la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati [Fabrizio Burattini] L’accordo sottoscritto, con gravissimo ritardo, copre in extremis un triennio che si conclude tra pochi giorni, quello 2022-24, un triennio che comunque ha registrato un’inflazione che non si vedeva da decenni e che ha pesantemente tagliato il potere d’acquisto dei salari. Le lavoratrici e i lavoratori dunque, in mancanza di altri strumenti per la rivalutazione delle retribuzioni, attendevano un aumento degli stipendi capace perlomeno di recuperare quanto perduto in questi anni. I firmatari del CCNL, al contrario, hanno accettato di sottoscrivere una perdita secca di circa il 10% del potere d’acquisto delle retribuzioni, certamente non bilanciato da qualche contropartita del tutto [...]
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Dopo la manifestazione contro il disegno di legge paura, costruiamo l’opposizione sociale
1 month ago
di Francesco Locantore Decine di migliaia di persone hanno sfilato a Roma sabato 14 dicembre contro il disegno di legge della destra che introduce nuove e più pesanti norme repressive contro i movimenti sociali, i migranti, le lavoratrici e i lavoratori. Il corteo che ha percorso il centro da piazzale del Verano fino a riempire piazza del Popolo era pieno di studentesse e studenti delle scuole e delle università, di militanti dei centri sociali, di lavoratrici e lavoratori organizzati in particolare da alcune categorie della Cgil: Flai, Flc, Fp, Fiom ma anche dalla rete Insorgiamo intorno ai lavoratori ex GKN, fino ai lavoratori della filiera della cannabis; c’era l’associazionismo: l’Arci con un bellissimo striscione viola: “Siamo tuttə corpi del reato”, l’ANPI, Baobab Experience, le Ong che salvano i migranti in mare; c’era il movimento per il diritto all’abitare, c’era la rete “Liberi di lottare” lanciata dal SI Cobas, che ha avuto il merito di cominciare la mobilitazione contro il ddl 1660 e la rete “A pieno regime” costituitasi nell’assemblea in Sapienza lo scorso 16 novembre; c’erano le forze politiche di opposizione parlamentari: AVS, il M5S, con Giuseppe Conte fischiato perché subito dopo sarebbe andato ospite ad Atreiu, la festa [...]
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Ddl Lavoro: com’è semplice licenziare
1 month 1 week ago
“Semplificazione e regolazione”: per i padroni sarà più semplice liberarsi dei lavoratori tutelati [Checchino Antonini] Il Ddl Lavoro è un piano inclinato sempre più ripido verso la precarizzazione: vengono eliminati i vincoli ai contratti di somministrazione e del lavoro stagionale. «L’Aula del Senato ha definitivamente approvato il Ddl Lavoro collegato alla legge di Bilancio. I 33 articoli del provvedimento introducono norme di semplificazione e regolazione, annuncia il ministero del Lavoro, con particolare riferimento ai temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della disciplina dei contratti, dell’adempimento degli obblighi contributivi e degli ammortizzatori sociali». La conta ha registrato 81 sì, 47 no e un astenuto al Ddl. Il provvedimento diventa così definitivo visto che aveva già ottenuto il via libera dalla Camera lo scorso 9 ottobre. Il ddl, frutto di uno stralcio del Collegato Lavoro, punta a semplificare numerosi adempimenti burocratici e a «migliorare (così il dispaccio Ansa) le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, ponendo particolare attenzione alla flessibilità delle prestazioni salariali e alla tutela dei diritti dei lavoratori e dei liberi professionisti. Durante l’esame in Commissione e in Aula sono stati respinti tutti gli emendamenti». Certo, è difficile vedere un miglioramento nelle nuove misure sulle dimissioni [...]
checchino
Il paese immaginario di Meloni mentre l’industria crolla
1 month 1 week ago
Ventunesimo mese consecutivo di crollo della produzione industriale. Lo ha attestato l’Istat. La scelta di un’economia di guerra: l’esecutivo ha tagliato 4,6 miliardi all’automotive e li ha destinati alle armi [Roberto Ciccarelli/il manifesto] Siamo arrivati al 21esimo mese consecutivo di crollo della produzione industriale. Lo ha attestato ieri l’Istat. Una situazione di cui è politicamente responsabile il governo Meloni che è in carica da 25 mesi. La «lunghissima fase di contrazione», così è stata definita dall’Istat, è stata alimentata in particolare dal crollo di due settori: la produzione delle auto e quella del tessile. Solo nell’ultimo anno la produzione delle auto è crollata di oltre il 40% del suo valore, quella più generale dei mezzi di trasporto del 16,4%. LA CRISI È GENERALE. Oltre a Stellantis, c’è Versalis o Glencore, e molte altre. Beko Europe ieri ha confermato «integralmente» il piano industriale con 1.935 esuberi, la chiusura degli stabilimenti e il ridimensionamento degli impiegati. Al tavolo di crisi Adolfo Urso, «ministro al made in Italy», ieri ha confermato che il «Golden power» è uno dei misteri gloriosi del governo Meloni. Urso ha fatto un excursus storico sulla crisi dell’elettrodomestico in Italia e ha concesso all’azienda un «secondo tempo supplementare». «Inaccettabile» [...]
checchino
Bloccare il Ddl Sicurezza per rilanciare il conflitto sociale
1 month 1 week ago
Il 14 dicembre corteo nazionale a Roma contro il più grande attacco della storia repubblicana al diritto al dissenso e alla libertà di movimento. La risoluzione di Sinistra★Anticapitalista ☭ Sinistra Anticapitalista sostiene e partecipa al corteo, il prossimo 14 dicembre a Roma, contro il nuovo pacchetto sicurezza, il cosiddetto ddl 1660, che sta per essere approvato in Senato dopo essere stato approvato alla Camera. Il ddl Paura, come lo ha rinominato la grande assemblea nazionale che ha lanciato la manifestazione, lo scorso 16 novembre, si configura come un vero e proprio manifesto politico ed ideologico in cui il governo Meloni combina repressione politica, controllo sociale, populismo penale, proibizionismo, cultura patriarcale, classismo e razzismo: 23 nuovi reati che vanno a combinarsi con altri 47 coniati al tempo in cui al Viminale c’era Salvini e che rischia di essere un punto di non ritorno in una fase politica contrassegnata dalle tentazioni autoritarie di governi di ogni foggia dentro la cornice inquietante della post-democrazia e dei venti di guerra. Sinistra Anticapitalista intende rilanciare la riflessione della Rete No ddl Sicurezza che ha aperto uno spazio pubblico che non deve chiudersi con il corteo ma proseguire in una mobilitazione permanente in cui la [...]
checchino
Bashar è caduto! Viva il popolo siriano
1 month 1 week ago
Riprendiamo il comunicato dell’NPA francese di cui condividiamo i contenuti, sulla caduta del regime dittatoriale siriano. Di seguito riprendiamo da Siria, capire la rivolta di questi giorni | Sempre e per sempre dalla stessa parte un’intervista a Joseph Daher, docente all’Università di Losanna e all’Istituto Universitario Europeo di Firenze, autore di vari libri sul Medioriente, coordinatore del sito Syria Freedom Forever, da Tempest Nel giro di dieci giorni è caduto uno dei regimi più brutali del mondo. Ci sono state scene di giubilo, in particolare all’apertura delle prigioni dove migliaia e migliaia di persone sono state imprigionate, a volte per decenni e tante di loro torturate ed uccise. Le statue della famiglia Assad sono cadute in tutte le città della Siria e tutte le comunità vi hanno partecipato. Bashar al-Assad, il violento affossatore della rivoluzione siriana, figlio e degno successore del dittatore Hafez al-Assad che ha governato negli anni ’80, è fuggito dal Paese senza dare più notizie di se. A capo di un regime che ha sfruttato le divisioni religiose per mantenere il potere, Bashar al-Assad stava già per cadere durante la Primavera araba del 2011 e le massicce rivolte democratiche e sociali nel suo Paese. La repressione mortifera, gli arresti e [...]
mugandu
Non solo Volkswagen, in Germania a rischio 770mila posti di lavoro
1 month 1 week ago
La crisi dell’industria tedesca: quando i grandi produttori di automobili “starnutiscono”, l’intera filiera dell’automotive si ritrova con una “polmonite [Angela Klein, Sozialistische Zeitung/ SoZ] La paura si sta diffondendo in Germania. A settembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Volkswagen ha rescisso l’accordo collettivo “Garantire il futuro”, che era stato aggiornato l’ultima volta nel 2021. L’accordo escludeva i licenziamenti per motivi operativi e garantiva ai tirocinanti un impiego permanente. Il Consiglio di Amministrazione vuole ridurre i salari e gli stipendi del 10%. Migliaia di licenziamenti sono previsti, la chiusura di impianti è imminente, e si parla di tre sedi che potrebbero essere chiuse. Per regioni come la Bassa Sassonia, la Frisia, la Sassonia e altre, che dipendono dall’industria automobilistica, ciò significherebbe un tracollo. E Volkswagen non è sola: Ford intende tagliare 2.900 posti di lavoro nei suoi stabilimenti tedeschi di Colonia e Saarlouis entro il 2027; a Colonia si perderà un posto su quattro. Anche i profitti e le vendite di Mercedes e BMW sono crollati. E quando i grandi produttori di automobili “starnutiscono”, l’intera industria di fornitura automobilistica, pilastro dell’ingegneria meccanica in Germania, si ritrova con una “polmonite”. In questo settore sono in gioco 770.000 posti di lavoro. Dal 1960 in poi, un [...]
checchino
Dopo il voto di censura, finirla con Macron e la Quinta Repubblica!
1 month 2 weeks ago
NPA- l’Anticapitaliste Il risultato è stato chiaro: 331 voti per la sfiducia. Il governo Barnier si è dimesso e il bilancio di austerità è caduto. Questo governo illegittimo, simbolo della macronia in decomposizione non aveva futuro. La promessa di sempre maggiore austerità e autoritarismo è stata rifiutata dalla grande maggioranza della popolazione. La crisi economica e sociale sta portando a una crisi politica senza precedenti da decenni. I capitalisti e le loro istituzioni non sono più legittimati ad organizzare la società. Non è possibile cambiare le cose con qualche combinazione parlamentare. Macron deve quindi andarsene, dimettersi senza indugio, e le forze del Nuovo Fronte Popolare, i partiti ma soprattutto i sindacati, le associazioni, le forze dal basso, devono serrare i ranghi per cambiare tutto, andare verso un processo costituente e porre fine al presidenzialismo. Dobbiamo voltare pagina rispetto a questa V Repubblica, che permette ogni tipo di forzatura autoritaria. Di fronte all’impasse democratico, dobbiamo imporre un processo costituente in cui la democrazia non si limiti al gioco elettorale, ma si estenda al diritto di decidere nelle aziende e nei quartieri sulle scelte produttive e sull’uso delle risorse da parte dei primi interessati, i lavoratori e gli utenti. Ciò significa costruire [...]
mugandu
Cosa sta succedendo in Siria?
1 month 2 weeks ago
Quello che è certo è che fazioni sotto tutela turca hanno colto l’opportunità creata dall’indebolimento del sostegno iraniano e russo al regime di Assad [Gilbert Achcar] In pochi giorni, dopo essere rimasta relativamente statica per alcuni anni, la Siria si è trasformata di nuovo in un teatro di guerra di movimento, in quella che sembra una ripresa dell’ultimo grande spostamento dei fronti di battaglia avvenuto nel 2016, quando il regime di Assad riprese il controllo di Aleppo con il supporto iraniano e russo e la complicità turca. Eccoci ora, di fronte a un attacco a sorpresa accompagnato da un’improvvisa espansione delle forze di Hay’at Tahrir al-Sham (Organizzazione per la liberazione di al-Sham, cioè la Siria, comunemente indicata con il suo acronimo arabo HTS), il gruppo jihadista salafita che controlla la regione di Idlib nella Siria nord occidentale dal 2017. Come è noto, l’origine del gruppo risale a Jabhat al-Nusra, fondato nel 2012 come ramo di Al-Qaeda in Siria, che ha poi annunciato il suo abbandono dall’organizzazione con il nome di Jabhat Fath al-Sham nel 2016, prima di assorbire altri gruppi e diventare Hay’at Tahrir al-Sham l’anno successivo. L’invasione di Aleppo da parte di HTS nei giorni scorsi è stata effettuata [...]
checchino
Dopo il voto di censura, finirla con Macron e la Quinta Repubblica!
1 month 2 weeks ago
L’illegittimo governo Barnier, simbolo della macronia in decomposizione, non aveva futuro. La promessa di sempre maggiore austerità e autoritarismo è stata rifiutata dalla grande maggioranza della popolazione. La dichiarazione del NPA- l’Anticapitaliste dopo il voto di sfiducia ★ Il risultato è stato chiaro: 331 voti per la sfiducia. Il governo Barnier si è dimesso e il bilancio di austerità è caduto. Questo governo illegittimo, simbolo della macronia in decomposizione non aveva futuro. La promessa di sempre maggiore austerità e autoritarismo è stata rifiutata dalla grande maggioranza della popolazione. La crisi economica e sociale sta portando a una crisi politica senza precedenti da decenni. I capitalisti e le loro istituzioni non sono più legittimati ad organizzare la società. Non è possibile cambiare le cose con qualche combinazione parlamentare. Macron deve quindi andarsene, dimettersi senza indugio, e le forze del Nuovo Fronte Popolare, i partiti ma soprattutto i sindacati, le associazioni, le forze dal basso, devono serrare i ranghi per cambiare tutto, andare verso un processo costituente e porre fine al presidenzialismo. Dobbiamo voltare pagina rispetto a questa V Repubblica, che permette ogni tipo di forzatura autoritaria. Di fronte all’impasse democratico, dobbiamo imporre un processo costituente in cui la democrazia non si [...]
checchino
La crisi dell’auto e il “licenziamento” di Tavares
1 month 2 weeks ago
Dall’inizio del 2024, la Fiat perde il 16,8%, e il primato nel mercato nazionale, sorpassata da Toyota e Volkswagen, anche se sembra che all’interno di Stellantis, quello Fiat resta il marchio più venduto del gruppo nel mondo ma questo non risparmia i lavoratori degli stabilimenti italiani, una crisi che coinvolge le vite e le prospettive di centinaia di migliaia di salariati, in Italia e nel mondo: 242.000 dipendenti diretti, senza contare tutti i lavoratori delle aziende dell’indotto. Questo il quadro dentro cui comprendere l’addio di Tavares [Fabrizio Burattini] La stampa italiana è ormai piena di articoli sulla grande crisi del settore automotive, che poi, per l’Italia, sostanzialmente significa la crisi di mercato della Stellantis per le auto con il vecchio marchio Fiat, che rallentano le vendite da diversi mesi, con un ritmo persino maggiore di quello che sta colpendo tutto il mercato, anche a causa di una gamma di modelli inadeguati alla situazione. Il marchio italiano del gruppo Stellantis ha visto le sue vendite diminuire del 46% su base annua nell’Unione Europea e scendere al 2% della quota di mercato. Dall’inizio del 2024, in un mercato europeo lento, la Fiat perde il 16,8%, con sole 257.000 auto vendute. E ha [...]
checchino
Crisi dell’auto, chiusura di impianti
1 month 2 weeks ago
L’industria automobilistica europea sta passando da una crisi all’altra. Tuttavia, è ancora il settore con il maggior numero di dipendenti dell’intera industria manifatturiera. La fine dell’industria automobilistica in Europa è quindi lontana. Il futuro dipende dall’equilibrio sociale di potere che il movimento sindacale può o non può raggiungere [Jean-Claude Vessillier/ Die Internationale] L’industria automobilistica europea sta passando da una crisi all’altra. Tuttavia, è ancora il settore con il maggior numero di dipendenti dell’intera industria manifatturiera. Nel 2023, nei paesi dell’Unione Europea, un milione di lavoratori era impiegato negli stabilimenti automobilistici e 1,2 milioni nei produttori e fornitori di attrezzature. Se si sommano tutte le attività direttamente collegate alla produzione di automobili, l’Associazione europea dei costruttori di automobili arriva a un totale di 3,4 milioni di dipendenti. La fine dell’industria automobilistica in Europa è quindi lontana, anche se la produzione di automobili e veicoli commerciali è scesa da quasi 17 milioni di veicoli nel 2000 a 10 milioni nel 2023, con un calo del 40%. In Germania la produzione è scesa del 20%, in Francia e in Italia di due terzi nello stesso periodo. La pandemia e la conseguente crisi nella fornitura di componenti hanno rappresentato un ulteriore passo in questa [...]
checchino
Germania. Il “modello di stabilità” verso la più totale incertezza politica
1 month 2 weeks ago
di Romaric Godin (da mps-ti.ch) La coalizione “semaforo” tedesca è ormai solo storia. Mercoledì 6 novembre 2024, quando tutta l’Europa era ancora sotto shock per la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, il cancelliere federale Olaf Scholz ha annunciato di aver chiesto al presidente Frank-Walter Steinmeier di licenziare il ministro delle Finanze Christian Lindner, leader del partito liberale FDP. “Troppo spesso i compromessi necessari sono stati coperti da dispute inscenate e da richieste ideologiche. Troppo spesso il ministro Lindner ha bloccato le leggi con motivazioni artificiali. Per troppo tempo ha fatto politica di partito. Troppo spesso ha tradito la mia fiducia”, ha dichiarato Olaf Scholz. Il tono del suo discorso, pronunciato in serata dopo la pubblicazione delle notizie di stampa, ha colpito l’altra sponda del Reno, dove la vita politica berlinese è solitamente tranquilla e contenuta. Con il licenziamento di Christian Lindner, l’FDP, da lui guidato, e i suoi 91 deputati lasciano la coalizione. L’ex ministro ha reagito al discorso di Olaf Scholz parlando di una “rottura calcolata” da parte del cancelliere socialdemocratico. Tuttavia, uno dei ministri liberali, Volker Wissing, responsabile dei trasporti, ha annunciato che avrebbe lasciato l’FDP e sarebbe rimasto nel governo. Con questa eccezione, Olaf Scholz guida ora [...]
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L’addio di Tavares trascina Stellantis nella crisi globale
1 month 2 weeks ago
di Massimo Franchi (da il manifesto) Ora che Carlos Tavares se n’è andato sembra che la crisi dell’auto fosse tutta colpa sua. Le dimissioni del ceo di Stellantis sono arrivate domenica sera, a sorpresa. Il 66enne manager franco-portoghese fino a poche settimane fa era considerato un vero re Mida del settore automobilistico. Da ieri invece è partita la gran cassa mediatica italiana: è il capro espiatorio della crisi che da più di un decennio nessuno ha voluto vedere. GLI SI IMPUTA UN CROLLO VERTICALE addirittura della Fiat, come se fossimo ancora negli anni Novanta. Invece siamo negli anni ’20 e nel frattempo l’Italia ha perso la sua storica azienda, spostata in Olanda da Marchionne che con la fusione con Chrysler ha portato cuore e testa (e lavoro) del gruppo negli Stati uniti, mentre tutto il settore dell’auto sta vivendo un cambio tecnologico epocale su cui il governo italiano può fare poco ma certamente non ha fatto niente per impedire che nel nostro paese alla fine di quest’anno saranno prodotte solo 350mila auto, come nel 1957. Le colpe di Tavares – manager strapagato dai suoi azionisti a cui ha sempre staccato dividendi miliardari record – sono invece quelle di aver voluto [...]
loc
Checked
17 hours 45 minutes ago
:: Ecosocialista Femminista Rivoluzionaria ::
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