Sinistra Anticapitalista

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Il Che liberato da miti e leggende

3 days 22 hours ago
Diego Giachetti recensisce il volume di Sergio Dalmasso, Comandante Che Guevara. La vita, le battaglie e il pensiero politico di un rivoluzionario, Red Star Press Nel definire il proprio ambito di ricerca a volte non è facile sottrarsi del tutto alle suggestioni, recepite durante il proprio percorso formativo. Se riconosciute e governate, esse possono diventare motivazione e ipotesi per la ricerca, accolte quindi come punto di partenza per andare oltre, per dare consapevolezza e storia all’argomento scelto e all’uomo, Che Guevara in questo caso, in una fusione tra passione e pensiero, ricollocati nel tempo in cui visse, quando sembrò possibile, oltreché necessaria, una trasformazione sociale radicale. Da questo intreccio nasce il recente libro dello storico Sergio Dalmasso (Comandante Che Guevara. La vita, le battaglie e il pensiero politico di un rivoluzionario, Red Star Press, 2025), corredato da una ricchissima documentazione fotografica, un vero e proprio libro nel libro. Compito non facile, svolto egregiamente districandosi dall’agiografia e dall’iconografia consumistica e raccontando il suo travaglio, interpretandone la strategia, confrontandosi con la sua azione politica, militare e militante. Non rinnegando il mito ma evitando di cadere nella “trappola” per cui pensiero, elaborazione politica e teorica cedono il passo alla lettura romantica della sua [...]
checchino

Your Party esiste! Ora inizia il lavoro duro…

4 days 17 hours ago
La conferenza fondativa di Your Party è stata un campo di battaglia tra burocrati non eletti e l’ala sinistra, ma alla fine ha dato vita a un nuovo partito socialista e della classe operaia ★ Simon Hannah e Terry Conway riferiscono per conto di Anticapitalist Resistance ★ Your Party ha tenuto la sua conferenza fondativa a Liverpool il 29-30 novembre. Nonostante i problemi, è stato lanciato un nuovo partito socialista di sinistra e della classe operaia, di cui c’era un bisogno urgente. Questo articolo riguarda gli eventi della conferenza, che è stata un’esperienza contraddittoria, ma ACR rimane impegnata nella costruzione di un partito ecosocialista, e Your Party è ancora un modo possibile per realizzarlo. Il percorso verso la conferenza fondativa è stato pubblicamente tortuoso e ha messo in luce alcuni degli aspetti peggiori di alcune persone della sinistra. Litigi su controllo e dati, discussioni e battibecchi pubblici, azioni avventate in contrasto con la radicata accortezza prudenziale. Certamente, l’energia dell’inizio di agosto, quando 800.000 persone si erano iscritte come sostenitori, si era dissipata con tutte le discussioni pubbliche sul controllo dei dati e sul denaro. La questione per questa conferenza era se il partito sarebbe sopravvissuto e avrebbe persino ribaltato le [...]
checchino

Sguardi coloniali

4 days 22 hours ago
Di seguito, il contributo che Marco Meotto, docente di filosofia e storia e attivista di Assemblea scuolaTorino, ha presentato al convegno La scuola non si arruola, organizzato dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle scuole e dell’Università e del CESTES (Centro Studi sulle Trasformazioni Economico-Sociali) il 4 novembre. Sguardi coloniali. Il genocidio nella didattica della storia di Marco Meotto PremessaIl contributo, pensato come uno stimolo alla riflessione nel campo della didattica della storia, è stato elaborato per il convegno La scuola non si arruola, organizzato dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e dell’Università e dal CESTES (Centro Studi sulle Trasformazioni Economico-Sociali).Il convegno non si è mai svolto nella sua proposta originale, perché, con un’inedita e preoccupante scelta censoria il Ministero dell’Istruzione del Merito ha intimato al Cestes (Ente accreditato per l’aggiornamento e la formazione dei docenti) di sospendere l’iniziativa e ne ha oscurato la visibilità sulla piattaforma S.O.F.I.A. per l’aggiornamento dei docenti, poiché in essa “non appare coerente con le finalità di formazione professionale del personale docente presentando contenuti e finalità estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti”.Con un atto di disobbedienza civile l’Osservatorio ha ugualmente svolto il convegno, riorganizzando gli interventi e ridefinendo il titolo sulla base di [...]
mugandu

Elezioni regionali, il “mandato” di una minoranza

1 week 2 days ago
Il dato principale che emerge dai risultati elettorali delle regionali di domenica scorsa (Veneto, Campania, Puglia) è, senza dubbio, l’ulteriore calo della partecipazione al voto. Nessuna delle regioni ha superato il 45% (Veneto 44,5%, Campania 44,1%, Puglia 41,8%), raggiungendo in tutti e tre i casi il livello più alto di astensionismo della storia repubblicana [Fabrizio Burattini] Naturalmente, si tratta di un fenomeno già noto, per nulla sorprendente e in corso da tempo. La partecipazione che dal Dopoguerra a tutti gli anni ‘70 era sempre stata sopra il livello del 90% (dati delle politiche), assunse nel decennio successivo, fino al primo decennio del nuovo secolo, un trend continuamente calante, ma si mantenne sempre sopra l’80%. Infatti quella iniziale diminuzione poteva essere legata (e qualcuno la motivò così) alle modifiche regolamentari intervenute nel 1993 che abolirono i rischi di qualche penalizzazione che poteva essere prevista per chi non adempiva al “dovere civico” del voto previsto dall’articolo 48 della Costituzione. Ma, negli ultimi 15 anni, il calo di partecipazione ha assunto dimensioni verticali e patologiche, raggiungendo nelle elezioni politiche del settembre 2022 il livello record del 63,9%. Nelle elezioni amministrative, in quelle regionali, per non parlare dei referendum la caduta è stata ancor [...]
loc

Sciopero generale e convergenza per battere la finanziaria

1 week 2 days ago
Risoluzione della direzione nazionale di Sinistra Anticapitalista ★ Venerdì 28 si sciopera: è lo sciopero generale convocato da tutti i sindacati di base contro la finanziaria di guerra; è uno sciopero necessario ed importante, uno sciopero che la nostra organizzazione sostiene e a cui partecipa attivamente, così come sostiene e partecipa alla manifestazione nazionale del giorno dopo a Roma che insieme alle rivendicazioni economiche  e sociali riafferma i diritti del popolo palestinese alla vita e all’autodeterminazione contro le politiche genocidarie del governo sionista israeliano. Lo sciopero arriva ad alcune settimane di distanza dalle grandi manifestazioni che si sono svolte in tutto il paese per la Palestina, e a pochi giorni di quelle dei movimenti femministi e transfemministi che hanno di nuovo riempito le piazze in tutte le città contro la violenza patriarcale sulle donne e sulle soggettività LGBTQIA+. In questo positivo contesto di effervescenza sociale, di fronte a un governo che  combina le piena continuazione delle politiche di austerità liberiste del nuovo Patto di stabilità europeo, la partecipazione al vergognoso e folle riarmo militare della UE a scapito di quel che ancora rimane dello stato sociale, e l’attuazione di numerose scelte sociali, legislative, e repressive segnate da un pensiero reazionario  [...]
loc

Il Patto per la fabbrica è una gabbia

1 week 4 days ago
Pubblichiamo l’intervento di Eliana Como al Comitato Centrale della Fiom sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici La prima trattativa a cui ho partecipato è stata quella del contratto del 2008. Dal punto di vista contrattuale sembra una era geologica fa. C’era il valore punto e la vacanza contrattuale. Oggi i delegati più giovani forse non sanno nemmeno più cosa fossero. Sono passati 17 anni. Due crisi economiche, una pandemia mondiale, i contratti separati del 2009 e del 2012, il contratto specifico di lavoro in Fiat, poi la resa del contratto del 2016. 17 anni di arretramenti dal punto di vista salariale e dei rapporti di forza, non soltanto dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche. Una perdita costante, sistematizzata nel 2018 il Patto per la Fabbrica. Ora, mi è chiaro che questo rinnovo non è stato facile. Non era scontato mantenere la clausola di salvaguardia (quella che ha permesso il recupero dell’inflazione nel 2022 e 2023 quando è schizzata alle stelle) e soprattutto non è stato facile avere un aumento superiore al valore dell’IPCA nei (inflazione depurata dai costi energetici). Abbiamo parato molti dei colpi che Federmeccanica ha inferto, a partire dalla pretesa di ottenere l’esigibilità dei contratti (quella che in Fiat [...]
loc

Una transizione energetica capitalista è impossibile: la lezione della COP30

1 week 5 days ago
Come, nonostante i drammatici segnali di allarme, i politici di tutto il mondo hanno continuato a sostenere l’ordine economico basato sui combustibili fossili (Christian Zeller) Alla 30a Conferenza mondiale sul clima, COP30, tenutasi a Belém dal 10 al 21 novembre 2025, le nazioni potenti e i rappresentanti delle grandi aziende hanno presentato le loro posizioni su come rispondere alla crisi climatica. L’escalation delle tensioni geopolitiche ha fatto da sfondo e ha complicato il processo di raggiungimento di un accordo. Questa “conferenza sul clima” – come le precedenti – non ha nulla a che vedere con una transizione dai combustibili fossili. Il governo statunitense guidato da Trump si è ritirato dall’Accordo di Parigi sul clima del 2015. Recentemente, il presidente degli Stati Uniti ha definito il “cambiamento climatico” una ‘bufala’. Nuovi “obiettivi climatici” non sono all’ordine del giorno. A febbraio di quest’anno, la maggior parte dei paesi non aveva adempiuto all’obbligo di fissare obiettivi climatici da raggiungere entro il 2035. Inoltre, gli obiettivi climatici nazionali presentati nel quinquennio precedente erano tutti insufficienti. Se fossero stati raggiunti, avrebbero spinto il riscaldamento globale ben al di sopra dei due gradi rispetto alla media globale preindustriale. L’Unione Europea ha concordato solo di recente i [...]
checchino

22 N, in piazza a Roma contro la violenza patriarcale (e non solo)

2 weeks ago
Scendiamo in piazza per l’autodeterminazione delle donne e delle persone LGBTQIA+, dei popoli, per la giustizia sociale, per la giustizia climatica, contro ogni riarmo, guerre, genocidi, sfruttamento, imperialismi vecchi e nuovi, colonialismi e discriminazioni razziste e omolesbotransfobiche. Partecipiamo alla manifestazione nazionale indetta da Non Una di Meno in un’ottica intersezionale, perché non può esserci liberazione e autodeterminazione delle donne dentro un quadro di altre oppressioni. Scendiamo in piazza contro un governo che porta avanti una politica familista e autoritaria e affronta la violenza sulle donne solo in modo securitario, mentre taglia il welfare, depotenzia i centri antiviolenza e ostacola l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, e i femminicidi continuano indisturbati. L’oppressione patriarcale si intreccia con l’ oppressione della società capitalista in nome della logica del profitto e del privilegio di pochi, che genera sfruttamento e precarietà della maggior parte. Dalla classifica Inps degli stipendi da lavoro dipendente del settore privato uscita pochi giorni fa, saltano all’occhio subito due elementi: il primo è che si guadagna poco o pochissimo e si rimane sulla soglia della povertà anche avendo un lavoro; il secondo è che le donne ricevono ancora di meno e sono ancora più povere. Aumentano i lavori che vengono pagati [...]
azzmic

Dopo il cessate il fuoco, i nostri compiti per la liberazione della Palestina

2 weeks 3 days ago
Il Bureau esecutivo della Quarta Internazionale ha adottato questa risoluzione durante la sessione dal 25 al 27 ottobre La firma del piano Trump e l’inizio della sua attuazione sollevano una serie di nuove questioni. Questo piano è la continuazione, in forme molto diverse, delle politiche coloniali e di pulizia etnica, che richiedono il proseguimento del movimento mondiale per la liberazione della Palestina. Per quanto riguarda l’analisi del piano, è necessario evitare due scogli caricaturali. Il primo consiste nel formulare una critica estremista della situazione: i firmatari palestinesi sarebbero dei traditori, mentre questo piano sarebbe la totale continuazione del genocidio. Il secondo è l’opposto: il cessate il fuoco costituirebbe la vittoria di una resistenza che nulla può fermare e aprirebbe un nuovo periodo di controffensiva. La realtà è intermedia, almeno per il momento. Il piano di Trump è frutto di una visione coloniale, sancisce un rapporto di forza negativo dal punto di vista del popolo palestinese e mira a smantellarne le capacità di resistenza. Ma il cessate il fuoco, anche se persegue la colonizzazione e la politica di pulizia etnica, permette di riorientare la lotta, una lotta che può ottenere la vittoria solo se rifiuta la complicità con l’entità sionista genocida [...]
checchino

Gaza, nessun vero piano di pace

2 weeks 3 days ago
Jospeh Daher a colloquio con Gilbert Achcar, autore del recente Gaza, génocide annoncé – Un tournant dans l’histoire mondiale Lungi dalle illusioni che promuove, in che modo il “piano di pace” in 20 punti del presidente Trump per Gaza costituisce un ulteriore passo verso la liquidazione della questione palestinese e dei diritti del popolo palestinese? Quale, a tuo avviso, dovrebbe essere la base fondamentale di un autentico “piano di pace” per garantire i diritti del popolo palestinese? La prima caratteristica di questo “piano di pace” è che è il più frettolosamente elaborato nella storia del conflitto arabo-israeliano, come ho descritto molto recentemente su Le Monde diplomatique (novembre 2025). Per questo motivo, la sua attuazione suscita grande scetticismo, soprattutto perché è oggetto di interpretazioni divergenti da parte dei principali protagonisti. Ciò che è molto chiaro è che questo “piano Trump” ignora il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Prevede una continuazione a lungo termine dell’occupazione israeliana di Gaza – quantomeno all’interno di un “perimetro di sicurezza” lungo il confine dell’enclave – e pone il resto del territorio sotto il controllo quasi coloniale di un consiglio di amministrazione chiamato “Consiglio per la Pace”, presieduto dallo stesso Donald Trump. Si suppone che questo Consiglio includa tra i suoi membri l’ex primo ministro britannico Tony Blair, partner degli Stati Uniti nell’invasione [...]
checchino

Vassalli e valvassori ai piedi del monarca

1 month 3 weeks ago
Trump alla Knesset e a Sharm el-Sheikh: un festival di servilismo [Gilbert Achacar] Se le scene di celebrazione di Donald Trump alla Knesset israeliana e a Sharm el-Sheikh fossero state destinate a un film o a uno spettacolo teatrale, sarebbero state, senza dubbio, classificate tra le peggiori messe in scena della storia. Questi due spettacoli hanno costituito nel loro insieme un festival di adulazione senza precedenti per un presidente americano o per qualsiasi leader eletto con elezioni libere. Ricordano piuttosto l’adulazione di cui sono oggetto i despoti nei loro paesi o all’interno dei loro imperi, come quella riservata al leader nordcoreano in patria o il culto della personalità che circondava Stalin nelle repubbliche e negli Stati satellite dell’Unione Sovietica. Da questo punto di vista, tuttavia, l’ossequiosità mostrata alla Knesset era in realtà più sincera di quella del vertice di Sharm el-Sheikh. Come ha detto Benjamin Netanyahu al suo amico americano, è stato il risultato della «sacra alleanza tra le nostre due terre promesse», alludendo alle caratteristiche comuni degli Stati Uniti e di Israele come Stati nati dal colonialismo di insediamento e da una guerra genocida contro le popolazioni indigene. Il parallelo storico tra i due Stati è oggi completo. Inoltre, [...]
checchino

Importante risultato di Antonella Bundu e Toscana Rossa

1 month 3 weeks ago
Bundu al 5,2% raddoppia le previsioni dei sondaggi (e supera la Lega) ma viene beffata dalla legge elettorale regionale. La lista Toscana Rossa si ferma al 4,5, sotto lo sbarramento voluto dal Pd per implementare il meccanismo perverso del voto utile e bloccare l’ingresso della sinistra alternativa in consiglio regionale I circoli toscani di Sinistra anticapitalista esprimono un forte apprezzamento per il risultato elettorale ottenuto da Antonella Bundu, candidata alla presidenza regionale per la lista “Toscana a Sinistra”. Si tratta di un’importante affermazione di rilevanza non solo regionale, frutto della convergenza di tre fattori. Le grandi mobilitazioni per la Palestina e contro le politiche di riarmo e gli oltre 4 anni di lotta della GKN, proprio nel territorio dove Antonella Bundu vive e fa politica attiva da sempre, hanno sicuramente favorito l’embrionale aggregazione di una domanda politica che non trova risposta nelle ambigue suggestioni elettoralistiche dei partiti del campo largo. Questo primo fattore va sommato al giudizio negativo maturato nell’ambito di tutta la sinistra radicale diffusa, nei confronti del governo regionale toscano guidato da Eugenio Giani, e al radicamento di questa stessa sinistra, sia pur articolata e parcellizzata, nel territorio e nella società toscana. Altro aspetto rilevante e molto positivo, [...]
loc

Gaza, lo spettacolo della pace che non c’è

1 month 3 weeks ago
La strada di casa Il piano di pace per Gaza per ora sembra “soltanto” uno scambio di prigionieri [Tommaso Di Francesco] «Là dove il mondo reale si cambia in semplici immagini, le semplici immagini divengono degli esseri reali…»: così Guy Debord ne La società dello spettacolo. C’era già l’annuncio spettacolare dell’accordo ma giovedì mattina e ancora ieri mattina i cacciabombardieri israeliani hanno martellato la Striscia e Gaza City pesantemente con decine di morti e feriti, nonostante tutto sia già raso al suolo, per non lasciare inevaso il «lavoro sporco» del terrore, con minacce diffuse ai gazawi perché non si recassero a nord “zona pericolosa di battaglia” dove invece tentano ora di ritornare. Ieri alle 12 il cessate il fuoco, solo il primo dei famosi 20 punti, è davvero cominciato, sotto la voce tuonante di Netanyahu: «Se il piano non sarà raggiunto sarà guerra». C’è dunque «la pace in Medio Oriente» annunciata in diretta da Trump dopo il pizzino del ministro Rubio? Il fatto è che nella notte e poi per tutto il giorno di ieri il popolo di Gaza ha festeggiato. Che avrebbe detto Ali Rashid, che da poco ci ha lasciato? Abbiamo provato a guardare con i suoi occhi [...]
checchino

C’è la guerra al centro dell’economia israeliana

1 month 3 weeks ago
Quando il settore della difesa diventa centrale per favorire l’accumulazione di capitale, l’economia diventa dipendente dalla guerra [Romaric Godin] La distruzione di Gaza e del suo popolo non è solo un progetto politico. È anche un progetto economico, come confermato dalla proposta di “piano di pace” di Donald Trump e Benyamin Netanyahu, che riprende l’idea di una “Dubai del Mediterraneo”.Le radici economiche dell’attuale tragedia sono spesso occultate da discorsi ideologici o nelle analisi di economisti o istituzioni internazionali come l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che si congratulano per la “resilienza” dell’economia israeliana o vedono come problema principale i difetti del sistema educativo. Tuttavia, se l’economia non è l’unica né la principale causa degli eventi attuali, il suo ruolo non può essere trascurato.Per comprenderlo, occorre tenere presente che l’economia israeliana è una delle più militarizzate al mondo. Con questo termine si intendono diverse realtà che, tuttavia, conferiscono tutte all’esercito un ruolo economico centrale.In proporzione al prodotto interno lordo (PIL), già prima della guerra iniziata nel 2023 Israele era uno dei paesi con la spesa militare più elevata. Secondo i dati della Banca mondiale, Israele destinava l’equivalente del 4,5% del suo PIL del 2022 alle spese militari. Una [...]
checchino

58 anni fa, l’assassinio del “Che” Guevara

1 month 3 weeks ago
L’8 ottobre 1967, a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (presso Santa Cruz, in Bolivia) il “Che” venne ferito e poi catturato da un reparto dell’esercito boliviano, sostenuto attivamente da reparti statunitensi e da agenti della CIA. L’indomani, esattamente 58 anni fa, il 9 ottobre 1967, venne ucciso [Andrea Martini] Fino a quel momento il Che era noto solo negli ambienti della sinistra comunista, ammirata per la rivoluzione cubana e già da anni mobilitata contro l’imperialismo americano e soprattutto contro la sua criminale aggressione alla lotta di liberazione nazionale indocinese. Ma, da quel 9 ottobre, Ernesto Guevara, con il suo nomignolo “El Che”, divenne un eroe simbolo nella straordinaria ascesa politica e sociale che, non casualmente, si sviluppò proprio nei mesi successivi alla sua morte. Nei decenni successivi, l’industria dell’informazione ha cercato di trasformarlo in un mito da consumare e da sfruttare, tentando di adattanrlo al gusto di ogni palato, associandolo abusivamente al mito romantico della motocicletta e dei viaggi on the road, a volte arrivando ad accostarlo persino a madre Teresa di Calcutta. Ma per chi voleva realmente conoscerlo, sapere della sua vita e della sua azione concreta, leggere veramente i suoi scritti, non era difficile districarsi dall’agiografia e [...]
checchino

Gaza, un bilancio amaro a due anni dall’inizio della catastrofe

1 month 3 weeks ago
Nelle stesse ore in cui sembra delinearsi un accordo per il cessate il fuoco a Gaza è anche il momento per i primi bilanci politici di quanto è successo da quel 7 ottobre. I problemi che dovranno affrontare i Palestinesi sono gli stessi, in un contesto di gran lunga assai peggiore, di quanto non lo fossero già prima di allora. Il nostro lavoro di solidarietà con la Palestina non può e non deve venir meno [Gilbert Achcar] *********************** Nonostante gli intensi sforzi di Israele per commemorare i tragici eventi del 7 ottobre 2023 e la forte simpatia occidentale di cui ha beneficiato a seguito dell’operazione Diluvio di al-Aqsa, ciò che domina oggi la coscienza mondiale – a due anni dall’operazione – è soprattutto la tragedia ben più grande che lo Stato sionista ha inflitto da allora al popolo di Gaza e della Palestina. Il riconoscimento che le azioni di Israele negli ultimi due anni costituiscono un genocidio è ormai ampiamente accettato dagli esperti e dall’opinione pubblica nei paesi occidentali tradizionalmente favorevoli a Israele. Un recente sondaggio mostra che quasi il 40% degli ebrei americani riconosce che «Israele ha commesso un genocidio» (il 10% rimane indeciso). Oggi solo una minoranza nei [...]
checchino
Checked
1 day 2 hours ago
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