Per cacciare Macron allargare il movimento e costruire lo sciopero
15 hours 6 minutes ago
La giornata del “bloquons tout” è stata un successo. La sfida dei prossimi giorni è quella di costruire nei territori costruzione quel fronte sociale e politico capace di sfuggire al gioco istituzionale della risoluzione della crisi attraverso le elezioni [Comunicato del Nouveau Parti Anticapitaliste Francia] La storia accelera, abbiamo già quasi dimenticato Bayrou, relegato nel dimenticatoio dalla bocciatura della mozione di fiducia all’Assemblea. Senza maggioranza e senza alleati, Macron è stato costretto a nominare Lecornu, uno dei suoi fedeli, proveniente dalla destra, omofobo dichiarato e ministro dal 2017. Nominandolo, Macron calcola che non sarà censurato dal RN. La giornata del 10 settembre è stata un successo: fin dall’alba e per tutto il giorno la mobilitazione è stata massiccia: 30.000 a Tolosa, 15.000 a Rennes, 10.000 a Montpellier, 10.000 a Strasburgo, 8.000 a Lione… Decine di migliaia di persone in strada, una forte mobilitazione dei giovani e decine di migliaia di scioperanti nel settore pubblico e privato, nonostante l’assenza di un appello allo sciopero da parte dell’intersindacale. Costruire il movimento, costruire lo sciopero. La sfida dei prossimi giorni è quella di rafforzare il movimento, di costruirlo nelle aziende, nei quartieri, nelle università e nelle scuole superiori. Sono stati organizzati scioperi in [...]
checchino
Conflitti economici e parate militari
2 days 6 hours ago
di Franco Turigliatto Premessa Non mi piacciono le sfilate militari, quelle di Pechino e di Mosca, ma anche quelle di Washington e dei Champs-Elisées; né mi piacciono quelle italiane del 2 giugno ai Fori Imperiali con un presidente della Repubblica che sembra troppo dimentico non solo degli enormi crimini compiuti dai paesi europei, (tra cui i misfatti del colonialismo, due guerre mondiali e l’invenzione dell’antisemitismo), ma anche di quelli più recenti dell’Unione Europea o di alcuni suoi paesi, come l’aver trasformato il Mediterraneo in un cimitero o i 78 giorni di bombardamento di Belgrado quando Mattarella era il vice primo ministro del governo D’Alema, salvo poi accorgersi nell’ultima sua dichiarazione che, come nel 1914, “si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata”. Vecchi e nuovi attori imperiali Molti eventi degli ultimi anni stanno configurando la nuova geopolitica delle nazioni e del mondo; come da copione storico (ma drammaticamente rinnovato al presente) si squadernano davanti ai nostri occhi le feroci dinamiche di confronto/scontro delle grandi potenze capitaliste e imperialiste, sia nella loro essenza economica e materiale, sia nei proclami politici ed ideologici e nelle immagini iconiche dei capi trasmessi dai media a miliardi di persone nel mondo. Trump, mentre [...]
loc
Bayrou è stato spazzato via, ora blocchiamo Macron
3 days 16 hours ago
Comunicato del Nuovo Partito Anticapitalista(8 settembre 2025) Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, il governo è stato sconfitto in un voto di fiducia ma ma solo la mobilitazione costringerà padroni e governi a fare marcia indietro. Uniamoci, organizziamoci, il 10, il 18 e oltre: torniamo in piazza! [comunicato NPA, 8 settembre] Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, il governo è stato sconfitto in un voto di fiducia, un vero schiaffo in faccia per Bayrou e per il regime di Macron. Questo risultato è indicativo di una crisi che continua a trascinarsi e ad aggravarsi. Questo voto mette in luce l’illegittimità del governo formato da Macron: l’illegittimità di un gruppo che rappresenta solo gli interessi dei più ricchi mentre schiaccia le classi popolari, l’illegittimità di una politica che ci farebbe lavorare fino a 64 anni e l’illegittimità di coloro che ancora ci chiedono di stringere la cinghia. Macron, Bayrou e le loro politiche sono respinti a stragrande maggioranza in tutto il paese. Le mobilitazioni del 10 e del 18 settembre devono essere il punto di partenza per la controffensiva delle classi popolari e dei giovani. Ma la caduta di Bayrou non basta. Dopo Bayrou, tocca [...]
checchino
Francia, il 10 settembre «blocchiamo tutto», il 18 continuiamo!
5 days 13 hours ago
La crisi politica si accelera con l’avvicinarsi del voto di fiducia dell’8 settembre, che potrebbe far cadere il governo Bayrou. Emergono due date di mobilitazione. La sfida: costruire un movimento duraturo e offensivo. [Comitato esecutivo del NPA, da Hebdo L’Anticapitaliste – 765, 04/09/2025] La crisi politica si sta aggravando con l’avvicinarsi del voto di fiducia dell’8 settembre, che potrebbe far cadere il governo Bayrou. Emergono due date di mobilitazione: il 10 settembre a seguito dell’appello «Blocchiamo tutto» e il 18 settembre su appello dell’intersindacale. La sfida: costruire un movimento duraturo e offensivo.Dall’annuncio del voto di fiducia per l’8 settembre e dalla probabile caduta del governo che ne conseguirà, la crisi politica in Francia continua ad aggravarsi. Bisogna prima di tutto rendersene conto: se Bayrou cadrà, dal 2022 si saranno succeduti quattro primi ministri, un record nella Quinta Repubblica. Bayrou si è quindi visto costretto a rassicurare un mondo imprenditoriale molto preoccupato durante l’università estiva del Medef (1). Tra le fila della maggioranza, alcuni, come Bruno Retailleau o Yaël Braun-Pivet, chiedono già di fare marcia indietro sulla soppressione dei due giorni festivi (2).La corsa alla carica di primo ministro è già iniziata, da Darmanin al Partito socialista che si dichiara, da [...]
checchino
Festa della Sinistra – Aprilia (LT)
1 week 1 day ago
Festa della Sinistra Aprilia 2025 – V EdizioneProgramma dettagliato GIOVEDì 4 SETTEMBRE 2025 ORE 18.00 – PRESENTAZIONE DELLA FESTA ORE 18.30MICROFONO APERTOALLE REALTÀ TERRITORIALI E DI MOVIMENTO (vedi foto)(con Anpi, Arci, Collettivo Marsha, Dopolavoro ferrorviario Velletri, Partito Comunista Italiano, Reti di Giustizia, Senza Confine, Sinistra Italiana Aprilia-AVS) ORE 20.00 – APERTURA STAND GASTRONOMICO VENERDì 5 SETTEMBRE 2025 ORE 18.00 – DIBATTITO “STOP RIARMO – STOP BARBARIE”con Rosa Lella (Giornalista e comunicatrice Rete No Bavaglio –Stop Rearm Europe)e Armando Morgia (Sinistra Anticapitalista) ORE 20.00 – APERTURA STAND GASTRONOMICO ORE 21.00 – MUSICA DAL VIVO con THE IRISH BOG(musica irlandese con Nora Gabrieli – bodhran, strumento percussionistico tradizionale irlandese, Damiano Iacobelli – chitarra e bouzouki, Maria Pasquarella – voce, Salvatore Manfredi – fisarmonica. SABATO 6 SETTEMBRE 2025 ORE 18.00 – PRESENTAZIONE LIBRO a cura dell’Anpi-Aprilia“IL MARESCIALLO ROSSO”(Giuseppe Gracceva. Dall’antifascismo militante alla Resistenza. Roma 1922-1945 – di Maria Agostina Pagliaroli) ORE 20.00 – APERTURA STAND GASTRONOMICO ORE 21.00 – MUSICA DAL VIVO con IL GUITAR TRIO(Alessandro Mozzillo – chitarra, Andrea Pochesce –contrabbasso, Federico Chiarofonte – batteria) DOMENICA 7 SETTEMBRE 2025 ORE 18.00 – DIBATTITO“PROSPETTIVE E PROPOSTE DELLA SINISTRA DI CLASSE”con Daniela Alessandri (Segretaria Rifondazione Comunista Lazio)e Francesco Locantore (Sinistra Anticapitalista) ORE 20.00 – APERTURA STAND [...]
azzmic
[Video] Conclusioni dell’Università Ecosocialista d’estate
1 week 2 days ago
Prima parte Seconda parte
loc
Video intervista a Gilbert Achcar sulla situazione in Medio Oriente
2 weeks 1 day ago
L’intervista è stata realizzata per Sinistra Anticapitalista da Fabrizio Burattini e Franco Turigliatto il 13 agosto 2025 e presentata all’Università Ecosocialista d’estate a Marina di Carrara il 28 agosto.
loc
Opportunità e prospettive per la lunga marcia del movimento contro l’estrattivismo nel territorio delle Alpi Apuane
2 weeks 5 days ago
CONTRIBUTO PER IL LABORATORIO DI GIOVEDI’ 28 ORE 16.30- SECONDA EDIZIONE DELL’UNIVERSITA’ ESTIVA ECOSOCIALISTA -28-31 AGOSTO C/O CASA PER FERIE IL PIOPPO, VIA DELLE PINETE 386, MARINA DI MASSA Il circolo di Sinistra Anticapitalista (MS) dalla sua nascita e, ancor prima, le sue compagne e i suoi compagni sono stati impegnate/i nelle lotte e nei movimenti a difesa del patrimonio naturalistico delle Apuane, della proprietà pubblica o del dominio collettivo su tutti i beni naturali, acqua e marmo in primo luogo. Per questo, in prossimità dell’apertura della seconda edizione della nostra Università Estiva Ecosocialista a Marina di Massa, e per l’importante momento che la lotta contro l’estrattivismo in questo territorio sta attraversando, abbiamo ritenuto di portare questo contributo per una necessaria riflessione rivolta non solo all’interno della nostra organizzazione ma all’intero movimento antiestrattivista apuano. E’ trascorso circa mezzo secolo da quando la lotta dei lavoratori del marmo di Carrara, con l’appoggio delle forze popolari di sinistra, impose la costituzione di una società pubblica (IMEG) per la gestione di larga parte dei bacini marmiferi e impedì una oscura operazione privatistica. Trent’anni sono trascorsi da quando una sindaca “eretica”, Emilia Fazzi Contigli, con la sua amministrazione in cui forze di sinistra, espressioni [...]
loc
Leoncavallo, la violenza di Piantedosi e la marginalità della sinistra ornamentale
3 weeks 2 days ago
La solidarietà con lз compagnз del Leoncavallo, il centro sociale milanese sgomberato con un blitz all’alba in una città deserta. Destra violenta e sempre più autoritaria, centrosinistra incapace di risposte. Mobilitiamoci contro il modello Milano e il dl Sicurezza [direzione nazionale ★ Sinistra Anticapitalista] Sinistra Anticapitalista è solidale con lз compagnз del Leoncavallo, il centro sociale milanese sgomberato con un blitz, all’alba di oggi 21 agosto, dalle forze dell’ordine. La violenza militare disposta dal ministro Piantedosi e la violenza verbale degli esponenti della destra al governo mascherano l’incapacità di postfascisti e conservatori di affrontare le questioni sociali fuori dalla cornice mistificante del paradigma “legge e ordine” ma lo sgombero del Leoncavallo, simbolo storico di una lunga stagione di occupazioni e autogestioni, è anche l’incapacità del centrosinistra di dare risposte concrete alle domande di mutualismo e controcultura, di una città libera dai dictat della speculazione, poste dalle soggettività molteplici che animano esperienze come quella del Leoncavallo. Da questo punto di vista lo sgombero di questa mattina è dunque l’ennesima certificazione dell’inutilità di operazioni politiciste collaterali al Pd (civiche, ecologiste più o meno radicali) che indichiamo con una semplificazione come “sinistra ornamentale”. Con questa prima riflessione aderiamo alle iniziative in difesa [...]
checchino
Quando chi sta in alto parla di pace…
3 weeks 3 days ago
Quando chi sta in alto parla di pace, la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta in alto maledice la guerra, le cartoline precetto sono già state compilate. La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. Bertold Brecht di Franco Turigliatto Caldo torrido in agosto: in primo luogo perché questa estate segna un ulteriore gradino nel processo di riscaldamento climatico (con la maggioranza dei governi che hanno abbandonato anche le pur timide misure di contenimento che erano state predisposte sotto la pressione oggettiva degli avvenimenti e quella soggettiva dell’opinione pubblica), ma anche perché la fase politica e economica è gravida di minacce per il futuro delle classi lavoratrici e dei popoli, segnata sempre più dall’agire conflittuale delle grandi potenze imperialiste e dal protagonismo cinico e violento dei loro gruppi dirigenti (quasi una gara tra questi per candidarsi all’oscar del più determinato e spietato). Non è facile per la stragrande maggioranza delle persone capire cosa stia avvenendo anche perché ogni fatto, ogni scelta sono giustificati [...]
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Bolivia. La fine del ciclo «nazional-popolare»
3 weeks 3 days ago
di José Luis Exeni Rodríguez* (da MPS) Nonostante alcune sorprese, le elezioni presidenziali boliviane hanno confermato il crollo del MAS e la fine della «Rivoluzione Democratica e Culturale» iniziata con la vittoria di Evo Morales nel 2005. Un nuovo centro populista conservatore guidato da Rodrigo Paz Pereira (al centro della foto) e dall’ex poliziotto Edman Lara ha vinto il primo turno e si è posizionato come favorito per il secondo, quando dovrà affrontare l’ex presidente di destra Jorge «Tuto» Quiroga. Il primo turno delle elezioni presidenziali di domenica in Bolivia segna un punto di svolta: dopo due decenni di egemonia del Movimento al Socialismo – Strumento Politico per la Sovranità dei Popoli (MAS-IPSP), sotto la guida diretta o nell’ombra di Evo Morales, inizia un nuovo ciclo politico ed economico. Era prevedibile. Diversi fattori spiegano questo risultato, in particolare la grave crisi economica e l’implosione del MAS, che è passato, quasi senza sosta, da partito predominante a partito marginale. Poiché nessun candidato ha ottenuto un sostegno sufficiente alle urne, la nuova coppia presidenziale sarà definita in ottobre in un secondo turno senza precedenti (da quando questa figura è stata inclusa nella Costituzione del 2009 non era mai stata necessaria). La grande sorpresa, che né i [...]
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Aldo Bronzo (1938-2025), un militante comunista rivoluzionario
3 weeks 6 days ago
di Umberto Oreste È veramente difficile ricordare Aldo Bronzo, che ci ha lasciati ieri. Penso che per definirlo non basta dire che era uno storico sempre documentato su fonti originali, non basta dire che era un militante sempre presente nelle attività politiche quotidiane dai cortei ai volantinaggi. Per lui dobbiamo dire che era un rivoluzionario comunista, cioè un compagno che metteva insieme l’approfondimento teorico e la pratica militante. (nell’immagine in alto un dettaglio della copertina di uno dei suoi ultimi libri) Aldo ha dedicato tutta la sua vita al comunismo. Era stato introdotto alla politica da Libero Villone, antifascista ed antistalinista che aveva combattuto le quattro giornate di Napoli da comunista ed era stato espulso dal PCI nel 1945. Villone aveva coltivato, come docente al liceo Gianbattista Vico, una generazione di giovani, tra i protagonisti del movimento studentesco del ’68 napoletano. Nel 1970 alla morte di Villone, Aldo Bronzo divenne il riferimento politico e culturale dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari (sezione italiana della Quarta Internazionale) di Napoli. Io in quel periodo lo conobbi e ne rimasi attratto dalle sue competenze sulla storia dei processi rivoluzionari del ‘900. La sua impostazione trotskista mi convinceva anche se in quegli anni era veramente difficile distinguersi dal maoismo e dall’estremismo [...]
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USA verso la legge marziale. Riguarda tutti noi. Riguarda voi
1 month ago
Gli Stati Uniti verso l’autoritarismo. Una resistenza ancora insufficiente [Dan La Botz*] Stiamo scivolando verso uno stato autoritario. Viviamo in un paese in cui molte istituzioni democratiche, compresi i tribunali, sono state gravemente indebolite, le organizzazioni della società civile sono state profondamente compromesse e le nostre libertà civili sono state minate. Gli Stati Uniti non sono mai stati una democrazia modello, tutt’altro, soprattutto per le persone di colore. Ma durante i primi cinque mesi del secondo mandato presidenziale di Donald Trump, le cose hanno iniziato a cambiare radicalmente, con i suoi attacchi ai media, alle università, alla scienza, alla medicina e alla sanità pubblica, ai giudici e agli avvocati, ai dipendenti pubblici e ai loro sindacati e, soprattutto, agli immigrati, prelevati dai luoghi di lavoro o persino dalle scuole, arrestati e deportati. Agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) hanno arrestato e detenuto funzionari del Partito Democratico, tra cui un senatore statunitense e un revisore dei conti di New York City, che era anche candidato sindaco. Sono stati introdotti nuovi divieti di viaggio per i paesi del Medio Oriente e dell’Africa, accogliendo al contempo i sudafricani bianchi come vittime di “genocidio”. Ci sono state cause legali e quando Trump ha perso, ha rimandato [...]
checchino
Enzo Traverso, autoritarismo e democrazia nel XXI° secolo
1 month ago
In un contesto globale segnato dalla rinascita dell’estrema destra, lo storico Enzo Traverso aggiorna l’analisi sul postfascismo suggerendo una diagnosi per le sfide contemporanee In un contesto globale segnato dalla rinascita delle forze di estrema destra, lo storico Enzo Traverso aggiorna la sua analisi sul postfascismo alla luce degli eventi degli ultimi anni e riflette sull’ascesa delle nuove destre e sulla crisi globale della sinistra, offre una diagnosi delle sfide contemporanee e dei pericoli che devono affrontare le lotte emancipatorie in un mondo sempre più complesso.Partendo dagli eventi più recenti, come il secondo mandato di Trump negli Stati Uniti, l’avanzata dell’estrema destra in Europa e la svolta a destra in America Latina, l’autore presenta una diagnosi critica della crisi globale della sinistra e dei pericoli che deve affrontare un ordine mondiale sempre più frammentato. Traverso non solo approfondisce le caratteristiche delle nuove destre, ma anche le sfide che la sinistra deve affrontare per articolare una risposta progressista in grado di contrastare la crescente egemonia della reazione.L’intervista, condotta da Martín Mosquera, è apparsa il 30 luglio 2025 su Jacobin América Latina ed è stata tradotta dai compagni del MPS del Canton Ticino ********************** Hai scritto un libro che ha avuto grande [...]
checchino
Gaza o il fallimento dell’Occidente
1 month ago
di Gilbert Achcar (da Le Monde Diplomatique) Il periodo dal 7 ottobre 2023 segna il peggior capitolo del lungo calvario del popolo palestinese. Peggiore persino della Nakba – “catastrofe” in arabo – del 1948, riferendosi a eventi che sono stati successivamente definiti “pulizia etnica”. L’attuale catastrofe è caratterizzata, tra le altre cose, dal genocidio. Pertanto, è necessario un termine arabo più forte per descrivere la miseria che si sta abbattendo sulla Palestina: karitha (disastro). Israele sta massacrando una parte della popolazione di Gaza senza rinunciare alla pulizia etnica, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza. “Gaza sarà totalmente distrutta”, ha annunciato il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich in una conferenza tenutasi il 6 maggio di quest’anno nell’insediamento di Ofra in Cisgiordania. I civili saranno “concentrati” nel sud, da dove “cercheranno di essere trasferiti per iniziare una nuova vita in altri luoghi”. Donald Trump ha intuito un’opportunità in questa minaccia. Potrebbe cercare di convincere i suoi alleati arabi a sottoscrivere una versione aggiornata dell’“accordo del secolo”, che hanno respinto categoricamente nel 2020. Il piano proponeva un residuo “stato di Palestina” e, rispetto alla prospettiva della pulizia etnica, ora appare come il male minore. L’Arabia Saudita si unirebbe agli Emirati [...]
loc
HIROSHIMA 1945, PERCHÉ LA BOMBA ATOMICA?
1 month 1 week ago
di Refrattario e controcorrente La città di Hiroshima, nel sud del Giappone, fu rasa al suolo su un’area di 13 chilometri quadrati, 70.000 dei circa 76.000 edifici furono distrutti o gravemente danneggiati; 78.000 persone morirono all’istante e altre 122.000 morirono a causa dell’esplosione. Tre giorni dopo, una seconda bomba atomica uccise circa 70.000 persone a Nagasaki. I retroscena di questi due – finora unici – utilizzi della bomba atomica sono da allora oggetto di un acceso dibattito. Erano necessarie, come sostengono gli Stati Uniti, per porre rapidamente fine alla guerra ed evitare ulteriori vittime? Oppure servivano solo agli interessi di grande potenza degli americani, che volevano rafforzare la loro posizione contro l’URSS? La bomba su Hiroshima fu un male necessario? Il presidente americano Truman, che diede l’ordine di usare le bombe, difese per tutta la vita la sua decisione sostenendo che essa – e la successiva resa del Giappone – aveva salvato mezzo milione di soldati di entrambe le parti dalla morte e un milione da “mutilazioni a vita”. Ancora oggi, tali voci sono la maggioranza negli Stati Uniti. Anche in Germania ci sono sostenitori di questa tesi. Quando nel 1995 lo Smithsonian Institute volle organizzare una mostra didattica sugli [...]
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Svizzera. Un “piccolo” paese, un “grande” dell’imperialismo capitalista
1 month 1 week ago
di Giuseppe Sergi (da MPS) Come mai, la piccola e neutrale Svizzera subisce un affronto così grande da parte degli Stati Uniti di Donald Trump che ha fissato al 39% i dazi sulle merci provenienti dalla Svizzera? “Peggio” sono stati trattati solo altri tre o quattro paesi, ed alcuni per ragioni in parte di ritorsione politica (come il Brasile). In realtà lo si capisce meglio se ci si ricorda che la Svizzera non è un paese né piccolo né neutrale, ma è un paese imperialista. Anzi, uno dei più importanti paesi imperialisti. Questo ruolo, tuttavia, è stato spesso offuscato dal fatto che non ha mai partecipato, in quanto Stato e direttamente, né a esperienze coloniali né a interventi armati (anche se la partecipazione di commercianti svizzeri alle imprese coloniali ha fatto parlare di “colonialismo senza colonie”). Senza voler scomodare Lenin, la cui analisi dell’imperialismo all’inizio del secolo scorso resta ancora oggi fondamentale sotto molti aspetti, basterà qui ricordare due elementi centrali che definiscono l’imperialismo come sistema di dominazione economica globale: da un lato, la concentrazione del capitale bancario e la formazione del capitale finanziario; dall’altro, l’esportazione di capitale e di merci che genera un atteggiamento predatorio (in termini di sfruttamento [...]
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Stati Uniti. 25 anni di tagli e disastri fiscali
1 month 1 week ago
di Jack Rasmus* (da MPS) Il 3 luglio, il Congresso americano ha approvato i tagli fiscali di Trump. I media tradizionali e gli economisti hanno riportato principalmente i dettagli di tali tagli, ovvero le imposte che sono state ridotte nella legge di bilancio del 2025, i guadagni che ne derivano per le imprese e i ricchi rispetto al resto della popolazione, l’impatto sul PIL e forse anche sui deficit e sul debito pubblico. Tutto questo è interessante, ma non è la cosa più importante. Si ignora deliberatamente la prospettiva storica di questi tagli fiscali e il quadro generale che essi rivelano. Questo quadro generale preannuncia la crisi di bilancio che si profila all’orizzonte, alimentata dalla crescente convergenza tra le sfrenate riduzioni fiscali attuate dal 2001, l’escalation cronica delle spese militari e di guerra, le crisi economiche sempre più frequenti e profonde intervallate da periodi di crescita economica più lenta e, ora, dal 2022, l’accelerazione dei costi annuali del debito nazionale degli Stati Uniti, che ammontano a migliaia di miliardi di dollari. Il debito degli Stati Uniti è destinato a raggiungere i 38’000 miliardi di dollari entro la fine del 2025. I pagamenti degli interessi ai detentori di obbligazioni superano già [...]
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Bologna, 45 anni di trame e depistaggi per nascondere la verità
1 month 1 week ago
Il testo integrale della comunicazione letta, il 2 agosto del 2025, dal presidente Paolo Bolognesi a nome dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 A 45 anni da quel 2 agosto del 1980, dal governo di destra è stato inferto un ennesimo schiaffo alla memoria storica e alla verità giudiziaria. Ad aprire le danze il discorso della premier: nessun riferimento alla matrice neofascista nonostante quello che dicono le sentenze passate in giudicato. La leader di FdI ha adoperato il termine terrorismo nella più generica e inutile delle accezioni. E quella frase: “Ci uniamo alla richiesta di giustizia”. Come se nulla fosse stato mai analizzato e provato, nonostante i depistaggi e fino ad essere fissato nelle sentenze della Corte di Cassazione. Particolarmente volgari l’intervento e le dichiarazioni successive della ministra Bernini, la stessa che sta smantellando l’Università, intervenuta soprattutto per contestare Paolo Bolognesi, presidente dei familiari delle vittime. Molto insidiose le prese di posizioni di altri ras del partito post-fascista di maggioranza relativa a favore di una commissione di inchiesta parlamentare che dovrebbe servire a manipolare la storia. Per questo la pubblicazione del discorso tenuto da Bolognesi assume la guisa di un [...]
checchino
La strage, lo stato, i fascisti. Bologna, la verità oltre il labirinto
1 month 1 week ago
di Mario De Vito (da il manifesto) 2 AGOSTO 1980 Il percorso giudiziario non è stato facile, al contrario è stato lunghissimo, accidentato, talvolta contraddittorio. Frutto dei depistaggi cominciati già il giorno dell’eccidio. Le intuizioni di Occorsio e di Amato sulle connessioni tra terroristi neri e apparati dello stato trovano conferma soprattutto nella storia politica del nostro paese È una storia che non finisce mai quella della strage di Bologna. Anche se la vicenda giudiziaria è nella sostanza esaurita e non si vedono motivi per riscriverla, come qualcuno, soprattutto a destra, vorrebbe fare. Sono stati condannati in via definitiva gli esecutori (Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini, Gilberto Cavallini e Paolo Bellini) e le ultime sentenze passate in giudicato hanno anche individuato chi ha ideato, organizzato e finanziato l’eccidio che la mattina del 2 agosto 1980 costò la vita a 85 persone e ne ferì altre 200: Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi. Cioè la P2, i servizi segreti e i fascisti. IL PERCORSO nei tribunali non è stato facile, anzi, al contrario, è stato lunghissimo, accidentato, talvolta contraddittorio. Frutto dei depistaggi che cominciarono il giorno stesso della strage e si sono stesi negli anni come una malattia [...]
loc
Checked
8 hours 53 minutes ago
:: Ecosocialista Femminista Rivoluzionaria ::
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