22 heures 58 minutes ago
TRANSIZIONE ECOLOGICA. Nei grandi circoli della finanza capitalistica, a quanto pare, la transizione ecologica non sembra più raccogliere i consensi di un tempo. Tra i grandi proprietari cresce la fazione che contesta le politiche ambientali [Emiliano Brancaccio] Nei grandi circoli della finanza capitalistica, a quanto pare, la transizione ecologica non sembra più raccogliere i consensi di un tempo. Tra i grandi proprietari cresce la fazione che contesta l’eccessiva rigidità delle misure necessarie a ridurre le emissioni inquinanti. L’idea che ora va di moda è che la transizione “green” è troppo veloce e che l’aumento dei costi di produzione rischia di diventare insostenibile. Il cambio di orientamento ai vertici del potere si avverte un po’ ovunque nel mondo. Attuale capofila è il premier britannico conservatore Rishi Sunak, che ha messo in discussione non solo il ritmo di abbattimento delle emissioni ma anche gli obiettivi di eco-compatibilità fino ad oggi vigenti nel Regno Unito. Ma anche nel nostro paese si avvertono riverberi della nuova tendenza. Al recente Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, l’amministratore delegato di Eni è intervenuto sulla nuova “dottrina” di Sunak sostenendo l’esigenza di ridimensionare gli obiettivi europei della transizione verde, e possibilmente di adattarli alle specifiche caratteristiche di ciascun [...]
checchino
4 jours 19 heures ago
di Laura Vassalli Femminicidi, violenze sessuali, violenza domestica e violenza di genere sono ormai tornati a fare da sottofondo alla cronaca ordinaria come notizie di ordinario patriarcato, dopo che la stampa per settimane gli aveva dedicato prime pagine e titoloni, in particolare insistendo sulla vicenda di uno stupro di gruppo a Palermo ai danni di una ragazza. Si è parlato, come in molte (troppe) altre occasioni, di “lupi”, “branchi” e “mostri”, ma sappiamo che questa è una narrazione tossica e sessista, perché si individualizza un fenomeno che invece ha delle profonde radici sociali. L’insistenza sull’abbigliamento dell’aggredita, sul suo stile di vita, sull’orario o sul luogo dell’aggressione, serve poi solo a deresponsabilizzare gli autori delle violenze e a colpevolizzare la vittima dell’aggressione, insinuando, più o meno apertamente, la sua corresponsabilità. Anche soffermarsi su quanto la vittima abbia bevuto alcolici ammicca all’idea che in fondo, ma neanche troppo, se la sia cercata. Ma togliendo il velo della lente patriarcale, è evidente che aggredire una persona che non sia nel pieno delle sue facoltà mentali o fisiche, costituisce un’aggravante per chi commette la violenza, che vuole imporre il proprio dominio colpendo meschinamente chi non è in grado di difendersi, e/o agendo vilmente in [...]
loc
4 jours 19 heures ago
di Fabrizio Burattini L’arrogante e indecente decisione del governo di imitare le mafie che gestiscono i lager libici, esigendo dai migranti il pagamento di un “pizzo di stato” di ben 4.938 euro per evitare di finire nei lager italiani che Meloni e Piantedosi intendono moltiplicare in giro per la penisola, sintetizza bene la politica della destra al potere. Pace con le banche, guerra ai migranti Mentre si azzera la demagogica proposta di tassare i miliardi di superprofitti delle banche accumulati sulle spalle dei cittadini costretti a pagare astronomiche rate di mutuo (una proposta che aveva indotto i creduloni a pensare che il governo fosse dalla parte dei più poveri), si vuole far cassa sulle spalle dei migranti. Questo perché il governo è consapevole del fatto che, nonostante i memorandum sottoscritti con i dittatori, nonostante i “dieci punti” ipotizzati da Ursula Von Der Leyen, nonostante i messaggi minatori della presidente del consiglio e dei suoi ministri, i migranti continueranno ad affluire in Italia e in Europa. Il taglieggiamento deciso dal governo dovrebbe gravare sui migranti che arrivano da “paesi sicuri”, cioè da paesi nei quali non ci siano guerre o limitazioni ai diritti democratici ed umani. Ma ci chiediamo, in particolare [...]
loc
4 jours 20 heures ago
di Michele Azzerri Un coro unanime dal mondo della politica per la morte di Giorgio Napolitano, un cordoglio potremmo dire di “unità nazionale” e di “larghe intese”, sia nazionale che internazionale: «scompare uno statista italiano ed europeo di grande autorevolezza… ho avuto l’onore di collaborare in una fase difficile per il nostro Paese trovando in lui un’alta guida» (Mario Monti); «Napolitano è stato un custode dei valori nazionali» (Matteo Renzi); «un uomo di sinistra al servizio delle istituzioni della Repubblica» (Paolo Gentiloni); «ha saputo coniugare il dialogo con tutte le culture politiche con la capacità di agire con saggezza e coraggio» (Mario Draghi); «il Paese perde un testimone prezioso della nostra storia» (Romano Prodi); «un importante protagonista della storia politica italiana» (Antonio Tajani); «un protagonista della vita politica del Paese» (Matteo Salvini); «ho sempre riconosciuto la sua puntigliosa attenzione nei confronti delle nostre Forze armate, del loro onore, delle loro qualità, della loro necessità» (Ignazio La Russa); «è stato un’ancora di stabilità per l’Italia nei momenti difficili» (Ursula von der Leyen); «ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia» (papa Francesco); «suo insegnamento un faro per tutti i riformisti» [...]
loc
1 semaine 1 jour ago
La costruzione del movimento contro la guerra in Ucraina e altrove resta centrale e deve diventare una priorità delle forze anticapitaliste, ma anche di tutti quelli che vogliono difendere gli interessi democratici e materiali delle classi lavoratrici e popolari. Il nostro editoriale sulle questioni internazionali è uno stralcio della risoluzione dell’ultimo Cpn di Sinistra Anticapitalista Leggi tutto in PDF 1. Una serie di avvenimenti che si sono prodotti su scala internazionale nei mesi estivi hanno messo in evidenza tutte le contraddizioni del sistema capitalista mondiale, non solo le sue violenze, le ingiustizie, le oppressioni e lo sfruttamento delle classi subalterne ma anche le dinamiche di guerra e la folle corsa al profitto che determina la progressiva ed accelerata distruzione dell’ambiente e la stessa messa in discussione del futuro dell’umanità. Essere anticapitaliste/i, battersi per una società alternativa, ecosocialista e liberata dal patriarcato non è una semplice opzione politica ideale, ma una necessità materiale sempre più impellente. 2. Dentro la globalizzazione capitalista assistiamo a una concorrenza/scontro commerciale ed economico sempre più forte per la difesa dei profitti e delle rendite di posizione, a complesse e diverse forme di alleanze, ai conflitti interimperialisti con al centro lo scontro tra USA e Cina, a [...]
checchino
1 semaine 1 jour ago
ILLEGITTIMA DIFESA. I nuovi Cpr, hotspot e Cas per detenzione e accoglienza saranno costruiti dal ministero di Crosetto. A cui vanno 20 milioni. Gli «irregolari» detenuti fino a 18 mesi, ma la vera partita riguarda i richiedenti asilo [Giansandro Merli/il manifesto] La presidente del consiglio Giorgia Meloni ripete che l’Italia non sarà il campo profughi d’Europa, ma fa di tutto per trasformarla in una grande prigione a cielo aperto. Intanto per chi sbarca. La svolta militare contro il fenomeno migratorio arriva con un decreto legge intitolato al Sud e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale. I Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) ma anche gli hotspot e i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) diventano «opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale». Equiparati, cioè, a caserme, arsenali, basi navali e missilistiche. Per farlo il governo modifica il codice dell’ordinamento militare. Nello stesso provvedimento viene innalzato a 18 mesi il periodo massimo di detenzione amministrativa dei migranti irregolari e sono destinati 45 milioni a Lampedusa per compensare l’aumento degli sbarchi. UNA SETTIMANA FA il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (Lega) aveva definito «atto di guerra» l’arrivo via mare delle persone in fuga da Tunisia e Libia. Ieri l’esecutivo ha confermato tale interpretazione: [...]
checchino
1 semaine 1 jour ago
No alla violenza della polizia, al razzismo e all’islamofobia! Una manifestazione il 23 settembre! Comunicato del Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA) La morte di Nahel Merzouk si aggiunge alla fin troppo lunga lista di crimini commessi dalla polizia. Due settimane dopo la morte di Alhoussein Camara, passata sotto i riflettori dei media, la morte di Nahel è stata filmata in diretta. Quel video ha contribuito a mettere in discussione la versione dei fatti fornita dalla polizia. Ma quante morti di Nahel non sono state filmate? Quante sono le morti sospette in carcere? Come quella di Alassane Sangaré, morto il 24 novembre 2022, cinque giorni dopo la sua incarcerazione. Quante vite sono state spezzate da un sistema giudiziario rapido per reati minori, o per nessun reato? Come le oltre 1.000 persone condannate al carcere dopo le rivolte seguite alla morte di Nahel. Dietro queste morti, quante umiliazioni e violenze quotidiane della polizia subiscono i giovani razzializzati dei quartieri popolari? E se Darmanin soffoca queste semplici parole, di certo non ha ancora il fiato corto. Si tratta di una vera e propria violenza di stato, resa possibile da un razzismo sistemico che deve essere combattuto con urgenza. Polizia razzista Non ci sono dubbi sulla portata [...]
checchino
1 semaine 1 jour ago
Chi sono i manifestanti giunti a Roma il 20 settembre per manifestare sotto il Ministero del Lavoro. Una corrispondenza da Sinistra Anticapitalista Napoli Nella giornata del 20 Settembre oltre 10 pullman da Napoli partono direzione Roma. Sono i disoccupati e le disoccupate appartenenti alle platee storiche, da 9 anni in un percorso di reinserimento lavorativo, prima impegnate gratuitamente nella pulizia estiva del litorale cittadino, oggi inserite in percorsi di formazione, stage e tirocini nei settori del verde cittadino, dell’ambiente e cura degli spazi urbani. Sono a Roma per ripristinare il tavolo interistituzionale tra Governo, enti locali, Prefettura e dare definitivamente una finalizzazione lavorativa utile socialmente a seguito della formazione in corso. Una manifestazione comunicata con largo preavviso, con l’obiettivo di un incontro con il Ministero del Lavoro per dare continuità alle varie interlocuzioni già in atto nell’ultimo anno e nell’ultimo mese. Da Napoli a Roma i disoccupati e le disoccupate vengono scortati, fermati a Roma Sud e perquisiti, identificati tramite telecamere di sicurezza dalla polizia, poi gli viene impedito di scendere ad Anagnina e raggiungere il concentramento di Santi Apostoli regolarmente autorizzato e vengono invece accompagnati fino dentro Roma. La Questura di Roma obbliga le compagnie dei pullman a non [...]
checchino
1 semaine 6 jours ago
di Ezio Boero (da Pressenza) “Combattiamo per l’intera classe lavoratrice e per i poveri”. Con queste parole Shawn Fain, presidente di UAW (United Automobile Workers), il sindacato che organizza 146.000 metalmeccanici delle Big 3, le tre grandi imprese automobilistiche statunitensi (Ford, GM General Motors e Chrysler, oggi in Stellantis), ha dichiarato l’inizio dello sciopero. In 88 anni di storia di UAW, per la prima volta, avviene contemporaneamente contro le tre imprese. La scelta sindacale è quella di scioperi mirati, iniziati oggi con i 12.700 operai GM di Wentzville, Missouri (camion e furgoni); Ford di Wayne, Michigan (pick-up e SUV) e Stellantis di Toledo, Ohio (Jeep). Il blocco della produzione si estenderà ad altri impianti in rapporto all’andamento dei negoziati, con scioperi articolati che crescono progressivamente. UAW lo definisce uno sciopero “in piedi” (stand up strike) e ne ricorda le origini nelle grandi lotte sindacali del 1934. I lavoratori che non sciopereranno inizialmente (lavorando con un contratto scaduto) faranno manifestazioni esterne agli stabilimenti e nelle comunità (e potranno essere tentati da un’applicazione rigorosa dei propri compiti). Negli USA il contratto è a livello aziendale (non esiste, se non in pochi casi, quello nazionale di categoria). Le trattative separate con le Tre [...]
loc
2 semaines 4 jours ago
Roma 9-10 Settembre 2023. Approvato all’unanimità Leggi tutto in PDF 1. Una serie di avvenimenti che si sono prodotti su scala internazionale nei mesi estivi hanno messo in evidenza tutte le contraddizioni del sistema capitalista mondiale, non solo le sue violenze, le ingiustizie, le oppressioni e lo sfruttamento delle classi subalterne ma anche le dinamiche di guerra e la folle corsa al profitto che determina la progressiva ed accelerata distruzione dell’ambiente e la stessa messa in discussione del futuro dell’umanità. Essere anticapitaliste/i, battersi per una società alternativa, ecosocialista e liberata dal patriarcato non è una semplice opzione politica ideale, ma una necessità materiale sempre più impellente. 2. Dentro la globalizzazione capitalista assistiamo a una concorrenza/scontro commerciale ed economico sempre più forte per la difesa dei profitti e delle rendite di posizione, a complesse e diverse forme di alleanze, ai conflitti interimperialisti con al centro lo scontro tra USA e Cina, a una guerra terribile già in corso in Ucraina, ma a cui si aggiungono diversi altri confronti militari, al rafforzamento e alla costruzione di alleanze politiche, ma anche militari; l’insieme di questi eventi stanno producendo un vero e proprio caos geopolitico e militare. Gli Usa e la Nato sono ben [...]
loc
2 semaines 5 jours ago
Il testo che segue, ripreso dal blog Refrattario è un estratto del capitolo “El gobierno de Salvador Allende”, scritto da Luis Vitale e inserito nel libro “Para recuperar la memoria histórica. Frei Allende y Pinochet“ (Ediciones ChileAmérica – CESOC, Santiago del Cile, luglio 1999), opera collettiva di Luis Vitale, Luis Moulian, Luis Cruz, Sandra Palestro, Octavio Avendaño, Verónica Salas e Gonzalo Piwonka. Luis Vitale (1927-2010), nato in Argentina, è stato storico, intellettuale marxista di riferimento, noto militante della sinistra socialista rivoluzionaria cilena, autore di numerosi libri e saggi sulla storia politica e sociale del Cile e dell’America Latina. Il governo di Salvador Allende [Luis Vitale] Se c’è una cosa che non si può criticare al presidente Allende è di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale, perché durante il suo governo ha attuato pienamente il suo programma. Nessuno può criticarlo per non aver trasformato il Cile in un paese socialista, nel senso più profondo del concetto, cioè il passaggio dal sistema capitalista a un modo di produzione socialista, perché non ha mai fatto questa promessa. In termini di sociologia politica, ha sostanzialmente completato il programma di cambiamenti che caratterizza una rivoluzione democratico-borghese – così concepita nella storia dopo la Rivoluzione francese [...]
checchino
2 semaines 6 jours ago
Vi esortiamo a firmare l’appello aperto e ad unirvi alla nostra lotta per liberare dalla prigione il famoso pubblicista e intellettuale di sinistra russo! Questo è il caso in cui la lotta per uno è la lotta per tutti. La solidarietà è più forte della repressione! CLICCA PER FIRMARE BORIS KAGARLITSKY IMPRIGIONATO IN RUSSIA Siamo scioccati e indignati nell’apprendere che il 25 luglio il prominente pensatore socialista russo Boris Kagarlitsky (64) è stato arrestato a Mosca con accuse fabbricate di “giustificazione del terrorismo”. Boris Kagarlitsky è un accademico il cui lavoro sociologico e filosofico è ben noto in tutto il mondo. I suoi articoli, libri e interviste sono pubblicati in molte lingue. È un intellettuale russo di spicco, la cui opera ha costruito una reputazione per il suo paese nell’accademia globale. Per diverse decadi, Kagarlitsky è rimasto una figura influente sia in Russia che nel resto del mondo, contribuendo in modo significativo alla comprensione delle sfide globali e lottando per il progresso dell’umanità. Un’intera generazione di studiosi, attivisti e politici ha imparato a conoscere la Russia e il suo ruolo nella comunità globale attraverso i suoi libri. La vera ragione delle repressioni contro Kagarlitsky è che, dal febbraio 2022, ha [...]
checchino
2 semaines 6 jours ago
Il movimento napoletano per la difesa del RdC si inserisce in una situazione politica ed economico-sociale complessa e problematica. Napoli è al primo posto per numero di ex percettori. Ai circa 21.500 a cui il RdC è stato sospeso il 28 luglio, bisogna aggiungere altri 5.000, ai quali l’assegno è stato revocato nel mese successivo. [Sinistra Anticapitalista Napoli] In tutti i Paesi europei, dove l’area del disagio sociale va allargandosi, esiste da tempo uno strumento di contrasto della povertà, denominato ed erogato in modo eterogeneo, fondato sulla necessità di non mettere in pericolo l’ordine pubblico. Secondo il FMI nel 2018 la Ue ha speso in sussidi di questo tipo il 3,4% del Pil. Se l’Italia (insieme alla Grecia e all’Ungheria) è arrivata buon’ultima ad introdurre una misura del genere, il motivo risiede nel modello italiano di welfare che, come in altri Paesi mediterranei, ha una forte impronta familistica. In questo modello la famiglia, tra i suoi diversi ruoli, é una istituzione produttrice di welfare, facendo fronte ai bisogni sociali che la spesa pubblica non copre, soprattutto attraverso il lavoro domestico non remunerato delle donne. Se nella stagione riformista degli anni 1970 lo Stato ha fornito una parte cospicua dei servizi [...]
checchino
2 semaines 6 jours ago
Ma non nel senso che volle dargli Berlinguer. Ricordando l’11 settembre 1973: il colpo di stato di Pinochet in Cile appoggiato dagli Stati Uniti [Daniel Bensaid] Questo settembre ricorre il 50° anniversario del golpe di Pinochet in Cile, sostenuto dagli Stati Uniti e dalle multinazionali. Fu una delle sconfitte più pesanti e sanguinose mai subite dalla sinistra e dal movimento progressista in America Latina. Quest’anno in tutta Europa sono stati organizzati numerosi eventi e convegni per ricordare e discutere il processo e il colpo di stato cileno. Quello che segue è un estratto di un capitolo di un libro, Recorded Fragments, di Daniel Bensaid, che Resistance Books ha tradotto in inglese (pubblicato nel 2020). E’. un testo particolarmente significativo perché spiega anche le ragioni di una spinta internazionalista poderosa che vide protagoniste in mezzo mondo le forze della sinistra rivoluzionaria. Il libro è la trascrizione di una serie di interviste radiofoniche rilasciate da Daniel alla stazione radio Paris Plurielle nel 2008. Discute la politica dietro una serie di date chiave della storia del XX secolo. Daniel Bensaïd è nato a Tolosa nel 1946. È diventato un leader del movimento studentesco del 1968 e successivamente di una delle principali organizzazioni di estrema [...]
checchino
3 semaines 4 jours ago
Pubblichiamo il testo del volantino distribuito alla manifestazione di Vercelli Un atto d’accusa necessario Per rendere giustizia alle vittime sul lavoro Nel momento di dolore per la morte di cinque operai in un cantiere sulla rete ferroviaria -una strage che ci riporta a quella della Thyssen Krupp- e nel momento della solidarietà verso chi dal lutto è stato direttamente colpito, dobbiamo fare le dovute considerazione per evitare parole ipocrite di circostanza. Tutti i giorni sul lavoro c’è chi muore. Questo è dovuto alle condizioni in cui si lavora, ai ricatti padronali, a determinate da leggi e provvedimenti che governi, parlamenti e amministrazioni locali, hanno voluto, votato, deliberato. Da quarant’anni, ogni governo impone voti di fiducia a parlamenti per smantellare le tutele che le lotte operaie e l’organizzazione sindacale avevano imposto alle imprese. Sono state approvate leggi che hanno imposto la precarietà del lavoro. Contratti di lavoro brevi, senza formazione e addestramento. Operai improvvisati e sotto il ricatto del rinnovo del contratto e scadenza, per potersi opporre a operare in situazioni di pericolo. La cancellazione dell’art.18 voluta dal governo Renzi, ha dato la stura a molti licenziamenti di Rappresentanti sindacali e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, evidentemente troppo ligi al [...]
loc
4 semaines 1 jour ago
Il nostro dolore per la morte di cinque lavoratori sulla ferrovia e tutta l’indignazione di fronte all’ennesima strage determinata dallo spregio per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è la prima volta che FS e Trenitalia dimostrano la propria allergia alle RLS. Il comunicato stampa di Sinistra Anticapitalista Torino Un’altra tragedia sul lavoro ha funestato questa notte Torino, con la morte di cinque operai e di due feriti, investiti da un convoglio ferroviario mentre operavano sui binari della linea Torino–Milano, a Brandizzo (To). Una tragedia la cui dimensione richiama quella della Thyssen Krupp. Sinistra Anticapitalista esprime il suo dolore per le vittime e per lo strazio delle loro famiglie, dei loro cari e dei compagni di lavoro. Pur nell’assenza di informazioni sulle circostanze che hanno causato l’incidente, Sinistra Anticapitalista denuncia la situazione in cui si lavora e che tanti infortuni e vittime genera. Non dimentichiamo i licenziamenti di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza –Rls- fatti dalle Ferrovie dello stato, da quando erogano meno servizio pubblico e più produzione di profitti nella strisciante privatizzazione. Sono stati licenziati per aver denunciato situazioni di pericolo, causate dalla riduzione di addetti e l’intensificazione del lavoro. I molti incidenti seguiti dimostrano che avevano [...]
checchino
4 semaines 1 jour ago
Torino, assemblea sulla scuola. Sabato 2 settembre ore 17 Il primo settembre si riapre l’anno scolastico e Sinistra Anticapitalista di Torino sabato 2 settembre alle 17 apre la fase politica e sociale autunnale con un dibattito sulla scuola dal titolo “L’importanza della scuola nella dinamica della lotta di classe e nella nuova fase politica”. Un invito a discutere su come rilanciare un intervento all’interno della scuola in vista delle mobilitazioni di autunno. Per la sinistra di classe, rivoluzionaria, antiliberista e anticapitalista la scuola non può essere considerata come una tematica secondaria. Essa ha forti implicazioni sociali: riguarda l’insieme dell’organizzazione della società, richiede la risoluzione di alcune questioni centrali della lotta di classe, quali il problema della divisione del lavoro, la redistribuzione delle ricchezze, il rapporto tra le generazioni, tra i generi e i sessi, i rapporti interculturali. Non a caso, la scuola è stata nel corso degli ultimi al centro di numerose riforme che hanno coinvolto governi di diversi colori uniti nell’accelerare quel processo di aziendalizzazione avviatosi con le riforme Berlinguer sull’autonomia scolastica. L’obiettivo è quello di sottomettere completamente la scuola alla logica del profitto e della competizione. In questa direzione va l’idea secondo cui gli apprendimenti devono essere centrati sull’acquisizione di competenze “utili [...]
checchino
1 mois ago
Meno di un’ora è durata la prima riunione del Cdm dopo le ferie. Di tagliare le accise non se ne parla nemmeno e per i lavoratori dello spettacolo solo un’umiliante e striminzita indennità di discontinuità. Nell’ombra Giorgetti pensa di fare cassa ancora tagliando pensioni e sanità. Ce n’è abbastanza per un autunno caldissimo? [Checchino Antonini] La rentrée del governo dopo l’ingloriosa pausa estiva è una striminzita e ancor più ingloriosa riunione del consiglio dei ministri. Anche un bambino capirebbe che una seduta più corta di un’ora non è sufficiente per una discussione seria di qualsiasi provvedimento. Tanto più se incombono scadenze importanti, al di qua e al di là dei patri confini: dall’Ecofin nelle prossime settimane alla gita di Salvini in Grecia per discutere del dossier immigrazione nel nome dei decreti sicurezza e nell’ambito del derby con Meloni, fino alla manovra da varare entro l’autunno. Meloni l’ha detto chiaramente: i soldi sono pochissimi e sarà lei a stabilire le priorità lasciando a bocca asciutta gli alleati, dall’odiato leader leghista al successore di Berlusconi, l’ectoplasma Tajani fino ai suoi notabili di partito che ora sono controllati dalla sorella Arianna. Le promesse elettorali erano solo promesse (cancelleremo la legge Fornero e il [...]
checchino
1 mois ago
Par Fabrizio Burattini (dal sito alencotre.org) Comme on le sait, à la fin du mois de juillet, 169 000 familles italiennes ont reçu sur leur téléphone portable un message laconique mais inquiétant de l’Institut national de la sécurité sociale (INPS). Il disait à peu près ceci: «Le revenu de citoyenneté est suspendu, comme le prévoit le Décret travail (Decreto Lavoro), dans l’attente d’une éventuelle intervention des services sociaux municipaux.» Ces 169 000 familles ne constituent qu’une partie des quelque 436 000 (pour un total d’environ 615 000 personnes) que le Décret travail adopté par le gouvernement Giorgia Meloni le 1er mai voulait priver du Revenu de citoyenneté (RdC), l’allocation située entre 500 et 700 euros mensuels créée par le gouvernement Giuseppe Conte 1 [membre du Mouvement 5 étoiles-M5S] en 2019 pour pallier la pauvreté croissante répandue dans le pays et surtout dans le Sud. Un message, celui de l’INPS, qui est d’ailleurs erroné. En effet, aucune des presque 8000 communes italiennes n’avait été prévenue qu’elle devrait faire face à la perte soudaine de revenus de dizaines de milliers de familles en plein été. De plus, les «services sociaux municipaux» ne sont pas du tout dotés de fonds adéquats pour faire face à une urgence sociale aussi [...]
azzmic
1 mois ago
di Paul Martial* L’Africa, come altri continenti, sta affrontando una riduzione della copertura forestale a causa dell’espansione dell’agricoltura da esportazione e del disboscamento, per lo più illegale. Le foreste africane sono minacciate dall’accelerazione della commercializzazione delle terre del continente. Sebbene l’attenzione sia spesso rivolta alla foresta equatoriale dell’Africa centrale, la foresta secca al di sotto della fascia sahelo-sahariana e in gran parte dell’Africa meridionale vive una crisi ancora più grave. Le foreste africane in pericolo Durante la colonizzazione, le foreste venivano sfruttate sotto forma di concessioni legali. Con questo sistema, lo Stato coloniale trasferiva tutte le sue prerogative a società private. Queste aziende hanno piantato colture da esportazione come cacao, caffè, gomma, olio di palma, ecc. a scapito delle foreste. Quando i Paesi africani hanno ottenuto l’indipendenza, questo tipo di economia agricola è continuato. Di conseguenza, per decenni le foreste sono state decimate. La Costa d’Avorio ne è un esempio. Tra il 1900 e il 2021, il Paese ha perso l’80% della sua superficie forestale, soprattutto a causa delle esportazioni di cacao. Come l’Amazzonia, le foreste africane sono una formidabile trappola per il carbonio. La foresta del Congo immagazzina 50 miliardi di tonnellate di carbonio. Contribuiscono a regolare il clima [...]
azzmic
Checked
22 heures 25 minutes ago
:: Ecosocialista Femminista Rivoluzionaria ::
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