Sinistra Anticapitalista

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Venezuela, la sinistra pro-Maduro volta le spalle al popolo e alla classe operaia

1 day 6 hours ago
A differenza delle decine di elezioni che si sono svolte in Venezuela nei 25 anni trascorsi dalla vittoria di Hugo Chávez nel 1998, dopo il voto del 28 luglio 2024 l’intera sinistra latinoamericana – compresi i sostenitori del “progressismo” – si è spaccata da cima a fondo. La sinistra di classe deve confrontarsi con due progetti neoliberali [Ana C. Carvalhaes e Luis Bonilla-Molina]  Un settore sempre più piccolo ma ancora importante, tra cui molti intellettuali, ha fatto propria la tesi del Forum di San Paolo secondo cui, per salvare il Venezuela e la regione dall’imperialismo statunitense, bisogna sostenere a tutti i costi il governo di Nicolás Maduro. E questo significa accettare che Maduro rimanga al potere senza aver effettivamente vinto le elezioni, a differenza di quanto accaduto in passato, dal momento che finora si è rifiutato di produrre qualsiasi prova della sua vittoria. Secondo questa logica, che si basa più su un’analisi geopolitica classica che sul marxismo, non solo tutto è uguale, ma tutti i mezzi sono buoni per “non cedere” il potere (e il petrolio) venezuelano “alla destra”. Secondo questa logica geopolitica, il fatto che Nicolás Maduro abbia vinto o perso le elezioni è secondario rispetto all’imperativo “nazionalista progressista” [...]
checchino

Rompere con una crescita capitalista, per un’alternativa ecosocialista

1 day 23 hours ago
Continua la pubblicazione dei documenti in vista del Congresso mondiale della Quarta Internazionale Rompere con la crescita capitalista, per un’alternativa ecosocialista Progetto adottato dal Comitato Internazionale del febbraio 2024 La direzione della Quarta Internazionale ha approvato, come prima bozza, un Manifesto Ecosocialista, che sarà discusso al nostro prossimo Congresso Mondiale  nel  febbraio 2025.Questo documento si basa sulla nostra convinzione che una società ecosocialista, liberata dalla dominazione di classe, genere, razza o coloniale, è necessaria e può essere realizzata solo attraverso la rivoluzione. Il Manifesto tenta di valutare le modalità migliori per raggiungere questo obiettivo. Saremmo interessati a commenti, critiche e argomentazioni da parte di scienziati preoccupati, pensatori marxisti e movimenti sociali e politici significativi. Non pretendiamo di avere il monopolio della verità e pensiamo  che il dialogo con le altre forze radicali e rivoluzionarie sia necessario, addirittura indispensabile, se vogliamo avanzare nella lotta.  Introduzione INTR.1.1. Questo Manifesto è un documento della Quarta Internazionale, fondata nel 1938 da Leon Trotsky e dai suoi compagni per salvare l’eredità della Rivoluzione d’Ottobre dal disastro stalinista. Rifiutando il dogmatismo sterile, la Quarta Internazionale ha integrato nel suo pensiero e nella sua pratica le sfide dei movimenti sociali e della crisi ecologica. Le sue forze sono [...]
mugandu

Liberare le lotte e le vite. Cancellare il ddl 1660

2 days 7 hours ago
Costruire la più ampia e unitaria mobilitazione per impedire l’infernale disegno di legge di Piantedosi-Nordio-Crosetto [SINISTRA☭ANTICAPITALISTA] Sta per essere approvato alla Camera da una maggioranza di governo totalmente compatta (FdI, Lega e Forza Italia, più che mai tutti uniti) l’infernale Disegno di Legge n. 1660. Non c’è articolo di questo disegno di legge che non sia rivoltante e palese nell’esprimere tutto il violento odio e l’avversione di classe di queste forze verso i soggetti più deboli della società capitalista e gli stili di vita ritenuti non conformi a una società rigidamente disciplinata, verso le diverse componenti della classe lavoratrice, in particolare verso i migranti che fuggono fame e guerra, verso tutte i movimenti sociali, a partire da quelli per l’ambiente e per la difesa dei diritti e contro le guerre, verso ogni forma di dissenso, di manifestazione e di lotta, in un crescendo vergognoso di misure repressive che vanno addirittura oltre il fascista codice Rocco e che prospettano sempre più uno stato autoritario, profondamente antidemocratico. Né ci possono essere dubbi che punta a colpire direttamente anche il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori e tutte le sue organizzazioni sindacali di fronte a una possibile e necessaria ripresa su ampia scala [...]
checchino

Repressione, il governo Meloni si blinda per decreto

2 days 11 hours ago
Le insidie del  Ddl 1660 e la nuova fase politica che ci attende [Maria Giuseppina Izzo] In discussione alla camera in questi giorni, il DDL 1660  rappresenta una tappa significativa nel salto di qualità  nella repressione del conflitto sociale che questo governo, memore anche di quelli che lo avevano preceduto, sta operando per avviare una nuova stagione e una nuova fase politica nel nostro paese, dando una spinta significativa alla stretta repressiva, con particolare attenzione  alla repressione del dissenso. L’iter parlamentare, di cui la discussione alla Camera di questi giorni rappresenta la tappa intermedia ma anche quella più significativa, è iniziato con la discussione in commissione Affari costituzionali e giustizia che ha persino aggiunto emendamenti peggiorativi rispetto alla versione iniziale del disegno di legge, e dovrebbe concludersi con la discussione in Senato per la eventuale approvazione finale prevista per il 20 ottobre 2024. Il DDL, presentato dai principali rappresentanti di questo governo (Nordio, Piantedosi e Crosetto),  agisce su due assi fondamentali di cui il primo riguarda la repressione  delle lotte, che passa attraverso l’inasprimento delle azioni  repressive e l’introduzione di nuovi reati, il secondo invece ha a che fare con l’ampliamento dei poteri e delle tutele delle forze dell’ordine, attraverso  [...]
checchino

Gli squilibri di potere al tempo delle crisi convergenti

1 week 2 days ago
Quali equilibri mondiali di potere? Uno sguardo sugli ultimi 70 anni [Claude Serfati*] La mia interpretazione della situazione attuale si basa sull’ipotesi che il mondo stia cambiando sotto la doppia pressione delle dinamiche economiche e delle rivalità geopolitiche, le cui interazioni variano a seconda delle circostanze storiche. Riunire queste due dimensioni e tenerne conto nell’analisi è difficile per due motivi. Da un lato, l’iperspecializzazione disciplinare della ricerca accademica porta alla compartimentazione del pensiero e all’ignoranza di altri lavori su temi simili. In secondo luogo, esiste quella che si potrebbe definire una certa tendenza marxista che ha privilegiato le dimensioni economiche in quanto costituiscono l’infrastruttura di qualsiasi società. Tuttavia, Marx era interessato alla sovrastruttura e al ruolo degli esseri umani nel corso della storia tanto quanto alle infrastrutture. Il 18° Brumaio di Luigi Napoleone Bonaparte è un buon esempio del suo interesse per queste questioni. E vi ricordo che il Capitale non è un’opera economica, ma una critica dell’economia politica. Tuttavia, esiste un quadro analitico che ci permette di analizzare queste interazioni tra dinamiche economiche e rivalità geopolitiche e militari: è quello proposto più di un secolo fa dalle analisi marxiste dell’imperialismo. Per comprendere la situazione attuale, e in particolare la multipolarità gerarchica capitalista, abbiamo almeno due [...]
checchino

Momento Draghi: l’Europa si salva con le armi e i capitali

1 week 2 days ago
di Roberto Ciccarelli (da il manifesto) Armi, microchip, intelligenza artificiale e «energia green» per salvare i diritti sociali senza però rimediare ai danni di 40 anni di neoliberalismo. Avvolto in un’aura sacrale Mario Draghi ieri è tornato a indossare i panni del profeta. PRESENTANDO il rapporto sul «Futuro della competitività» chiesto dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ieri Draghi ha detto che l’Europa «corre un rischio esistenziale». È il vaso di coccio nella guerra industriale e commerciale tra Stati Uniti e Cina. Per evitare di mettere fine al «modello sociale europeo», o meglio di ciò che ne resta sotto altre spoglie, l’Unione europea deve ripensarsi radicalmente e varare uno strumento finanziario di «debito comune» da 800 miliardi di euro all’anno. Insomma, un Next Generation Eu (chiamato in Italia «Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr») moltiplicato per otto. Ogni anno. UNA MONTAGNA DI SOLDI che dovrebbero finanziare principalmente l’industria dei missili e dei carri armati, della tecnologia digitale, delle infrastrutture. L’obiettivo è partecipare a uno speciale campionato, quello della guerra dei capitali, in cui formare «campioni europei» che, forse in un giorno non precisabile, potranno competere con gli oligopoli statunitensi e i cinesi. La pace, i [...]
loc

Francia: “Persone comuni” in una situazione non comune

1 week 2 days ago
di Fabrizio Burattini (da Refrattario e controcorrente) Nelle elezioni legislative, il voto al Nuovo Fronte Popolare ha espresso un massiccio rifiuto di ogni ipotesi di accesso al governo del Rassemblement National (RN) di Jordan Bardella e di Marine Le Pen. Al contrario, Macron ha creato una sorta di “coabitazione” con il RN, attraverso il fantoccio reazionario Michel Barnier, e ha dunque totalmente negato l risultato delle elezioni di luglio. La nomina di Michel Barnier è l’ennesimo colpo di scena di una sequenza politica che dimostra – se ci fosse ancora qualche dubbio – che la Quinta Repubblica è costruita per preservare l’ordine e gli interessi dei più potenti. Dopo anni di inseguimento dell’estrema destra, ora siamo saliti di una tacca: il peso del duo Le Pen-Bardella sul governo di Barnier sta rafforzando la centralità e il potere dell’estrema destra. E’ senso comune che Macron ha messo in atto un “colpo di stato” contro la democrazia, ma non si può trascurare che il suo atto costituisce anche un colpo di classe contro gli elettori popolari di sinistra, trattando il loro voto come nullo. E visto sotto questo angolo di approccio, il colpo di Macron ha e avrà conseguenze ben più gravi. [...]
loc

La partita truccata della finanziaria di Meloni

2 weeks ago
Verso una nuova legge finanziaria liberista e antipopolare [Franco Turigliatto] E’ cominciato la discussione nel governo e nei media su quali saranno i contenuti della prossima legge di bilancio (che ad oggi viene quantificata in 25 miliardi di euro) e sulle diverse proposte delle forze politiche e sociali. Il ritornello abituale, teso a nascondere le scelte di classe del governo e dei capitalisti, è quello solito: “Non ci sono le risorse per accontentare tutti”; quindi non si può assolutamente pensare di affrontare e risolvere le grandi questioni sociali del paese, sanità, occupazione, difesa dell’ambiente. Al massimo si può tagliare qualcosa qua e là per redistribuirlo da altre parti a risultato zero. E’ un gioco totalmente truccato non solo da parte dell’esecutivo, ma anche, e non meno, dalla “opposizione borghese e liberista” al governo rappresentata da alcuni giornali. E’ truccato in primo luogo perché non si apre mai il capitolo delle entrate, cioè si esclude un aumento della imposizione fiscale per il capitale, le rendite e per le fortune delle classi possidenti al fine di avere le risorse per i servizi sociali fondamentali. E’ ben nota la storia della tassazione dei super profitti delle banche, una misura che è vissuta un [...]
checchino

Il governo torna dalle ferie. L’opposizione ancora no

2 weeks 2 days ago
Gli squilibri della maggioranza, da soli, non frenano il lavoro devastante della destra contro la vita e i diritti delle classi lavoratrici [Franco Turigliatto] Gli impresentabili personaggi che costituiscono il governo di estrema destra si sono ritrovati il 30 agosto per la prima riunione del Consiglio dei Ministri per affrontare la complicata agenda dell’autunno. Gli squilibri della maggioranza di governo Al di là della convergenza di facciata ribadita nel comunicato finale, le tensioni all’interno della maggioranza, caratterizzate nel mese di agoste da dichiarazioni con numerosi distinguo ed anche palesi divergenze tra le tre componenti, sono ben presenti e corrispondono sia alle vicende internazionali segnate sempre più da inquietanti dinamiche di guerre, ma anche e soprattutto di essere arrivati al tempo della legge finanziaria e delle grandi scelte economiche e sociali che questa comporta. Il governo Meloni si trova davanti una situazione economica difficile, con un po’ tutti i paesi europei che arrancano, un debito pubblico molto grande, il ritorno delle norme del Patto di stabilità, pure riviste e più articolate nel tempo, ma anche più costrittive, che lasciano ben poco spazio di manovra. Deve praticare quindi una nuova e più accentuata politica di austerità e di rispetto delle politiche liberiste [...]
checchino

Stop al genocidio di Gaza e alla colonizzazione totale della Palestina!

2 weeks 5 days ago
Rompiamo il silenzio! Denunciamo la complicità delle grandi potenze e del governo italiano! A Gaza la tragedia continua [Gipppò Mukendi Ngandu] Le vittime sono oramai più di 40.000. La maggior parte delle case è stata demolita, gli ospedali e le scuole distrutti e la popolazione ridotta alla fame. La striscia si è trasformata in un inferno per uomini, donne e bambini palestinesi. Per loro un rifugio è impossibile. L’unico confine con l’Egitto rimane ermeticamente chiuso, perché il regime egiziano non vuole che altri due milioni di poveri si riversino nel suo Paese, due milioni che potrebbero avere solo la solidarietà dei loro fratelli, i milioni di poveri egiziani contro i quali il maresciallo Sissi è salito al potere per porre fine alla rivolta della Primavera araba del 2011. Verso la colonizzazione totale della Palestina. Israele sembra approfittare dei timori suscitati dal possibile allargamento del conflitto per intensificare le sue operazioni a Gaza e in Cisgiordania, secondo il piano elaborato dall’Ufficio del Primo Ministro, che mira a estendere la colonizzazione israeliana a tutta la Palestina storica. Questa settimana l’esercito israeliano ha cominciato un’operazione su vasta scala nei territori occupati della Cisgiordania. Più di un migliaio di soldati sta procedendo ad arresti [...]
loc

Francia, 40 giorni di crisi di regime. E’ ora di fermare Macron!

2 weeks 6 days ago
Dopo quaranta giorni di tregua pseudo-olimpica e di consultazioni fasulle, Macron si è rifiutato di nominare un primo ministro del NFP. L’editoriale dell’NPA-L’Anticapitaliste Ora è prigioniero di una crisi di regime. Macron ci ha convocato d’urgenza alle urne lo scorso giugno, sperando di riprendere il controllo, ma poi ha disprezzato i risultati elettorali. Anche nei suoi attuali limiti elettorali, molti lavoratori sanno da tempo che il sistema non è progettato per garantire che la voce degli sfruttati e degli oppressi sia ascoltata. Macron non vuole fare ciò che il percorso istituzionale lo obbliga di fare, nonostante tutti i suoi limiti, quindi dobbiamo imporlo con altri mezzi. Macron deve andarsene, non ha più alcuna legittimità, è un ostacolo alla rappresentanza popolare. Proprio come la V Repubblica che gli conferisce i suoi poteri. All’orizzonte si profilano diverse date di mobilitazione, in particolare il 7 settembre, indette in primo luogo dall’Union étudiante e dall’Union syndicale lycéenne, e in secondo luogo da LFI, Écologistes, PCF, Planning familial e Attac. L’NPA vi parteciperà e fa appello alla costruzione di mobilitazioni che portino  ad imporre ciò che le istituzioni della Quinta Repubblica non sono in grado di attuare. La negazione della democrazia deve finire! Dobbiamo approfondire [...]
checchino

“Macron non vuole migliorare la vita delle persone”. Parla Lucie Castets

3 weeks ago
Il presidente francese ha annunciato il suo rifiuto di nominarla primo ministro lunedì. Ma l’esponente prescelta da tutta la coalizione della sinistra non rinuncia a Matignon e si è prefissata il compito di preservare quell’unità. L’intervista realizzata da Lucas Sarafian per il sito politis.fr Lucie Castets è nata il 3 marzo 1987 a Caen (Calvados). Alta funzionaria pubblica specializzata nella lotta contro la frode fiscale, è attualmente direttrice delle finanze del Comune di Parigi. Nel 2021 ha contribuito a fondare il collettivo Nos Services publics. Dopo dieci giorni di trattative, è stata scelta dal Nouveau Front Populaire (NFP) come candidata a presiedere il governo. È ancora candidata alla carica di primo ministro?
 Lucie Castets : Il presidente della Repubblica sembra aver chiuso una porta. Non sono in una posizione di attesa, non è il mio carattere. D’altra parte, sono stata chiamata a svolgere un ruolo nell’unire il Nuovo Fronte Popolare (NFP). E per il momento voglio continuare a contribuire nel miglior modo possibile all’unione della sinistra. Sono convinto che questa unione sia ciò che i francesi stavano davvero aspettando. E non solo gli elettori di sinistra, perché il NFP non era solo un’alleanza tra il Partito Socialista, La France Insoumise, gli Ecologisti e il Partito Comunista. Il Nuovo Fronte Popolare aveva, e ha [...]
checchino

Bayesan, ovvero non tutte le morti in mare sono uguali

3 weeks 1 day ago
La copertura mediatica del naufragio del lussuoso yacht Bayesian al largo delle coste siciliane è scandalosamente sproporzionata rispetto al modo in cui di solito vengono raccontate le morti dei migranti nel Mediterraneo [Dave Kellaway] Nell’ultima settimana, il tragico affondamento dello yacht del magnate della tecnologia Mike Lynch ha occupato le prime pagine dei giornali e della televisione ogni giorno, sia in Gran Bretagna che in Italia. Ormai tutti conosciamo la vita e la provenienza di tutti i passeggeri. Sappiamo per esempio che la persona più giovane che ha perso la vita, la figlia di Lynch, era pronta per andare a Oxford e che Lynch era pronto a svolgere un ruolo di consulenza tecnologica con il governo Starmer simile a quello svolto con Sunak. Il suo avvocato, che ha vinto con successo la causa contro Hewlett Packard, è morto. È scomparso anche Jonathan Bloomer, il capo internazionale di Morgan Stanley. Si trattava di persone che si muovevano ai più alti livelli della società capitalista e che avevano le orecchie dei ministri del governo.L’attenzione dei mediaIl naufragio vero e proprio è stato riproposto all’infinito in video clip. Ci sono stati grafici dettagliati che spiegavano la dinamica dell’incidente. Le pagine interne della stampa [...]
checchino

Le sfide che arrivano dalla convergenza delle crisi

3 weeks 6 days ago
Cominciamo la pubblicazione in italiano dei testi in discussione al prossimo congresso mondiale della Quarta Internazionale. “Con la convergenza delle crisi, ora la sfida è capire come devono avanzare coloro che stanno in basso“, il testo sulla situazione internazionale adottato dal Comitato Internazionale della QI con 33 favorevoli 9 contrari, 3 astenuti. Introduzione La sanguinosa offensiva bellica scatenata dallo Stato sionista di Israele e dall’imperialismo statunitense contro il popolo palestinese, in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre, ha violentemente perturbato la fragile e caotica situazione di un mondo in crisi multidimensionale.  Occorre aggiungere a ciò la continua guerra della Russia all’Ucraina, così come l’ascesa e l’affermazione dell’estrema destra, con la vittoria di Milei in Argentina e la prospettiva di un’altra vittoria di vittoria di Trump negli Stati Uniti), l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sul futuro di Taiwan, e la notizia scientifica che il riscaldamento globale sta già causando disastri che erano previsti per il 2030. In poche parole, le linee generali della situazione di ottobre non sono state smentite, ma tragicamente confermate negli ultimi mesi. Un attacco imperialista contro tutto il Medio Oriente La guerra in Palestina apre un nuovo capitolo della storia. Avendo già provocato [...]
loc

A 84 anni dall’omicidio di Leon Trotsky

4 weeks 1 day ago
Il 21 agosto 1940 un sicario al soldo di Stalin assassinava il rivoluzionario che aveva fondato e diretto l’Armata Rossa [Fabrizio Burattini] Giusto 84 anni fa, il 21 agosto 1940, il rivoluzionario russo Leon Trotsky viene assassinato da un agente stalinista. Teorico e attivista carismatico, eletto presidente del Soviet di Pietrogrado sia nel 1905 che nel 1917, fondatore e leader dell’Armata Rossa, che riuscì a sconfiggere le armate bianche al soldo della vecchia Russia feudale e delle potenze imperialiste, Trotsky incarnò, insieme a Lenin, la Rivoluzione russa che inaspettatamente sconvolse il mondo e cambiò l’intero corso del XX secolo.  Escluso dall’Ufficio Politico del PCUS e poi dal partito stesso dalla cricca burocratica di Stalin, condannato all’esilio, perseguitato in tutto il mondo dagli agenti della GPU (la polizia politica dell’URSS), Trotsky cercò nonostante tutto, e in tutte le tempeste del suo tempo (in particolare la vittoria del nazismo in Germania, la sconfitta della Rivoluzione spagnola e l’avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale), di mantenere viva la speranza nata nel 17 ottobre criticando sistematicamente lo stalinismo, in particolare su due punti: il soffocamento burocratico di ogni democrazia all’interno dei partiti comunisti (e ancor più di ogni capacità di auto-organizzazione da parte degli sfruttati e degli [...]
checchino

Note su una torrida estate

1 month ago
di Franco Turigliatto E’ una torrida estate quella del 2024. Lo è per tanti motivi e per il sovrapporsi delle plurime contraddizioni che caratterizzano oggi il pianeta e il sistema economico e sociale dominante.  La torrida estate 1. Lo è in primo luogo perché il cambiamento climatico è una realtà conclamata che avanza implacabile che oggi brucia la Grecia e il Canada (solo per citare i due paesi maggiormente colpiti negli ultimi mesi), ma che lascia un segno profondo anche nella nostra penisola a partire dalla Sicilia assetata e dal moltiplicarsi degli eventi estremi dal Nord al Sud. E domani non potrà che essere peggio perché le scelte dei governi e degli stati negli ultimi tempi sono andate in senso opposto alle stesse parziali misure che erano state individuate per contenere il riscaldamento globale. 2. Lo è perché su scala internazionale le contraddizioni economiche e sociali moltiplicano lo sviluppo delle forze della destra e delle estreme destre fasciste sotto varie forme con il loro portato nauseabondo di ideologie reazionarie, nazionaliste, suprematiste, neocoloniali, antidemocratiche e con settori sempre più significativi delle classi dominanti (anche nel presunto “occidente democratico”) che pensano di poterle utilizzare per garantire il controllo e lo sfruttamento delle [...]
loc

La sopravvalutazione che governa il mondo

1 month 1 week ago
di Emiliano Brancaccio (da il manifesto) Sembrano lontani i tempi in cui i crolli di borsa venivano interpretati come segni propiziatori per il sovvertimento dell’ordine costituito. Oggi le masse tendono piuttosto a condividere le ansie dei grandi investitori. Quando gli affari di borsa di quei pochi vanno male, si teme che la vita di tutti andrà peggio. Così, se Tokyo sprofonda, Wall Street la rincorre e a ruota seguono Francoforte, Parigi e il piccolo catino di Milano, alla notizia accade che pure nelle umili case, dove non si è mai visto il becco di un titolo, si avverta comunque un cenno d’angoscia per l’incerto futuro dei corsi azionari. Ci sarebbe da fare autocritica, da rimarcare qualche distinguo tra i destini dei signori del denaro e quelli delle classi lavoratrici. Ci sarebbe da discutere della razionalità di un sistema che mette la speculazione a dirigere i traffici del mondo. Ma non sembra ancora il tempo. Totalità del capitale è anche totalità dei sentimenti equivoci che suscita nei subalterni. Vediamo allora se sia il caso di temere per il futuro, viste le attuali turbolenze dei mercati. Il problema sta nella scelta del criterio di valutazione. Operazione non banale, considerata la pletora di [...]
loc

Il dialogo, poi la strage. Tutte le volte che Netanyahu ha bombardato il negoziato

1 month 1 week ago
di Chiara Cruciati (da il manifesto) Lo schema si ripete da mesi, modello rintracciabile anche in offensive del passato, in Libano nel 2006, nella Cisgiordania della seconda Intifada: quando un cessate il fuoco sembra concretizzarsi, quando il dialogo procede seppur a tentoni, quando i mediatori internazionali a Parigi, al Cairo, a Doha limano dettagli e misurano al millimetro le concessioni all’una o all’altra parte, il governo israeliano sgancia la sua bomba. Bombarda Gaza e bombarda il tavolo negoziale: due in uno, con una sola azione eclatante, mortifera e umiliante. Il triplo raid sulla scuola al-Tabin a Gaza City ne è l’ultimo esempio, poche ore dopo che lo stesso Netanyahu aveva annunciato l’invio del suo team negoziale al tavolo del 15 agosto, riaperto sull’onda di una rinnovata e disperata impellenza globale. PARTIAMO dalla fine. Il 13 luglio nella «zona sicura» di Mawasi, lungo la costa sud, una serie di missili ha centrato le tende degli sfollati. Novanta uccisi, un bagno di sangue che Israele ha giustificato con un obiettivo: il capo militare di Hamas, Mohammed Deif. Colpirne uno. Dei 300 feriti molti moriranno nei giorni successivi. Solo il giorno prima, il 12 luglio, il presidente Usa Joe Biden dava la tregua [...]
loc

L’Italie de Giorgia Meloni et ce qu’elle peut apprendre à la droite française

1 month 1 week ago
par Fabrizio Burattini (de L’Anticapitaliste) L’Italie a été le premier pays d’Europe occidentale à connaître un gouvernement dirigé par une organisation politique postfasciste, Fratelli d’Italia, émanation directe du Movimento Sociale Italiano (MSI), le parti des anciens combattants de la République sociale, c’est-à-dire le gouvernement de Mussolini dans le nord de l’Italie, allié aux nazis de 1943 à 1945. Tout a commencé en 1994, lorsque le magnat Silvio Berlusconi a formé son premier gouvernement et a engagé Giuseppe Tatarella, alors l’un des principaux dirigeants du MSI, en tant que vice-président. Cette décision historique de Berlusconi a définitivement brisé le mythe de ce que l’on appelle « l’arc constitutionnel », c’est-à-dire des partis (démocrates-chrétiens, communistes, socialistes, sociaux-démocrates, républicains et libéraux) qui, dans l’immédiate après-guerre, avaient contribué à la rédaction et à l’approbation, en 1948, de la Constitution républicaine. Jusqu’à cette date, le MSI et ses cadres avaient été exclus de tous les postes gouvernementaux, à l’exception de quelques maires dispersés dans des villes mineures du pays. Cette exclusion ne correspondait pas seulement à un accord politique entre les partis « antifascistes », mais aussi et surtout à un sentiment populaire largement répandu qui voulait absolument éviter la répétition d’aventures autoritaires semblables à celles du ventennio fasciste de 1922-43. [...]
loc

Contro il razzismo e l’estrema destra, solidarietà e unità. Ora

1 month 1 week ago
L’editoriale di Anticapitalist Resistance, l’organizzazione marxista rivoluzionaria del Regno Unito, sull’ondata di violenza contro persone migranti e Glbtqi in alcune città britanniche Il tragico omicidio di tre bambini da parte di un diciassettenne a Southport nel luglio 2024 è stato manipolato da forze fasciste e opportuniste per organizzare una serie di rivolte in tutta l’Inghilterra. Queste hanno dato il via a una risposta da parte di tutto il movimento operaio organizzato e delle comunità musulmane minacciate. La “ragione” iniziale di queste proteste è stata rapidamente abbandonata, in quanto sono diventate pretesti per un razzismo violento che ha preso di mira le moschee, gli alloggi dei richiedenti asilo e ogni singolo individuo di pelle nera che è riuscito a trovare. Sebbene le contromanifestazioni fossero spesso più numerose dei reazionari, non era sempre così e, anche quando lo erano, le comunità rimanevano vulnerabili dopo la fine della protesta antirazzista. Quello a cui stiamo assistendo sono le conseguenze di decenni di neoliberismo: lo sventramento delle nostre comunità e la trasformazione di tutti noi in competitor in un mercato globale, l’austerità che riduce le nostre vite al minimo indispensabile, i tabloid razzisti che pompano odio anti-immigrati per vendere giornali, i politici sia dei conservatori [...]
checchino
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13 hours 55 minutes ago
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